Camila vola 5-2 nel primo set e 4-1 nel secondo contro Jelena Jankovic, poi si perde in un mare di errori, rimediando la terza sconfitta consecutiva al primo turno. Brava la rivale a salire nei momenti chiave, ma l’azzurra l’ha aiutata. La sintesi è tutta nel “mettila in campo” gridato a Camila Giorgi da una spettatrice, sul 7-5 6-5 40-0 in favore di Jelena Jankovic. Come al solito, l’azzurra si è fatta male da sola, con un match da montagne russe dominato per lunghi tratti, ma alla fine perso in due set. Lo scorso anno accese il Pietrangeli vincendo un grande match contro Dominika Cibulkova, stavolta l’ha scaldato dall’umida brezza per troppo poco, arrendendosi con tanti rimpianti. Brava la Jankovic a salire di livello quando ha capito che entrambi i set non erano chiusi, ma è stata l’azzurra a rimetterla in partita. L'ex numero 1 è avversaria tosta, ma sono passati gli anni in cui si laureava per due volte consecutive regina degli Internazionali. Al momento è un’avversaria battibile, ma non con (almeno) un paio di errori gratuiti a game, spesso dovuti all’eccessiva fretta. In troppe occasioni Camila si è presa solo una decina di secondi fra un punto e l’altro: pochissimo. I top player spesso esagerano andando oltre i limiti consentiti, ma fermarsi a riflettere è sempre una buona idea. L’azzurra continua a non capirlo, o forse a non accettarlo, e i limiti restano sempre . Arriverà al Roland Garros senza alcun incontro vinto sulla terra battuta, che si conferma la superficie più difficile per il suo tennis. Fortunatamente per lei, la sua stagione sul rosso è già agli sgoccioli, ma se vorrà veramente compiere un salto di qualità, non potrà permettersi così tanti zeri nei tornei più importanti.
 
"QUESTO È IL MIO GIOCO E NON CAMBIERÀ"
Visibilmente seccata per la sconfitta, ha tagliato corto anche in conferenza stampa, davanti ad appena una manciata di giornalisti. “Non credo di aver buttato la partita, nessuna partita è buttata. È vero, a volte mi capita di perdere set in cui sono in vantaggio, ma anche di vincere set in cui sono sotto. Sicuramente nelle ultime tre partite non ho giocato al meglio, ma gli alti e bassi nello sport capitano. Non lo vedo come un limite, credo sia un problema legato al periodo. Questo è il mio modo di giocare e non lo cambierò”. Un vero peccato, viste le qualità espresse fino a quando tutto è andato bene, ovvero 5-2 al primo set e 4-1 nel secondo. Poi il buio. Nemmeno l’incitamento di una decina di tifosi seduti in prima fila, le cui t-shirt componevano la scritta “Forza Cami”, le è bastato per non perdersi. Nel primo set ha ceduto cinque game di fila, nel secondo ha evitato il ribaltone togliendo il servizio alla Jankovic sul 5-4, e ha riacceso le speranze di un Pietrangeli svuotato dopo il triste esito del primo set, un po’ per il freddo un po’ per la rassegnazione dei tifosi. Ma è stata di nuovo soltanto un’illusione. Con un doppio fallo ha consegnato il 6-5, con quattro errori di fila ha salutato gli Internazionali. I primi due punti dell’ultimo game sono stati l’emblema della partita: sembrava averli vinti entrambi, ma la Jankovic le ha fatto giocare una palla in più, sufficiente per mandarla fuori giri. Non è la prima volta, temiamo che non sarà l’ultima. Il discorso è sempre lo stesso, così come la soluzione: cambiare per crescere. Ma pare che lei non ne voglia sapere.
 
WTA PREMIER FIVE ROMA – Primo turno
Jelena Jankovic (SRB) b. Camila Giorgi (ITA) 7-5 7-5