Sembra banale dirlo, visto che lavorano insieme da 20 anni. Ma nessuno conosce Andreas Seppi meglio di coach Massimo Sartori. E allora, quando il tecnico vicentino esprime la sua opinione, è bene ascoltare. “Per come lo vedo in questo periodo, mi sembra che il suo rendimento valga più una posizione tra il numero 10 e il numero 15 ATP piuttosto che tra il 15 e il 20” ci ha detto nell'intervista uscita su TENNISBEST Magazine, in cui ha ripercorso le fasi salienti della loro avventura. Ebbene, Andreas è a un passo dal raggiungere l'obiettivo. Se dovesse battere Simone Bolelli nel quarto di finale all'ATP 500 di Amburgo, la Race stagionale lo vedrebbe addirittura in 16esima posizione a pari punti con Ivo Karlovic e Bernard Tomic. E con tre mesi di tornei da giocare, alcuni abbastanza favorevoli all'azzurro, la previsione di Sartori potrebbe rivelarsi azzeccata. Poi, vabbè, in semifinale avrebbe Rafa Nadal (o Pablo Cuevas) e non sarebbe certo favorito…ma è opportuno fare un passo alla volta. Adesso c'è un derby da giocare. E i derby, si sa, non sono mai banali. Specie se l'avversario si chiama Simone Bolelli, con cui ha condiviso (e continua a condividere) parecchio. Anni fa, i due facevano coppia fissa anche in doppio, tanto da raggiungere i quarti all'Australian Open. C'è una forte compatibilità caratteriale: sono i tipici bravi ragazzi, seri, gentili, ottimi lavoratori. Per carità, hanno le loro differenze: uno viene dall'Emilia, l'altro dall'Alto Adige, e tanto basta. Al Rothenbaum Club le loro strade si incroceranno di nuovo, per la quarta volta nel tour. Sorpresa: Bolelli conduce 2-1 negli scontri diretti, che diventa 2-0 sulla terra. Si impose nel 2008 a Monaco di Baviera, torneo della sua unica finale ATP, ripetendosi due anni dopo al defunto challenger di Torino (nulla a che vedere con l'evento di Grugliasco nato nel 2015 e ottimamente organizzato da Marco Crugnola). Seppi si è preso una parziale rivincita lo scorso anno, sul cemento cinese di Shenzhen.
ROTHENBAUM CLUB, IL TALISMANO DI SEPPI
Andreas arriva all'appuntamento dopo una buona vittoria contro l'imprevedibile Floria Mayer. Il tedesco, una specie di Fabrice Santoro meno raffinato, è sceso al numero 261 ATP in virtù di un infortunio, ma vale molto di più. Si è anche aggiudicato il punto più bello dell'incontro, ma alla distanza non ha potuto nulla. L'azzurro si è imposto col punteggio di 4-6 6-2 6-3. Amburgo è un torneo amico di Seppi. Sette anni fa colse una splendida semifinale nel Masters 1000, più volte ricordata, ma anche nel 2010 seppe ripetersi quando era già stato declassato ad ATP 500. Quest'anno sogna il tris e sarebbe la quarta semifinale nel 2015 dopo quelle di Doha, Zagabria e Halle (negli ultimi due casi si è spinto in finale). Andreas è maturo, ha un bagaglio di esperienze che gli consente, a 31 anni, di giocare il suo miglior tennis. E le motivazioni sono impressionanti: oltre all'obiettivo di acciuffare (e magari migliorare) il best ranking, c'è anche il desiderio di restare davanti a Fabio Fognini e mantenere leadership nazionale. Dopo aver sparato tutte le cartucce nel primo set, Mayer è logicamente calato e Seppi gli è saltato sopra. Quando gli ha finalmente strappato il servizio ha preso a dominare, portandosi rapidamente sul 4-0 nel terzo set. Mayer ha provato a restare in partita. In fondo, si giocava pur sempre in Germania. Ma era troppo tardi, così Andy ha potuto festeggiare dopo 97 minuti di gioco.
BOLELLI SCIUPA QUALCOSA, MA SI PRESENTA ALL'APPUNTAMENTO
In chiusura di giornata, dopo che Nadal aveva tribolato più del lecito per battere Jiri Vesely, Simone Bolelli ha sfruttato la clamorosa fortuna di affrontare Jaume Munar negli ottavi di un ATP 500. Il maiorchino ha fatto un'ottima figura, spingendo Bolelli fino al decimo game del terzo set, mostrando un buon servizio e un tennis che vale certamente più dell'attuale classifica (N. 683). Entrato in tabellone grazie a una wild card “imposta” da Nadal come condizione alla sua partecipazione, al primo turno aveva usufruito del ritiro di Guillermo Garcia Lopez. Ha un atteggiamento abbastanza positivo e un tennis che ricorda più David Ferrer che il suo illustre mentore. Sulla terra è già discreto, ma dovrà crescere sulle superfici diverse dalla terra battuta. Bolelli si è preso una vittoria in tre set (dopo aver sciupato parecchio nel tie-break del secondo, sbagliando un paio di dritti nei momenti chiave) e si presenta al derby con la giusta fame di vittoria: sarebbe la sua prima semifinale in un ATP 500, e i 180 punti gli consentirebbero di entrare tra i top-40 nella Race, mentre è già certo di tornare tra i top-50 della classifica stagionale. Insomma, Andy&Simo sono amici e si rispettano, ma sarà partita vera, senza sconti. La posta in palio fa gola.
ATP 500 AMBURGO – Ottavi di Finale
Andreas Seppi (ITA) b. Florian Mayer (GER) 4-6 6-2 6-3
Simone Bolelli (ITA) b. Jaume Munar (SPA) 6-1 6-7 6-4