La Knapp raccoglie a Marrakech il secondo quarto di finale del 2015, vincendo in rimonta derby con Roberta Vinci. È l’occasione per smuovere un’annata sin qui al di sotto delle aspettative. Ai quarti anche la Pennetta.Quando è riuscita a trascinare Roberta Vinci al terzo set, Karin Knapp sapeva già come sarebbe andata a finire. Sulla lunga distanza l’aveva battuta due volte su due, e a Marrakech ha calato il tris, superando la tarantina per 6-7 6-2 6-2 e prendendosi il secondo quarto di finale dell’anno dopo quello colto a gennaio sul cemento di Hobart. Un risultato che le serviva tanto, sia per dare un po’ di colore a un avvio di stagione al di sotto delle aspettative, sia in chiave Fed Cup: con Errani, Pennetta e Giorgi davanti in classifica, le due si giocano il posto da numero quattro nel team italiano. Vincendo, la Knapp ha dimostrato di avere qualcosina in più. Guardando la carta d’identità c’è da essere felici così: in attesa che arrivino le nuove leve, sarà fra le prime scelte italiane almeno ancora per i prossimi 4/5 anni, mentre la Vinci probabilmente saluterà prima la baracca. Ora ai tifosi non resta che sperare che l’azzurra trovi finalmente la quadratura del cerchio, per sparare quelle cartucce che potrebbe avere, ma non ha ancora caricato. Dopo il 2013 che l’ha rilanciata in alto, ha vissuto un 2014 strano: qualche acuto importante (compreso il primo titolo in carriera) ma poca continuità. Si può fare più o meno lo stesso discorso fatto per Bolelli: ora che, dopo una lunga risalita, anche lei si è riassestata intorno alla cinquantesima posizione, deve lavorare per completare quel passettino che i suoi mezzi sembrerebbero permettergli. Potrebbe essere il momento giusto: in Fed Cup non ha giocato, ma sta comunque godendo della fiducia del gran bel week-end di Brindisi. A Marrakech si è presentata tirata a lucido fisicamente, al primo turno ha evitato un terzo set che pareva ormai scontato contro la turca Cagla Buyukakcay, e contro la Vinci è emersa sulla lunga distanza, risultato mai banale per una giocatrice della sua stazza.
 
CHE FINALE DI KARIN!
Più il tempo passava e meglio si muoveva, arrivando sempre con meno difficoltà su quei back taglienti che tanto fastidio le avevano dato nel primo set, quando si ostinava a spostarsi di diritto colpendo con degli appoggi sempre precari. Un break nel secondo game poteva costarle caro, invece l’ha recuperato in extremis, ma poi si è bruciata con le sue stesse mani nel tie-break, commettendo un gravissimo doppio fallo sul 2-2. Fortunatamente per lei, nell’economia finale del match ha pesato ben poco. L’altoatesina ha subito riorganizzato le idee, e da quando si è alzata dalla sedia è iniziata una nuova partita, griffata ‘KK’. È scappata sul 4-0 e non si è lasciata intimorire nemmeno da una caduta, che inizialmente pareva averle arrecato qualche problema alla mano destra. Un breve consulto col fisioterapista e poi via di nuovo a colpire a tutto braccio, rendendo sempre meno incisiva la difesa della Vinci. La tarantina le ha strappato un paio di game, ma ormai il divario era troppo ampio per rientrare nel set. E nel terzo l’equilibrio è durato giusto un paio di game. Poi è stato vero e proprio Knapp-show: l’allieva di Francesco Piccari è salita di livello minuto dopo minuto, entrando in una sorta di trance-agonistica che le ha permesso di chiudere con una raffica di vincenti, tutti (o quasi) col suo diritto. Un colpo che, quando funziona a dovere, ha poco da invidiare a chiunque. È da qui che Karin dovrà ripartire nel suo prossimo match contro l’ucraina Elina Svitolina, una delle ventenni più interessanti del circuito. Con la semifinale a Bogotà ha fatto un altro passo verso le top venti, ma sulla terra è più vulnerabile, e Karin ha dalla sua anche la memoria positiva dell’unico precedente, vinto due anni fa sul cemento americano di New Haven.
 
PENNETTA, TABELLONE DA SFRUTTARE
Quarti di finale anche per Flavia Pennetta, che ha trovato un ostacolo più difficile del previsto nella qualificata tedesca Laura Siegemund, numero 145 del ranking WTA. Al dodicesimo anno da ‘pro’ la 27enne di Filderstadt pare aver finalmente trovato il modo di esprimere un estro non indifferente: a gennaio ha raggiunto il proprio best ranking (135), e a Marrakech si è presa gli ottavi rifilando un rapido 6-2 6-3 alla Parmentier. Contro Flavia ha mostrato le sue intenzioni con una partenza razzo: 4-0 in pochi minuti, alternando tantissime smorzate al millimetro a soluzioni a tutto braccio a pulire le righe, specialmente col rovescio. Non ha dato riferimenti all’azzurra, ma il suo quarto d’ora di gloria pareva finito quando l’azzurra è entrata nel match, riuscendo a riagguantarla sul 4-4. Invece non ha mollato di una centimetro: si è fatta trovare pronta quando Flavia ha regalato qualcosina nel nono game, e l’ha obbligata a rincorrere. Poi ha avuto un calo fisiologico e l’azzurra ha pareggiato i conti, ma nel terzo è tornata a mischiare le carte con una variazione dopo l’altra, obbligando la ‘Penna’ a meritarsi ogni punto del 4-6 6-1 6-3 che l’ha promossa ai quarti. Dopo quasi due ore e mezza di fatica, si è messa in prima fila per approfittare dell’ecatombe di teste di serie nella sua metà di tabellone: erano in quattro, ma è rimasta appena lei. La notizia è l’eliminazione della favorita numero uno Garbine Muguruza, battuta 7-6 7-6 da Kristina Mladenovic, che contenderà la semifinale a Lara Arruabarrena, passata sulla Puig. Per Flavia ci sarà invece l’ungherese Timea Babos, numero 86 WTA. Non sarà comunque un match facile, come non lo sarebbe l’eventuale semifinale, ma scendere in campo da favorita è sempre un buon punto di partenza.

WTA INTERNATIONAL MARRAKECH – Secondo turno
Karin Knapp (ITA) b. Roberta Vinci (ITA) 6-7 6-2 6-2
Flavia Pennetta (ITA) b. Laura Siegemund (GER) 4-6 6-1 6-3