ROMA – Cala il sipario sugli Internazionali d'Italia. Il ricordo più divertente resterà il goffo stappo di champagne da parte di Novak Djokovic: il tappo gli è finito sul naso e in fronte, per fortuna senza colpirgli l'occhio. “Io e Mister Champagne abbiamo avuto un litigio, per fortuna ho ancora il mio occhio”. Le opinioni degli altri finalisti nelle frasi più significative pronunciate nelle varie conferenze stampa.
CARLA SUAREZ NAVARRO
“E' stato un match molto equilibrato. Sapevo di dover partire bene, ma mi sentivo stanca. Ho combattuto ma lei è stata più aggressiva, soprattutto alla fine del secondo set”.
“A ben vedere, sono stata a un punto dalla sconfitta contro la Bouchard e oggi mi trovo qui. Il tennis è molto più, ma a volte proprio un punto può fare la differenza”.
“Io numero 8? E' solo un numero. Devo allenarmi, lavorare e imparare ogni giorno se voglio diventare numero 1”.
“Sulla terra rossa, Maria gioca come se fosse sul cemento. Tira tanti vincenti. Sul 5-5 nel secondo è stata ancora più aggressiva. Questo è il suo punto forte. Rispetto al cemento ho sentito un po' di differenza perchè il campo è più lento, ma a volte non si notava neanche”.
“Stasera torno a casa, ma a Parigi giocherò anche il doppio con la Muguruza”.
MARIA SHARAPOVA
“Nei primi due set ho fatto le cose giuste soltanto a sprazzi. Ma sono felice di essermi data una chance per girare la partita. Lei è una giocatrice a tutto campo, ma oggi stava molto lontana dalla linea di fondo. Penso che sia stato un vantaggio: mi faceva giocare sempre una palla in più, ma in questo modo doveva correre”.
“La cosa più positiva? La capacità di restare in partita. Il suo modo di giocare e il vento mi hanno obbligato a fare dei cambiamenti. In certe situazioni devi restare positiva”
“Se pensiamo a dove mi trovavo a Stoccarda e dove sono oggi…va molto meglio. Sono preparata per un match di tre set. Battere una giocatrice come lei, che ama giocare i match lunghi, mi ha dato grande fiducia”.
“Per migliorare rapidamente, in questo periodo ho lavorato parecchio durante i tornei. Di solito lo faccio prima, nei periodi di allenamento. Invece nelle ultime settimane ho lavorato di più fuori dal campo perchè sentivo di aver perso terreno”.
“Penso che il calendario, con due grandi tornei uno dopo l'altro, sia molto duro. A Madrid bisognava giocare 6 match in 8 giorni. Non so chi abbia avuto l'idea di far giocare la finale al sabato. A volte il calendario può essere crudele, non è un è un segreto, è quasi impossibile…ma noi amiamo fare questo sport. Cerchiamo di presentarci nella migliore condizione possibile per gli Slam”.
“Roma potrebbe cambiare sede? Amo questo evento, è speciale, c'è tanto pubblico sin dalle qualificazioni. Mi piace il posto, il centrale è ancora nuovo, si sente la storia, come ad esempio nel campo con le statue. E' speciale, uno dei più cool. Ma capisco che se dovessero cambiare ci sarebbe ancora più pubblico”.
ROGER FEDERER
“Visto che ho preso all'ultimo la decisione di giocare, beh, posso essere soddisfatto. Ho giocato ottimi match, anche l'80% della finale è stato buono. Posso giocare meglio, ma Novak è stato troppo solido. Ha commesso pochi errori e ha colto tutte le opportunità. Sono contento, sto bene e in salute. Non vedo l'ora di andare a Parigi”.
“Le condizioni erano veloci, ci sono stati pochi scambi lunghi. Poi, a causa del sole, era difficile vedere la palla. A volte ho avuto problemi in risposta. Lui è stato più abile di me. Questo è il tennis a meglio dei 3 set. E' un po' frustrante ma non me la voglio prendere, perchè è stato un buon torneo”.
“La più grande delusione della mia carriera? Ne ho avute tante, ho perso 300 partite….mi piacerebbe rigiocarle tutte, fino a vincerle!”.
“Per me Nadal resta ancora il favorito per il Roland Garros, non si possono cancellare gli ultimi 10 anni. 3 set su 5, la sua intensità fisica può ancora fare la differenza. Però a questo punto Nole dovrebbe vincere, un po' come nel 2011. Mi sembra che la situazione sia simile ad allora. Alla fine è la racchetta a parlare. Spero soltanto che non sia solo una questione tra loro due”.
“Il possibile cambio di sede? Viviamo cose del genere da diverse parti, da Miami a Parigi. Mi fa piacere che il tennis stia crescendo, ogni settimana vedo che si registrano record di pubblico. Sono solo preoccupato che un cambio del genere possa condizionare la qualità del prodotto, perchè al Foro Italico c'è tanta storia, un po' come a Parigi. Ma mi sembra che qui ci sia spazio….”.
NOVAK DJOKOVIC
“Dedico questa vittoria alla mia famiglia, i miei genitori, mio fratello, mia moglie e mio figlio. Non ci vediamo spesso e spero di passare del tempo con loro prima di andare a Parigi”.
“Sono stato molto fortunato a non essermi cavato un occhio. Io e Mister Champagne abbiamo litigato e lui mi ha colpito. Fortunatamente mi ha preso soltanto al naso”.
“Di sicuro il game sul 4-4 è stato molto importante. Sono riuscito a farlo muovere, infine ho giocato due bei colpi che mi hanno regalato il set”.
“Non penso che essere un campione si basi solo sui risultati. Per essere definito un campione devi essere una persona completa, con valori, un carattere forte sia dentro che fuori dal campo. Inoltre non devi perdere l'umiltà ed essere grato per l'opportunità che ti è stata data. Per me, la definizione di un campione è un approccio olistico”.
“Nel corso degli anni ho capito come affrontare la paura e superarla. Nella mia vita ho passato varie situazioni in cui ho dubitato di me, ma certe sconfitte hanno costruito il successo che ho oggi. Credo che sia importante credere in se stessi e affrontare la paura in ogni situazione. A volte tutto questo ti porta a tirare fuori il meglio”.
“Aver vinto così tanti match di fila mi fa pensare che posso ancora farcela. Vorrei andare avanti il più a lungo possibile. Non voglio pensare che la paura o qualsiasi altra cosa possa essere un ostacolo per interrompere la mia serie. Provo sempre a fare del mio meglio, in ogni torneo. Non so se posso ripetere la mia striscia del 2011, ci sono cose che vanno fuori dal mio controllo. Noi possiamo influenzare il presente e mettersi nella posizione di fare bene in futuro. Spero che questa mentalità mi consenta di andare lontano al Roland Garros”.
“Vincere a Monte Carlo e Roma mi ha dato grande soddisfazione. Non credo di fare particolari cambiamenti in vista del Roland Garros. In precedenza sono già stato vicino al titolo, devo continuare a lavorare così. Andrò avanti con la mia routine, sperando che possa portarmi dove desidero”.