WIMBLEDON – Termina al secondo turno l'avventura della Errani. La romagnola va KO contro Aleksandra Krunic, più coraggiosa di lei nel terzo set. Match terminato ai limiti della sospensione per oscurità. Sara resta solida n.1 azzurra, a meno che la Giorgi… 

Nel crepuscolo londinese Sara Errani non ci avrà pensato, ma la partita contro Aleksandra Krunic era una bella occasione per riaccendere le speranze di acciuffare le WTA Finals. Ok, è vero che il ranking la vede in 19esima posizione, però l'unica classifica che conta ai fini di Singapore la vede in 14esima posizione, a circa 600 punti dall'ottavo posto di Angelique Kerber. Con i tanti punti in palio a Wimbledon, Sarita avrebbe potuto accorciare le distanze (almeno) dalle top-10. Non essere più nell'elite le ha consentito di programmarsi come meglio credeva, aggiungere uno spruzzo di terra rossa in più, e i risultati si sono visti. A Wimbledon le era capitato un sorteggio discreto, e in più non c'è stato l'imbarazzo di una sfida all'ex compagna Roberta Vinci. Insomma, c'erano tutte le premesse per un terzo turno contro Venus Williams. Ma non aveva fatto i conti con la carica agonistica di Aleksandra Krunic. In Serbia il tennis è sport nazionale, ma se pensi ai migliori giocatori non ti viene certo in mente questa ragazza mingherlina, rapida ma senza un vero colpo killer. Pensi a Djokovic, ai suoi validi vassalli, alla bella Ana Ivanovic e ad altre giocatrici di livello. Della Krunic si parlava solo in occasione della Fed Cup, quando le big rinunciavano alle convocazioni e giocava sistematicamente lei. L'anno scorso, quando meno se l'aspettava, ha capito di poter diventare una giocatrica da top-100. Ha fatto parlare di sé allo Us Open, raggiungendo gli ottavi grazie a vittorie di prestigio contro Keys e Kvitova, perdendo con onore dalla Azarenka. Oggi festeggia il terzo turno a Wimbledon grazie al 6-3 6-7 6-2 con cui ha estromesso la Errani.


I RISCHI VINCENTI DELLA KRUNIC

Quest'anno non ha fatto granchè (quarti a Shenzhen e poco altro). Invece, a parte un inizio agghiacciante, la serba (curiosamente nata a Mosca, dove i genitori erano emigrati) ha fatto valere una maggiore adattabilità ai campi verdi. Nei primi tre game sbagliava tutto, non aveva le idee chiare. Poi ha trovato improvvisamente fiducia e ha intascato sei giochi di fila, aiutata da una Errani a corto di fiducia. Nel secondo, Sarita ha lottato a modo suo, senza mollare un punto, e ha trovato almeno un po' di bagarre. Togliendo fiducia alla Krunic, che a un certo punto ha smesso di accelerare con il rovescio, ha pareggiato i conti al tie-break. Le statistiche dicono che chi vince il secondo, di solito, porta a casa la partita. Non è stato così: subito sotto 2-0, la Errani, ha provato a restare a galla ma la Krunic ha ripreso a rischiare. E la tattica ha pagato. A un certo punto, è parso chiaro che l'unica speranza era una sospensione per oscurità: anche per questo, sul 5-2 la Errani ha fatto il possibile per allungare il match, annullando due matchpoint con altrettanti punti rocamboleschi, ma il terzo era fatale e la rispediva a casa, pochi minuti prima che Church Road fosse scossa da un allarme incendio. Sara era nera, arrabbiatissima, ed è normale che sia così. Dopo la sconfitta, avrà riflettuto sul fatto che Wimbledon era una bella occasione per intascare punti preziosi. Adesso sarà dura assaltare la top-10, anche se la leadership azzurra sembra solida: nella Race stagionale, le dirette inseguitrici sono piuttosto lontane (Pennetta e Giorgi sono rispettivamente 32esima e 33esima). Certo, se la Giorgi dovesse infilare un grande exploit a Londra….a proposito di Camila, è lei l'ultima italiana in tabellone e oggi se la vedrà con Lara Arruabarrena. Ovviamente, da favorita.

 

WIMBLEDON DONNE – Secondo Turno

Aleksandra Krunic (SRB) b. Sara Errani (ITA) 6-3 6-7 6-2