La franco-iraniana annuncia il rientro. Spera in una wild card per il Roland Garros e ha grandi ambizioni: “Voglio diventare numero 1 WTA”. Ha scelto di farsi aiutare dallo stesso padre che anni fa aveva denunciato per estorsione, ma che poi aveva riaccolto. Se ce l'hanno fatta le varie Clijsters, Henin, Davenport, Date, Hingis e tante altre, perchè non può riuscirci anche Aravane Rezai? A 28 anni, una delle giocatrici più controverse degli ultimi anni è pronta a tornare. Lo ha annunciato al magazine Sport Confidentiel, in onda sul canale TV L'Equipe 21. Ma si sapeva da un paio di settimane, quando il suo nome è comparso tra le iscritte alle qualificazioni del Roland Garros. Già, perchè Parigi resta il torneo dei sogni, quello che vorrebbe vincere più di ogni altro, anche se è nata e cresciuta a Saint Etienne sotto la guida di papà Arsalan, iraniano entrato a pieno titolo nella lista dei tanti padri-padroni del tennis. E' certo che la figura paterna è stata chiave nella sua carriera a intermittenza, sia nei successi che nelle lunghe pause. La carriera di Aravane si è interrotta oltre un anno fa, al torneo ITF di Grenoble. Sconfitta al primo turno dopo una lunga assenza, diede la colpa della sconfitta alla morte del nonno. “L'ho saputo mezz'ora prima di scendere in campo” disse. Aveva ripreso a giocare dopo aver saltato la seconda parte del 2013. Sembrava una scalata dura ma fattibile. Da allora, silenzio assoluto. Eppure aveva scelto l'accademia di Patrick Mouratoglou, una garanzia, per risollevarsi. Disse che andava avanti grazie all'amore per la competizione “Ma detesto allenarmi. Voi giornalisti avete ingrandito i miei problemi familiari, ma adesso ho risolto tutto e sono pronta a tornare. Voglio ritrovare le prime 100 e poi le prime 10. Sento di potercela fare”. Nel periodo di assenza si era dedicata a un hobby decisamente particolare: il pilotaggio di aerei. Due ore al giorno in attesa di ottenere il brevetto. “Non voglio arrivare a 35 anni senza sapere cosa fare”. Avrà avuto tempo per pensare, ma adesso vuole darsi un'ultima chance con il tennis. Gli obiettivi, come sempre, sono enormi. Vorrebbe una wild card per il tabellone principale del Roland Garros, ritrovare il team francese di Fed Cup e, udite udite, diventare numero 1 del mondo. Per centrare l'obiettivo, si affida nuovamente alla sua famiglia. Papà Arsalan è di nuovo al suo fianco, così come il fratello Anouch. L'unico “intruso” è Nabil Ghoulam, preparare atletico, fratello del terzino sinistro del Napoli.
LA DENUNCIA AL PADRE
Qusto ritorno è accompagnato da mille perplessità. Non certo sul suo tennis: quando azzeccò la settimana della vita (Madrid 2010) sembrava inarrestabile. E' stata numero 15 WTA, ma in certi momenti valeva di più. La sua carriera si è arenata nel 2011, durante l'Australian Open. Papà Arsalan fu cacciato dal torneo per aver creato disordini. Il comunicato WTA si limitò a dire che era stato espulso “un membro” del team Rezai. Indiscrezioni riferirono che era venuto alle mani con l'allora fidanzato di Aravane. Nel 2011, un'approfondita inchiesta dell'Equipe scoprì che Aravane presentò denuncia nei confronti del padre, il quale l'avrebbe addirittura minacciata di morte. La denuncia è stata presentata il 1 giugno 2011 presso la stazione di polizia di Boulogne-Billancourt e parlava di estorsione. Arsalan percepiva dalla figlia uno stipendio mensile di 2.000 euro, ma pare che gliene avesse estorti 35.000. Per un lungo periodo, Aravane si è affidata a una serie di allenatori temporanei. Non c'era cattivera né astio verso la famiglia, ma neanche l'intenzione di perdonare. Invece, due anni dopo, è cambiato tutto. Nel maggio 2013 ha annunciato la rinascita del sodalizio. “Mi sono allenato con lui per una settimana prima del Roland Garros e sta andando tutto bene” disse ai giornalisti dopo la sconfitta con Petra Kvitova, una delle sue ultime apparizioni nel tour. Da allora, ha giocato la miseria di 5 partite.
UNA SECONDA POSSIBILITA'
Ovviamente le hanno chiesto il perchè della scelta. “Bisogna porsi le domande giuste. Per me è la soluzione migliore, penso che lui sia qui per aiutarmi. Cosi stiamo provando a metterci il passato alle spalle”. Per prendere questa decisione ha avuto bisogno di due anni di riflessione. “Tutti meritano una seconda possibilità – disse – per il momento, funziona tutto bene. Affido interamente a mio padre il discorso tennistico. Il nostro rapporto è cambiato. Penso che chiunque abbia avuto problemi con i propri genitori. Tutti abbiamo avuto problemi con le nostre famiglie. Io sono un personaggio pubblico, quindi la vicenda è stata gonfiata a dismisura. Adesso proviamo ad andare avanti: questo è l'obiettivo che mi sono data con la mia famiglia. Nella mia mente va molto meglio oggi che in passato e sono contenta di come stanno andando le cose”. Oggi è ferma da oltre un anno , ma è abbastanza attiva nei social network. Su Instagram ha pubblicato un paio di filmati in cui si allena. Sono troppo brevi per capire se sta lavorando così duramente. Tuttavia, a giudicare da quel che scrive, sembra più motivata che mai. A parte le dichiarazioni “di guerra”, sarà interessante vedere se riuscirà a tornare competitiva almeno a livello WTA. Dovesse farcela, dovremo capire se sarà successo “grazie” oppure “nonostante” la vicinanza della famiglia.
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