Ritrovando il suo miglior tennis sul cemento, la romagnola coglie uno splendido successo contro la Azarenka e vola nei quarti a Toronto, dove sarà favorita contro la Tsurenko. Abbiamo dato un'occhiata alla Race: e se il Masters non fosse una pazza idea? 

Per sua fortuna, Sara Errani ha vinto tante belle partite. Il successo contro Vika Azarenka, tuttavia, ha un profumo speciale. Perché rispedisce al mittente le perplessità sul suo rendimento, su un presunto calo, sulla presunta incapacità di giocare alla pari con le migliori. Lo dicono tutti: al top della condizione, sul cemento all'aperto, la Azarenka è l'unica in grado di lottare con Serena Williams. Ma il tennis non conosce proprietà transitiva, così l'azzurra si è tolta una grande soddisfazione con un 7-5 6-3 che la spedisce nei quarti al Premier Five di Toronto, eguagliando un risultato già ottenuto due anni fa. Ma battere la Azarenka, per quanto un po' sfasata, è un risultato di primissimo piano. Il dovere di cronaca impone di ricordare i 53 errori gratuiti della bielorussa, che da un certo punto in poi sembrava un faro danneggiato, di quelli che illuminano a intermittenza. Tanti colpi vincenti, ma anche tanti errori dovuti alla fretta. Ma se è andata così è (molto) merito di Sara. Autrice di un match quasi perfetto, sul livello che tre anni fa la spinse a un'eccezionale semifinale dello Us Open. Nessuno pensava che Sara avrebbe potuto fare i miracoli sul cemento. Invece sì, e continua a farli ancora oggi. Le argomentazioni anti-Errani sono sempre le solite: “Non è divertente, serve male, offre poco spettacolo, bla bla bla…”. Non sanno, i criticoni, che Sarita è la migliore ribattitrice del tour. Nel 2015 è la tennista ad aver raccolto più punti in risposta (51,4%) nonché il maggior numero di giochi (52,8%). I 10.000 ace di Karlovic e la bastonate fanno più rumore, ma la capacità di rispondere bene vale esattamente quanto un ace. Pochi sembrano accorgersene, ma le avversarie lo sanno bene. Per questo, quando c'è la Errani dall'altra parte, giocano spesso con l'ansia negli occhi. Sanno che non possono concedere nulla.


SARA VINCE E DIVERTE

E' esattamente quanto accaduto alla bielorussa, peraltro reduce da un buon successo contro Petra Kvitova. Ha provato a martellare, a riproporre il tennis che le aveva fatto vincere 7 precedenti su 8. Ma si è trovata di fronta una Errani vivace, splendida da guardare. E' giunto il momento di sfatare un altro tabù: i match della romagnola sono spesso gradevolissimi. Il paradosso? E' così soprattutto sul cemento. Sulla sua amata terra, in effetti, le piace palleggiare e prendere per sfinimento le avversarie. Sul cemento sa di non poterselo permettere, allora è esaltante ammirare il suo ingegnarsi. Nella serata italiana di giovedì, beh, ci siamo divertiti da matti. Era una trottola geniale, rapidissima di gambe e di testa. Vedi che avanza il baricentro di 100-120 centimetri rispetto alla terra, cerca gli angoli, non rifiuta la sparatoria da fondocampo contro una giocatrice alta 20 centimetri più di lei, e le ha dato più di una lezione sul piano del tocco. Perché Sarita – e questo lo sanno anche i più critici – ha una delle mani più educate del circuito. In quante possono permettersi di irridere la Azarenka con smorzata più pallonetto? O ridicolizzare i suoi presunti miglioramenti nella volèe? Da quando frequenta Wim Fissette, la bielorussa ama scendere a rete con più frequenza. Spesso ha fatto belle figure, ma le era capitato raramente di trovare un'avversaria che sa cosa significa far giocare le volèe all'avversaria. Sara, sempre lucida sul piano tattico, le ha spesso fatto fare brutta figura. Sotto 4-3 nel primo (con break di svantaggio), la romagnola si è fatta fasciare la coscia destra ma è ripartita alla grande. Oltre ad essere più completa dell'avversaria, non è quasi mai andata in difficoltà quando lo scambio assumeva un volto favorevole alla Azarenka. Questo le ha dato fiducia e le ha consentito di vincere cinque giochi consecutivi dal 5-5 al 7-5 3-0. A quel punto, dopo aver quasi litigato con Fissette a un cambio di campo, la Azarenka ha preso a giocare a strappi. Si è avvicinata, ma non è stato sufficiente. Avrebbe potuto essere più incisiva nell'ultimo game, quando Sara ha mostrato un pizzico di braccino, ma l'ha aiutata con qualche errore di troppo che al sesto matchpoint ha completato la bella giornata azzurra.


E SE SINGAPORE NON FOSSE COSI' LONTANA?

L'avventura può andare avanti. Nei quarti partirà favorita contro Lesia Tsurenko, emersa dalla parte di tabellone presidiata da Garbine Muguruza. I ricordi non sono eccezionali: tre anni fa, in Fed Cup, fu costretta a ritirarsi, in una drammatica serie chiusa soltanto al doppio. La Tsurenko mostrò una certa spavalderia, una grande fiducia nei propri mezzi. La storia ci ha consegnato una giocatrice con tanti alti e bassi ma pericolosa. Ma non c'è dubbio che un'avversaria del genere, nei quarti di un Premier Five, sia un colpo di fortuna. E allora, per dirla con Patty Pravo, viene in mente una “Pazza Idea”. E se Sara potesse cercare una clamorosa rincorsa alle WTA Finals? E' ancora indietro, ci mancherebbe, ma in caso di semifinale intascherebbe 350 punti WTA che la porterebbero a 2.255, undicesima a meno di 500 punti dall'ottava posizione di Lucie Safarova. Certo, la scalata sarebbe ancora lunga, ma tra Cincinnati, Us Open, Wuhan e Pechino non sarebbe impossibile. Un paio di exploit potrebbero essere sufficienti per farcela: azzeccare il primo a Toronto sarebbe un ottimo viatico per l'azzurra più costante di sempre. Una ragazza che, a dispetto dei pensieri di chi ha la puzza sotto il naso, ci fa anche divertire.

 

WTA PREMIER FIVE TORONTO – Ottavi di Finale

Sara Errani (ITA) b. Victoria Azarenka (BLR) 7-5 6-3