Sospesa nel corso del quarto set la semifinale fra Novak Djokovic e Andy Murray. Lo scozzese si risveglia a un passo dal baratro e allunga la contesa, poi lo stop precauzionale. Si temeva un acquazzone che non è arrivato. Sabato alle 13 la prosecuzione.La grande impresa è ancora lontana, ma fra Novak Djokovic e Andy Murray è lo scozzese ad andare a letto felice. Sotto 6-3 6-3 3-2 contro il numero uno del mondo nella seconda semifinale del Roland Garros, ha salvato due palle-break dal sapore di match-point, iniziando un nuovo match che lo stava premiando. Almeno, è riuscito finalmente a strappare un set al campione di Belgrado, che aveva passeggiato nei cinque incontri precedenti, allungando la contesa sino alla sospensione, arrivata sul 3-3 del quarto set, quando la lancetta segnava circa le 20.30. Il buio si stava lentamente avvicinando, ma avrebbe lasciato ancora un’oretta di gioco, tanto che la motivazione ufficiale della sospensione è stata un’altra. Si temeva un potente acquazzone, addirittura tale da invitare gli spettatori a lasciare il più veloce possibile lo Stade Roland Garros, anche se alla fine la procedura si è rivelata un vero e proprio errore di valutazione. Il cielo di Parigi ha calato solo qualche goccia, forse nemmeno sufficiente a far sospendere il match, ma ormai i giochi erano fatti. E così i due giocatori più in forma del momento (anche se "momento" non è esattamente il termine corretto per Djokovic) torneranno in campo sabato, per riprendere un match diventato interessante alla soglia delle due ore, dopo una lunghissima fase priva di emozioni. Semplicemente, Djokovic rispediva al mittente di tutto e di più, e concretizzava le chance a sua disposizione. Murray invece non ne aveva e non riusciva a costruirsele, risultando il totale balia del solito impeccabile progetto Djokovic: risposte in anticipo, tanta corsa, scambi lunghi e pochi errori. Poi un paio di episodi hanno rovesciato le carte in tavola. Il primo sono le due palle-break citate in apertura, difese dallo scozzese col servizio, l’altro è uno splendido passante di dritto giocato da Murray sul 5-5, dopo aver rincorso la palla spalle alla rete. Un hot shot che l’ha caricato e ha caricato gli spettatori, aizzati proprio da lui stesso, diventando il punto più importante della sua partita, ma soprattutto il primo di una serie di otto consecutivi. È successo tutto insieme: reazione, prime palle-break, break, set e nuovo incontro che inizia, con Djokovic visibilmente nel pallone.
ORA IL MATCH DIVENTA UN’INCOGNITA
Dopo una lunga pausa in cui è rientrato negli spogliatoi a ricevere un trattamento medico, il serbo è andato subito sotto anche nel quarto set, prima di riprendersi e sfiorare il vantaggio proprio nell’ultimo game giocato, nel quale Murray gli ha negato il break salvandosi da 0-40. Poi, mentre la contesa si faceva sempre più nervosa, la sospensione. Malgrado un sesto gioco ripreso per miracolo da Murray, lo stop ha sicuramente dato una mano a Djokovic: stava iniziando a perdere un po’ troppi scambi lunghi, e soprattutto ha vinto appena due dei nove giochi terminati ai vantaggi. Non è stato un problema fino a quando Murray è entrato in partita, ma sarebbe potuto diventarlo minuto dopo minuto. Murray invece è stato interrotto in un buon momento, ma visto quale era la situazione una quarantina di minuti prima ha ben poco di cui lamentarsi. Già essere riuscito a trascinare al quarto set questo Djokovic (che nei 17 set precedenti non era mai arrivato nemmeno al tie-break) è un signor risultato, da provare a confermare all’alba – tennistica – del giorno dopo, fissata per le 13. Sicuramente il tennista britannico dovrà partire meglio: se il serbo può approcciare la seconda parte dell’incontro in maniera più tranquilla, lui non può sbagliare neanche una virgola. Un break all’inizio ed è finita, un paio di punti regalati e la finale se la prende Djokovic, come ampiamente pronosticato da appassionati, addetti ai lavori e bookmakers. Nessuno puntava su Murray, che invece ha dato di nuovo importanti segni di vita. Ora gli tocca il compito più difficile, quello di non vanificarli e provare ad allungare di un altro set la sfida. Difficile dire che incontro sarà, può durare venti minuti come tre o quattro ore. L’unica certezza è che dipenderà nuovamente tutto da Djokovic: quello dei primi due set (e mezzo) archivierebbe la pratica in breve tempo, quello dell’altra parte di match deve stare attento a non scherzare col fuoco di Dunblane.
ROLAND GARROS – SEMIFINALE
Novak Djokovic (SRB) v Andy Murray (GBR) 6-3 6-3 5-7 3-3 sospesa
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