Nadal parla della racchetta con i sensori, la Errani si innervosisce quando citano la sua debolezza al servizio, La Bouchard parla degli stalker e Federer ammette: “Tra Roma e Parigi ammetto che preferirei vincere di nuovo a Parigi”. 

Se non ci fosse stato Fabio Fognini (di cui vi abbiamo parlato a parte), sarebbe stata una pessima giornata per il tennis italiano, con la beffa finale della sconfitta di Karin Knapp contro Petra Kvitova. Tuttavia, pur senza essere memorabili (non lo sono quasi mai…) le conferenze stampa offrono sempre qualche spunto interessante. Da Nadal a Federer, abbiamo raccolto i più significativi di giornata.

 

RAFAEL NADAL

“Quando mi alleno uso la racchetta con i sensori. E' una cosa nuova per tutti, anche per me. Credo che le nuove generazioni presteranno più attenzione a questi aspetti. E' un buon miglioramento perchè ti consente di capire come stai giocando. A me serve per capire a cosa devo prestare attenzione”.

 

“Contro Isner non hai mai pieno controllo delle cose e di quello che succede. Se lui serve bene sono guai per tutti. L'unica cosa da fare è rimanere concentrato nei turni di servizio e non commettere errori. Poi proverò a crearmi qualche opportunità in risposta”.

 

ANDY MURRAY

“Il grosso cambiamento rispetto alle ultime due stagioni sulla terra è soprattutto fisico. Devo ringraziare il mio team. Certo, quest'anno non avevo problemi alla schiena…”.

 

“Parlo con tante giocatrici del circuito WTA perchè le conosco da tempo. Ho avuto ottimi riscontri per la scelta di ingaggiare Amelie Mauresmo, ma nessuna mi ha ringraziato per il supporto che ho dato al tennis femminile. E non mi aspetto che lo facciano”.

 

“Finale al Roland Garros? Non è impossibile. Negli anni scorsi non ero in forma, non avevo giocato tanti match e avevo poche vittorie contro i migliori. Stavolta andrò a Parigi sapendo di avere una chance, ma onestamente non mi aspetto di arrivarci”.

 

SIMONA HALEP

“Non mi dà fastidio che i media parlino soprattutto di Serena e Sharapova. Sono grandi campionesse, mentre io sono arrivata in alto solo l'anno scorso. Resto concentrata su me stessa e su quello che devo fare in campo”.

 

“Potrei dire che la terra è la mia superficie preferita, ma ho ottenuto buoni risultati un po' dappertutto. Per me tutte le superfici sono buone e continuo ad allenarmi per fare bene ovunque”.

 

SARA ERRANI

“C'è rammarico, specie perchè difendevo la finale dell'anno scorso. Questa sconfitta, magari, rende l'idea della portata di alcune vittorie del passato. Oggi ci ho provato fino all'ultimo, ma ho vissuto giornate migliori”.

 

“Lei è stata bravissima. Ha servito bene e mi ha spesso punito con il dritto. Di solito metto in difficoltà le avversarie con il topspin, giocando alto e lungo, ma oggi lei l'ha fatto meglio di me. La chiave del risultato è stata il suo dritto”.

 

“Il servizio è il mio punto debole, si sa. Voi giornalisti continuate a insistere su questo punto, ma pensate che non ci lavori? Se fosse facile migliorarlo lo avrei già fatto, no? Ci lavoro da tempo e sono la prima a volerci riuscire”.

 

“Roma è un ambiente difficile. A volte ti carica, a volte non è semplice restare concentrati. Una cosa è certa: la presenza di così tanto pubblico condiziona il tuo comportamento”.

 

EUGENIE BOUCHARD

“Gli stalker? Ho sempre visto in modo positivo l'affetto dei fan. Provo a passare con loro un po' di tempo, firmando autografi e cose del genere. Non ho mai vissuto esperienze davvero negative. Certo, se guardi su internet ne leggi di tutti i colori. A Roma il pubblico è molto passionale. Ad ogni modo io cerco sempre di non girare mai da sola”.

 

ROGER FEDERER

“Non sono favorito come forse ero in passato, ma in fondo cosa importa?”

 

“Non credo che le cose siano cambiate con le vittorie di Djokovic a Monte Carlo e Murray a Madrid. Nadal non è lontano, ha fatto buoni risultati. Altri giocatori si ammazzerebbero per fare quello che ha fatto lui nel 2015. Solo che da Rafa ci si attende sempre il meglio”.

 

“Onestamente, tra Roma e Parigi preferirei vincere un'altra volta al Roland Garros, non so perchè…il fatto di non aver mai vinto a Roma non mi preoccupa molto”.

 

“Ho scelto di venire a Roma perchè Mirka sta bene, poi so che la gente mi ama e che mi sarei trovato bene. Il matrimonio ha influenza positiva, ma può anche essere una distrazione. Una cosa è certa: le cose negative influiscono sullo stato mentale più di quelle positive”.

 

“E' difficile individuare il mio più bel ricordo di Wimbledon. Ne ho vissute tante: la prima vittoria, il titolo junior, i tanti successi…anche la sconfitta in finale con Nadal, un match epico. Non so se valgono le Olimpiadi, ma sono state una splendida esperienza: ricordo con grande piacere il successo su Del Potro, che mi diede la certezza di una medaglia per la Svizzera”.