Non è un momento facile per il tennis messicano. Non hanno giocatori di livello da parecchi anni e sono franati nel Gruppo II di Coppa Davis, l'equivalente della Serie C. Ma se le sconfitte sul campo sono tollerabili, le umiliazioni sono un'altra cosa. E' toccato lo scorso weekend al povero Daniel Garza presso il Coliseo Monumental la Tortuga, a Talcahuano, suggestiva sede del match di Coppa Davis tra Cile e Messico. Si sa che il pubblico cileno non è dei più tranquilli: basti ricordare l'episodio del 2000, il famoso “Dia de los Sillazos”, quando la serie contro l'Argentina fu interrotta dalle intemperanze del pubblico, deflagrate in un fitto lancio di sedie verso il team ospite. Stavolta non ci sono stati episodi di violenza, anche perché il Cile ha dominato. Ma ci sono state pesanti prese in giro a Garza, a lungo miglior giocatore messicano. Durante il 6-1 6-4 6-4 cui Jarry e Podlipnik hanno battuto Garze e Lopez Villasenor, i cileni lo hanno ironicamente preso di mira per la sua stazza. Perché Daniel, ahilui, non ha esattamente il fisico dell'atleta. In particolare, ha un addome particolarmente pronunciato. Secondo la stampa locale, Garza ha preso il posto di Nalbandian come “gordo” del circuito ATP. Oggettivamente, l'argentino era ben più magro di lui, anche nei momenti in cui mangiava qualche asado di troppo. “Dale gordis”, “gordo”, persino “Nono” sono stati gli appellativi che il pubblico gli ha rivolto. Quest'ultimo, in particolare, merita un approfondimento. E' il soprannome di un personaggio di una vecchia sit-com messicana, “Chavo del 8”, girata negli anni 70 e trasmessa in Italia qualche anno dopo con il nome “Cecco della Botte”. Inutile dire che il personaggio in questione fosse piuttosto corpulento…Garza ha 30 anni, è stato top-300 in singolare e top-200 in doppio. Lo scorso anno, nonostante un lungo infortunio (che certamente non ha fatto bene al suo fisico…), ha chiuso al numero 1 del suo paese. E' un giocatore d'esperienza, esprime un discreto tennis e ha la particolarità di saper giocare il rovescio sia a una mano che bimane.
UN BUON REGIME ALIMENTARE
“Gioco in Davis da parecchio tempo e credo che la brutta figura l'abbiano fatta loro – ha detto, riferendosi al pubblico cileno – è stata una mancanza di rispetto. Se la gente in Cile si comporta così, sarebbe molto triste essere cileno. Va detto che il 90% del pubblico si è comportato bene. Alla fine non mi importa, io era in campo mentre quelli che mi prendono in giro pagherebbero per essere al mio posto”. L'ultima frase non è il massimo dell'eleganza, ma tant'è. Evidentemente c'è abituato, tanto che ha continuato tranquillamente con la sua programmazione. In questi giorni si trova a Godfrey, in Illinois, dove sta giocando un torneo future e ha passato il primo turno. Vien da domandarsi come sia possibile un sovrappeso così evidente. Garza è sempre stato così, anche prima dell'infortunio. Ironicamente, qualche anno fa era stato ospite di una trasmissione messicana, TV GYM, dove spiegava quel che si fa per rimanere in forma. Eppure, già allora, mostrava un fisico tutt'altro che eccezionale: “Lavoriamo molto sulla potenza e sulla resistenza. Dobbiamo essere preparati a giocare partite piuttosto lunghe" diceva, mentre si alternavano immagini di lui a sudare in palestra, tra pesi ed esercizi. Il servizio, che oggi sembra quasi ironico, terminava dicendo che Garza doveva sottoporsi a una "buona alimentazione e a un buon programma di allenamento, che includa diverse sessioni in palestra". Ok, può esserci un minimo di costituzione, però la “forma” con cui si è presentato in Cile era onestamente off-limits.
FENOMENO SOPRATTUTTO FEMMINILE
Il tennis ha presentato alcuni casi di giocatori in grave sovrappeso. Casi che si sono ridotti nel tempo, con la fisicità sempre più pronunciata richiesta dal gioco. Anche oggi c'è una situazione del genere nel circuito WTA, con la giovane americana Taylor Townsend. Il suo aspetto le ha creato più di un problema, tanto che qualche anno fa la USTA voleva impedirla di giocare lo Us Open Junior per “motivi di salute”. In passato, il caso più famoso fu quello di Lindsay Davenport, capace di vincere 3 Slam e diventare numero 1 nonostante una stazza imponente. Mamma Lindsay, tuttavia, ebbe la capacità di dimagrire in misura sensibile. Più in genere, il fenomeno si sviluppa soprattutto nel circuito WTA. Come dimenticare Marianne De Swardt, sudafricana, numero 28 WTA in singolare e 11 in doppio (giunse in finale a Wimbledon, dove perse proprio contro Davenport-Morariu). Ci sono stati momenti in cui il suo aspetto faceva pensare a uno stato di obesità. Oggi fa la maestra a River Oaks, Houston, e fisicamente sembra stare meglio di allora. Ci sono poi stati casi di ingrassamento più o meno repentino, specie tra doppisti. Tra le donne c'è il caso di Anna-Lena Groenefeld, ingrassata quando ha optato per giocare solo in doppio, mentre in campo maschile è successo qualcosa del genere a Leander Paes. Ma se volete trovare un giocatore dalla silhouette non eccezionale, beh, date un'occhiata ai match di un altro indiano, Purav Raja. Ma come Daniel Garza, onestamente, non ne abbiamo ancora visti.