Novak Djokovic e l’esistenza del coaching
Novak Djokovic non riceve consigli da Boris Becker durante gli incontri, anche se il tedesco ha rivelato che i due hanno un linguaggio non verbale per comunicare. "Gli faccio sapere se le cose vanno bene o male, poi sta eventualmente a lui cambiarle". Alla vigilia di Wimbledon, il serbo ha detto che il suo team agisce nel rispetto delle regole. "L'allenatore di dà fiducia, non è necessario che mi dica da che lato devo servire. E' fondamentale una presenza che incoraggi nei momenti importanti". Il serbo, tuttavia, ammette che diversi giocatori comunicano con i propri allenatori. "Non possiamo far finta che non accada niente – ha detto – ci sono situazioni in cui è evidente, non solo con i migliori. Il tennis è uno sport competitivo, sei da solo sul campo. Ma ci sono momenti in cui team e giocatore riescono a comunicare, come ad esempio quando prende l'asciugamano o passa vicino al box. Secondo me va bene, anche se non è regolare. Sta agli ufficiali di gara capire se restiamo nell'ambito di una comunicazione tollerabile". , anche se il tedesco ha rivelato che i due hanno un linguaggio non verbale per comunicare. "Gli faccio sapere se le cose vanno bene o male, poi sta eventualmente a lui cambiarle". Alla vigilia di Wimbledon, il serbo ha detto che il suo team agisce nel rispetto delle regole. "L'allenatore di dà fiducia, non è necessario che mi dica da che lato devo servire. E' fondamentale una presenza che incoraggi nei momenti importanti". Il serbo, tuttavia, ammette che diversi giocatori comunicano con i propri allenatori. "Non possiamo far finta che non accada niente – ha detto – ci sono situazioni in cui è evidente, non solo con i migliori. Il tennis è uno sport competitivo, sei da solo sul campo. Ma ci sono momenti in cui team e giocatore riescono a comunicare, come ad esempio quando prende l'asciugamano o passa vicino al box. Secondo me va bene, anche se non è regolare. Sta agli ufficiali di gara capire se restiamo nell'ambito di una comunicazione tollerabile".