Un match contro Stan Wawrinka è l'ideale per avere risposte. Risposte vere, reali, agli interrogativi piombati su Novak Djokovic negli ultimi 4-5 giorni. A Montreal ha perso la finale contro Andy Murray, mentre a Cincinnati non sta esaltando. Aveva mostrato qualche crepa contro Benoit Paire, ha rischiato di cadere in una voragine contro David Goffin. Sotto 3-0 (con doppio break) nel terzo set, il serbo aveva entrambi i piedi nella fossa, peraltro con un linguaggio del corpo sorprendentemente negativo: era da tempo che non gli vedevamo maltrattare la racchetta. Per questo, si è anche preso un warning. Ma un po' di amor proprio, l'orgoglio del campione e la tremarella del belga gli hanno consentito di venirne fuori e centrare i quarti a Cincinnati col punteggio di 6-4 2-6 6-3. Vien da chiedersi quale sia il problema di Djokovic: un piccolo scadimento di forma? Oppure, semplicemente, l'ansia di vincere un torneo che gli è sempre sfuggito? La sfida con Stan Wawrinka arriva nel momento ideale. Vincendo, eviterà un clamoroso tris di dispetti. Battendolo nei quarti dell'Australian Open, Stan ha interrotto la sua serie di semifinali consecutive in uno Slam. E superandolo nella finale del Roland Garros gli ha tolto l'unico Slam che gli manca. Dovesse fargli un dispetto anche a Cincinnati diventerebbe peggio di una bestia nera. Un guastafeste, un rovina-record. Tra l'altro, anche Stan ha sofferto parecchio per avere la meglio su Ivo Karlovic, battuto in tre tie break grazie a un doppio fallo del croato sul matchpoint (curiosamente, Karlovic ha perso tutti i sei match giocati nel 2015 e arrivati al tie-break decisivo). Ma l'impressione è che un discreto Wawrinka sia sufficiente per mettere in difficoltà questo Djokovic. Sembra un lontano parente del giocatore che è arrivato in finale negli ultimi nove tornei giocati, vincendone sei. Un dato su tutti: Goffin gli ha tolto cinque dei primi undici turni di servizio.
45 MINUTI DA DIMENTICARE, POI TORNA NOLE
Un dato reso ancor più clamoroso dall'imbarazzante bilancio di Goffin contro i top-10. Con questa partita ha raccolto la 20esima sconfitta in 21 partite. “Ho giocato un buon primo set – ha detto Djokovic – ma voglio dimenticarmi quanto accaduto nei successivi 45 minuti. Complimenti a Goffin, ha giocato un tennis solido e mi ha sempre fatto colpire un colpo in più. Ma ho commesso troppi doppi falli, non ero in campo. Ho peso intensità e concentrazione”. La prima racchetta è volata quando Goffin gli ha strappato il servizio in avvio di secondo set. Tre bastonate contro il Decoturf gli sono costate un warning da parte di Damian Steniner. La scossa non gli è servita, tanto da perdere nettamente il secondo set e finire in svantaggio nel terzo. Sotto 3-0, con le spalle al muro, ha trovato il meglio di sé. “Ha giocato il suo miglior tennis – ha ammesso Goffin – è stato ancora più aggressivo, ha risposto molto bene. Questo ha fatto la differenza negli ultimi game, questo è il motivo per cui è numero 1 ATP”. Chissà, magari Nole si è fatto prendere dall'ansia di vincere un torneo che continua a rappresentare una sfida, nonostante abbia vinto 9 Slam e 54 titoli. “Gli ultimi sei game mi danno la fiducia giusta per continuare a lavorare e credere di poter raggiungere il massimo del mio potenziale, spero già questa settimana. Ci vuole un po' di tempo, soprattutto perché le condizioni di gioco sono ben diverse rispetto al Canada. E saranno diverse allo Us Open. Spero di giocare sempre meglio, giorno dopo giorno”.
ATP MASTERS 1000 CINCINNATI – Ottavi di Finale
Novak Djokovic (SRB) b. David Goffin (BEL) 6-4 2-6 6-3
Stan Wawrinka (SUI) b. Ivo Karlovic (CRO) 6-7 7-6 7-6
Alexandr Dolgopolov (UCR) b. Jerzy Janowicz (POL) 6-3 3-6 6-4
Tomas Berdych (CZE) b. Tommy Robredo (SPA) 6-0 6-1
Richard Gasquet (FRA) b. Marin Cilic (CRO) 7-5 6-3
Andy Murray b. Grigor Dimitrov (BUL) 4-6 7-6 7-5
Feliciano Lopez (SPA) b. Rafael Nadal (SPA) 5-7 6-4 7-6
Roger Federer (SUI) b. Kevin Anderson (SAF) 6-1 6-1