Un'ottima Vinci gioca alla pari, forse anche meglio, di Serena Williams. Ma nei momenti chiave l'americana tirava un ace, mentre l'azzurra ha commesso i suoi pochi errori. “Mai visto Roby così forte contro di me” dice Serena, che ora sfida la Bencic.  (Foto Jimmie48 / Womens Tennis Blog) 

Roberta ci ha provato, ma per farcela avrebbe dovuto essere Justine Henin. L'accostamento non è casuale: la belga è stata l'ultima giocatrice col rovescio a una mano a battere Serena Williams. Da allora sono passati otto anni, erano i quarti dello Us Open 2007. In mezzo, soltanto un ritiro contro Francesca Schiavone a Madrid 2009, non certo etichettabile come vittoria. Eppure, nel main event dei quarti alla Rogers Cup, Roberta Vinci è scesa in campo con il piglio giusto e avrebbe meritato di più, certamente un punteggio meno severo del 6-4 6-3 finale. Un risultato che non rende l'idea dell'equilibrio, soprattutto nel primo set. Sembra incredibile, ma fino al 4-4 le occasioni migliori le ha avute tutte la pugliese, cui funzionava più o meno tutto: non solo il rovescio in slice, ma anche servizio e dritto. Serena è rimasta quasi interdetta, come se non si aspettasse una resistenza del genere. In effetti, i risultati del 2015 non erano certo positivi per la Vinci. Ma in Canada, si sa, il suo talento rifiorisce. L'azzurra aveva una palla break nel primo game, mostrava di fare sul serio quando sul 2-2 si portava 15-40, ma due delle tre chance sono state cancellate da un ace. L'altra è volata via con un errore su un passante di rovescio. Amaro, ma tollerabile. Quando è andata a servire sul 4-5, senza appello, ha resistito fino al 40-40 ma un doppio fallo ha consegnato a Serena il quarto setpoint. Quello buono. In effetti, la differenza è stata lì. Nel momento del bisogno, Serena ha tirato un ace. Nel momento difficile, Roberta è incappata in un doppio fallo. Di partite così ne abbiamo viste a decine, a centinaia.


SERENA: "LA MIGLIORE VINCI MAI VISTA"

La competitività della pugliese, nella notte dell'Ontario, era però certificata da un break in avvio di secondo (2-1 e servizio). Avrà provato qualche vertigine, perché Serena l'ha subito riacchiappata. Roby ha tenuto fino al 3-4, ma ecco il break decisivo. Nonostante tutto, l'azzurra aveva un'ultima chance per riagganciare il set (5-3 ma 30-40 sul servizio di Serena). Manco a farlo a posta, la numero 1 ha estratto dal cilindro due ace consecutivi. In questi casi, bisogna soltanto levarsi il cappello e applaudire. “Credo che quella di stasera sia stata la sua miglior performance contro di me – ha detto Serena – Il suo slice ha funzionato molto bene, meglio di ogni altra cosa, ma penso che anche il servizio le abbia dato una mano”. Complimenti che pesano, se a pronunciarli è una come Serena. Quando ha dovuto parlare di sé, l'americana era meno loquace. “Diciamo che ho fatto un passo nella giusta direzione. Non sento di essere al meglio e nemmeno troppo vicina, ma sto facendo i passi giusti”. In semifinale se la vedrà con Belinda Bencic, sempre più scatenata. La giovane svizzera, seguita da Martina Hingis, ha rifilato un netto 6-4 6-2 ad Ana Ivanovic nell'ultimo match di giornata. Con gli scalpi di Bouchard, Wozniacki, Lisicki e Ivanovic non si può certo dire che non se la sia meritata. Da parte sua, la Vinci ritrova le top-50 e tanta fiducia per lo Us Open, dove peraltro ha raggiunto per due volte i quarti di finale. Se continua così, il tris è tutt'altro che un'utopia. E poi non pescherà mica sempre Serena….

 

WTA PREMIER FIVE TORONTO – Quarti di Finale

Serena Williams (USA) b. Roberta Vinci (ITA) 6-4 6-3

Belinda Bencic (SUI) b. Ana Ivanovic (SRB) 6-4 6-2