Altro caso di positività nel circuito mondiale. A cadere nella rete è stata una donna, la giovane ucraina Kateryna Kozlova, numero 102 WTA. Un test antidoping effettuato a Dubai lo scorso 16 febbraio ha evidenziato la presenza della dimetilbutilamina, uno stimolante. La Kozlova non aveva specifica autorizzazione per la sostanza, ma ha sostenuto di averla ingerita tramite un supplemento alimentare fornitale da un medico. L'ITF ha creduto alla versione e le ha concesso un sostanzioso sconto di pena: anzichè 2 anni, le hanno dato 6 mesi con effetto retroattivo. Significa che potrà tornare il 15 agosto, anche se dovrà restituire i punti e i dollari conquistati da Dubai in poi. Pochi giorni dopo, la stessa sostanza è stata trovata ad Hamad Abbas Janahi, 25enne emiratino senza classifica ATP che a Dubai aveva perso 6-0 6-0 contro James Ward nelle qualificazioni. Nel suo caso non ci sono stati sconti: due anni di squalifica. Potrà tornare a giocare solo nel marzo 2017.Altro caso di positività nel circuito mondiale. A cadere nella rete è stata una donna, la giovane ucraina Kateryna Kozlova, numero 102 WTA. Un test antidoping effettuato a Dubai lo scorso 16 febbraio ha evidenziato la presenza della dimetilbutilamina, uno stimolante. La Kozlova non aveva specifica autorizzazione per la sostanza, ma ha sostenuto di averla ingerita tramite un supplemento alimentare fornitale da un medico. L'ITF ha creduto alla versione e le ha concesso un sostanzioso sconto di pena: anzichè 2 anni, le hanno dato 6 mesi con effetto retroattivo. Significa che potrà tornare il 15 agosto, anche se dovrà restituire i punti e i dollari conquistati da Dubai in poi. Pochi giorni dopo, la stessa sostanza è stata trovata ad Hamad Abbas Janahi, 25enne emiratino senza classifica ATP che a Dubai aveva perso 6-0 6-0 contro James Ward nelle qualificazioni. Nel suo caso non ci sono stati sconti: due anni di squalifica. Potrà tornare a giocare solo nel marzo 2017.