Mettiamo ordine sulle tante tematiche offerte dalla Rogers Cup. Analisi della polemica Wawrinka-Kyrgios: "L'australiano aveva fatto molto peggio". Le vicende tecniche: Murray, Nishikori, Bencic e Bouchard con il prezioso contributo di chi era a Montreal.Torniamo sull'argomento che ha monopolizzato l'interesse della scorsa settimana: il caso Kyrgios-Wawrinka. Ognuno ha detto la sua, non ci siamo fatti raccontare cosa è successo da Vanni Gibertini, che era sul posto quel famigerato mercoledì sera. L'impressione? Forse l'ATP è intervenuta così duramente per dare una calmata a Kyrgios, i cui comportamenti oltre le righe erano stati tollerati per tutto l'anno. "A ben vedere, tuttavia, il caso non sussiste. Almeno sul piano strettamente tecnico".
La Rogers Cup ci fornito un mucchio di spunti molto interessanti. Andy Murray ha giocato un ottimo torneo e ha vinto meritatamente ("Ma l'impressione è che Djokovic abbia un margine di miglioramento più ampio rispetto a lui"). Kei Nishikori si blocca ancora una volta: sarà questo il suo limite? Come mai, tra i top-player, succede solo a lui? Belinda Bencic è il nuovo grande personaggio. Dove può arrivare? E' diventata una stella o la era già? Siamo tutti concordi sul fatto che sia l'erede della Hingis e l'ottimismo è alimentato dai suoi margini di miglioramento. A chiudere, una lunga disamina sulla crisi di Eugenie Bouchard. Gibertini, che risiede a Montreal e la segue con attenzione, ci ha raccontato una serie di aneddoti assolutamente inediti. Chi è più indicato per diventare il suo nuovo coach?
Il bello di un podcast è che non esistono limiti di tempo. Per questo, se gli argomenti e i contributi sono interessanti, possiamo affrontarli in modo approfondito. E' quanto accaduto questa settimana. Oltre al super-esperto Jacopo Lo Monaco, è tornato a trovarci Vanni Gibertini, reduce da una settimana vissuta alla Rogers Cup di Montreal. Era all'Uniprix Stadium la sera del caso Wawrinka-Kyrgios e ci ha raccontato cosa è successo dietro le quinte. Le nostre valutazioni sulla vicenda che ha monopolizzato l'attenzione, sfociando addirittura nell'informazione mainstream. L'idea è che la punizione sia esagerata, ma non va dimenticata la condotta dell'australiano nei mesi scorsi. E se l'ATP avesse deciso di intervenire così duramente per dargli una calmata in chiave futura?
Nel secondo blocco (50 minuti!) abbiamo affrontato le tematiche più interessanti della Rogers Cup: Andy Murray, Kei Nishikori, Belinda Bencic e "Genie" Bouchard. Lo scozzese ha alzato le sue chance in vista dello Us Open, ma l'impressione è che Djokovic possa giocare molto meglio di così. Si conferma la fragilità fisica del giapponse. Tra i top-players è certamente il più soggetto a piccoli fastidi e/o infortuni. La svizzera si conferma una possibile erede di Martina Hingis: Belinda ha qualità simili e conferma di poter essere un'ottima alternativa alle sparapalle del tennis attuale. Ciò che colpisce, in senso positivo, sono i tanti margini di miglioramento. A chiudere, una lunga disamina sulla crisi di Eugenie Bouchard. Gibertini non vive troppo distante da lei e ci ha raccontato una serie di retroscena che hanno facilitato la sua crisi. "In Quebec è vittima di una pressione che chi non ci vive non può capire. Ci passa troppo tempo, credo che debba andare via". Abbiamo provato a ipotizzare quale potrebbe essere la figura ideale nel ruolo di nuovo coach. In macchina, treno, pullman, a casa…un podcast da non perdere.
Circa l'autore
Post correlati
Grazie Rafa, modello di talento e intelligenza
Un campione unico, buono, intelligente, amato da tutti, fan e avversari, anche il suo più grande foto Ray Giubilo...