C'era stato l'exploit a San Paolo, ok. Titoli, articoli, popolarità, la bella chiacchierata con TennisBest. A quasi 30 anni, Luca Vanni era diventato il nome nuovo del tennis azzurro. Ma da allora non aveva più vinto una partita. Marsiglia, Drummondville, Miami, Monte Carlo: solo sconfitte. E pure qualche problema fisico, come se il destino volesse fargli sudare l'ultimo passetto, il più bramato da migliaia di tennisti, quello che per molti resterà un miraggio: l'ingresso tra i top-100. Ma oltre a prenderci gusto, durante la settimana di San Paolo, “Lucone” aveva capito che lassù poteva starci anche lui. Ed eccolo, splendente, l'exploit al Masters 1000 di Madrid. La Caja Magica, scatolone ultra-moderno ma un po' freddino, ha estratto un coniglio. E' emerso sotto forma del bacio alla telecamera con cui Luca ha festeggiato il successo su Bernard Tomic. Già, il viziato australiano che solo quest'anno sembrava aver messo la testa a posto. Ha messo fine al rapporto professionale con papà John e ha iniziato a vincere tante partite. Eppure, ingranando la quarta nel momento del bisogno, Lucone lo ha punito in mondovisione. E' finita 3-6 6-4 7-6 in un match rapido, abbondantemente sotto le due ore. Vanni ha pagato l'emozione dell'esordio (era la prima esperienza nel main draw di un Masters 1000), facendosi scippare il servizio già al secondo game. Quando si è trovato a dover fronteggiare una palla break dopo l'altra in avvio di secondo, la valigia era già pronta. Invece ha aggiustato il mirino e ha preso a tirare un ace dopo l'altro. Alla fine saranno 17, a fronte di un solo doppio fallo. Numeri degni di John Isner. E così arriva un secondo turno contro Simone Bolelli, già fronteggiato un paio di mes fa a Marsiglia. Era stanco e inebriato dopo San Paolo e si arrese 6-4 7-6, ma stavolta può essere diverso, anche se il “Bole” sembra inavvicinabile al servizio. Non l'ha fatta vedere nemmeno a Kevin Anderson, gagliardo top-20. Insomma, Budrio favorita su Castel del Piano, ma fa più scena dire Monte Carlo (residenza di Bolelli) su Foiano della Chiana, in provincia di Arezzo, dove la famiglia Vanni risiede e ha messo in piedi un mobilificio, lo stesso che una decina d'anni fa Lucone guardava con terrore. Era un porto sicuro contro la disoccupazione, ma sarebbe stata il simbolo dei fallimenti tennistici.
TOMIC SEPPELLITO DI ACE
Non aveva il tempo di pensarci, mentre dall'altra parte c'era Bernard Tomic, uno che fa risse in cima ai palazzi, organizza feste di compleanno a base di alcol e spogliarelliste e se la prende con la polizia che lo ferma per eccesso di velocità a bordo di un'ingombrante BMW gialla. Ha cancellato le palle break, e nel decimo game del secondo set ha dato la zampata del campione: break a zero e palla al centro. Non ha sfruttato l'inerzia positiva in avvio di terzo, ma ormai il mirino era sistemato: al servizio non ha più concesso nulla e ha dominato il tie-break, aiutato da cinque errori gratuiti del guascone di Gold Coast. Con questo successo, Lucone acciuffa gli agognati top-100. Aspettiamo la classifica di lunedì prossimo, ma in virtù dei 70 punti madrileni (25 per le qualificazioni, 45 per il secondo turno) supererà la soglia dei 500 punti ATP nonostante gli scadano i 18 della vittoria di dodici mesi fa a Santa Margherita di Pula, presso l'incantevole Forte Village Resort. La Sardegna è più bella e accogliente della Caja Magica, ma sono due pianeti diversi. E Lucone stenterà ancora a credere di essere arrivato lassù, con la certezza di giocare almeno un paio di Slam in tabellone. Ma l'appetito vien mangiando, specie se si incarnano le più interessanti qualità di due colleghi diversi tra loro, ma entrambi capaci di ottenere il meglio: Paolo Lorenzi e John Isner. Il senese, quasi concittadino di Vanni, è stato l'ultimo italiano a entrare per la prima volta tra i top-100. Era il 12 ottobre 2009. Paolino ha visto premiare l'umiltà, la pazienza, la testardaggine e il coraggio di giocare i tornei minori, uno dopo l'altro. Dai e dai, ce l'ha fatta. La parabola di Vanni è ancora più estrema: perchè Lorenzi, tutto sommato, è cresciuto per giocare a tennis. Negli anni 90 è anche transitato al Centro Tecnico delle Tre Fontane, segno che lo avevano notato. Luca no, lui giocava a tennis per hobby, perdeva contro i terza categoria mentre cresceva di un centimetro al giorno, fino a raggiungere gli attuali 198. Il sito ATP non dice da quando è diventato professionista, forse perchè non lo sa nemmeno lui.. Eppure, come Lorenzi, ha acciuffato il Posto al Sole al finto crepuscolo della carriera. Se due Champions League negli ultimi 15 anni si sono decise nei minuti di recupero, figurarsi la carriera di un tennista.
DA CARPI AL CARPI IN SERIE A
E poi c'è il paragone con John Isner. Entrambi buoni, “deliziosi” per chi li conosce, alti come un albero e dotati di un servizio devastante. La Toscana come il North Carolina, una crescita ritardata per entrambi, sia pure con tempi e modalità diverse. E la capacità di attaccarsi al servizio nel momento del bisogno. Long John è arrivato tra i top-10, Vanni ci ha messo uno zero in più ma la scalata è appena iniziata. Perchè chi ha percorso migliaia di chilometri a bordo della sua FIAT Brava per raggiungere la sede di un future, o magari di una gara a squadre, non può avere paura di Tomic, a di buona parte dei top-100. Può soltanto ridere della vita, ringraziare per aver avuto un'opportunità che per tanti è rimasta utopia. E forse non è un caso che la grande ascesa di Vanni avvenga in contemporanea alla furibonda scalata del Carpi in Serie A. Già, perchè fu proprio nella città emiliana che lui ed altri giocatori, in un ostello da 6 letti per stanza, riflettevano sul futuro e sulla possibilità di trovare qualcosa fuori dal tennis. Perchè con i Futures non guadagni, anzi, ci rimetti. Ma dentro di sé sentiva di avere qualcosa in più. Mentre gli altri cadevano via via come birilli, lui ha continuato con la sua vita da zingaro con la racchetta e alla fine è stato ripagato. Paradossalmente, rischia di non giocare gli Internazionali BNL d'Italia, dove sarebbe molto atteso dal pubblico. Non ha potuto giocare le pre-qualificazioni e gli hanno garantito una wild card soltanto se Bolelli dovesse entrare direttamente in tabellone. E le qualificazioni? In questo momento è ancora fuori dal taglio. Gli dispiacerebbe non esserci, certo, ma dormirà ugualmente tutte le notti. Con la serenità di chi si è costruito da solo.
ATP MASTERS 1000 MADRID – Primo Turno
Luca Vanni (ITA) b. Bernard Tomic (AUS) 3-6 6-4 7-6