Sarita rifila un doppio 6-4 a Lesia Tsurenko e si prende la semifinale alla Rogers Cup di Toronto. Dopo la ‘semi’ agli Us Open del 2012, è il suo miglior risultato sul cemento. E sabato non partirà battuta: con una Halep così può sognare l’impresa. Quando vede un’occasione, Sara Errani se la lascia sfuggire raramente. È per questo che non sorprende trovarla per la prima volta in semifinale in un Premier Five sul cemento, ennesima dimostrazione di come non sia ‘soltanto una giocatrice da terra battuta’ come molti la etichettano. Battendo Victoria Azarenka si è guadagnata un quarto di finale comodo contro Lesia Tsurenko, stesa con un doppio 6-4 per aggiungere l’ennesimo tassello a una carriera di assoluto rispetto. Forse il meglio è già passato (una finale al Roland Garros e cinque Slam in doppio non capitano tutti i giorni), ma ciò non significa che l’azzurra non possa continuare a regalare tante soddisfazioni ai suoi tifosi. Lo sta dimostrando alla Rogers Cup, sponda Toronto, dove ha infilato quattro vittorie consecutive e si è garantita almeno 350 punti WTA, un bottino di tutto rispetto anche in chiave WTA Finals. Un traguardo ancora molto lontano, ma che, classifica alla mano, non si tratta affatto di una mission impossibile. La Errani in versione canadese può dare del filo da torcere a quasi tutte, e quando si fissa un obiettivo dà sempre il 110% per raggiungerlo. Le altre sono avvisate: nelle prossime settimane andrà tenuta d’occhio anche lei. Non che il match con la Tsurenko fosse dei più difficili, ma il fatto che la rivale provenga dalle qualificazioni non deve ingannare. È pur sempre a ridosso delle prime 50 del mondo, e si è costruita un gran torneo con le proprie mani, grazie a una bella rimonta contro la Muguruza. Era sotto 5-3 nel primo set, poi ha cambiato passo e ha vinto nove game consecutivi. Ha provato a ripetersi contro Sarita, ma il suo tentativo non è andato a buon fine. Dopo una partenza da dimenticare, 5-0 in una ventina di minuti senza capire granché di fronte alla grande varietà della romagnola, la ventiseienne di Vladimirec ha cambiato marcia, iniziando a picchiare sempre più forte, e si è fatta sotto fino al 5-4, 30-0 in risposta. Ma proprio quando l’aggancio sembrava imminente è arrivata la reazione d’orgoglio dell’azzurra, che è tornata a tenere in mano il pallino del gioco, e con quattro punti consecutivi si è presa un meritato primo set, vero spartiacque dell’incontro.
 
DOMANI UNA HALEP NON AL 100%
L’avesse perso da 5-0 ci avrebbe probabilmente pensato a lungo, invece l’ha vinto di carattere ed è stata lei la prima ad allungare nel secondo set. Non è andata lontano, ma quando la situazione ha nuovamente richiesto qualcosa in più lei l’ha trovato, difendendo con i denti il servizio sul 2-2 (con quattro palle-break salvate) prima di approfittarne nel fatidico settimo game. Aiutata da un paio di errori della rivale le ha tolto il servizio ed è scappata sul 5-3, prendendo un vantaggio risultato impossibile da colmare. Non ha chiuso nel nono game, fallendo due match-point, ma l’ha fatto in sicurezza nel decimo, tenendo la rivale a distanza. E così si è regalata quello che, a conti fatti, è forse il suo miglior risultato dell’anno, e pure il secondo migliore in carriera sul cemento, dopo la semifinale di tre anni fa a New York. Ma non è finita qua: a separarla dalla finale c’è Simona Halep, avversaria difficile ma non impossibile per quanto visto sin qui. La numero tre del mondo è reduce da due vittorie consecutive al terzo set, e oggi si è ripresa dopo aver ceduto il primo per 6-0 alla Radwanska, mostrandosi veramente in difficoltà dal punto di vista fisico. È riuscita a risorgere dalle ceneri approfittando del carattere non propriamente da leonessa della rivale, e si è presa la semifinale, ma è parsa provata a sufficienza da poter almeno sognare l’impresa. Sicuramente, contro Sarita dovrà sudarsi ogni singolo quindici. Ergo, fra le due sarà lei quella a passare una nottata tutt’altro che serena. Alla faccia di tutti coloro che criticano l’azzurra solamente perché tira pochi colpi vincenti. Come se usare il cervello invece della forza bruta fosse diventato una colpa.
 
WTA PREMIER FIVE TORONTO – Quarti di Finale
Sara Errani (ITA) b. Lesia Tsurenko (UKR) 6-4 6-4