Altra vittoria di carattere per la numero uno d'Italia, che si complica la vita contro la giovane tedesca Carina Witthoeft, ma mostra le unghie nel momento del bisogno. Al terzo turno match-rivincita con la Petkovic, che lo scorso anno la stese nei quarti di finale.“Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”, recita una storica frase di Animal House, film americano di fine Anni ’70. Sara Errani non avrà l’aria da ‘dura’, ma in campo lo è al 100%, e quando la situazione si complica riesce quasi sempre a trovare una soluzione. L’ha dimostrato tante volte, ultime nei suoi primi due match a Roland Garros, vinti contro la statunitense Alison Riske e la tedesca Carina Witthoeft. Il secondo, chiuso 6-3 4-6 6-2, è stato l’emblema del grande carattere dell’azzurra, che si è messa nei guai da sola, ma invece di piangersi addosso ha reagito da campionessa. Non ha ancora trovato la forma parigina che ai French Open le ha regalato una finale e tanti bei piazzamenti, ma ha rimediato con la sua solita grinta da lottatrice, e nel suo caso conta più di ogni altra cosa. Fino al 6-3 4-1 era andato tutto bene, contro un’avversaria troppo discontinua per darle fastidio. La ventenne tedesca ha un buon potenziale, quest’anno è arrivata al terzo turno a Melbourne e ha raccolto due quarti nel Tour, ma è alla sua prima vera stagione ad alti livelli, e in più di un frangente ha peccato d’inesperienza, alternando ottimi punti a errori frettolosi. Così, la sfida sembrava scivolar via molto rapidamente, ma proprio quando il suo Roland Garros era pronto ai titoli di coda, la Errani le ha dato una mano. Lei è tornata a tenere un turno di battuta, come non le accadeva dal primo game dell’incontro, l’azzurra le ha lasciato l’iniziativa, e quel game della ‘bandiera’ è finito per diventare il primo di una lunga serie. Da 1-4 a 6-4 e 1-0 nel terzo, col servizio a disposizione ma soprattutto con una ritrovata fiducia e aggressività. Invece di subire le palle corte della Errani, frequentissime fino a metà incontro, è stata lei a comandare gli scambi e variare il gioco, utilizzando talvolta anche la smorzata.
SABATO RIVINCITA CON LA PETKOVIC
Un cambio di rotta che ha mandato nel pallone l’azzurra, molto nervosa e incapace di mettere una pezza alla situazione fino all’inizio del terzo set, quando un game apparentemente poco importante ha invece assunto un valore grandissimo. Sara non ha permesso alla rivale di scappare sul 2-0, recuperando immediatamente il break e frenandone le ambizioni. Appena nella mente della tedesca è tornato qualche dubbio, è affiorata anche tutta la fatica fisica, e soprattutto mentale, impiegata per ribaltare il secondo set a un passo dal baratro, e la situazione si è capovolta un’altra volta. Sara è tornata avanti e non ha più concesso nulla, chiudendo in volata con un pizzico di nervosismo per la fatica sprecata, ma anche la gioia per aver rimesso in piedi un match non troppo lontano dallo sfuggirle definitivamente. Il bello però viene adesso, a partire da un terzo turno molto complicato contro Andrea Petkovic, emersa in tre set da un match lungo e complicato contro Lourdes Dominguez-Lino. La tedesca, col suo tennis potente, è una delle avversarie più difficili per Sarita, che senza grandi mezzi fisici deve aggrapparsi a grinta e corsa, nella speranza di mandarla fuori giri. Nei quarti di finale dello scorso anno non ci riuscì, rimediando uno scottante 6-2 6-2, ma non è detto che dodici mesi più tardi le cose non possano cambiare. Se è vero che la miglior qualità dell’azzurra è la grande capacità di lottare, a differenza dello scorso anno arriverà al duello piuttosto rodata, con l’obiettivo di avanzare ancora. Ci sono i quarti di finale da difendere.
ROLAND GARROS – Secondo turno
Sara Errani (ITA) b. Carina Witthoeft (GER) 6-3 4-6 6-2
Circa l'autore
Post correlati
Grazie Rafa, modello di talento e intelligenza
Un campione unico, buono, intelligente, amato da tutti, fan e avversari, anche il suo più grande foto Ray Giubilo...