Andy Murray la spunta anche questa volta al terzo. E se nel turno precedente si è salvato a stento sull'orlo del precipizio, riesumato dal buon cuore di Grigor Dimitrov, al cospetto di Richard Gasquet non ha mai davvero rischiato di perdere. Il quarto di finale contro il francese si presenta come uno dei più interessanti della giornata. Richard, in questo 2015 , è tornato su livelli degni del suo immenso talento. Oramai a ridosso della top-10 e con la convinzione di poter prima o poi portare a casa un successo da ricordare. Andy, il primo dei terrestri in classifica, sente sempre più vicino l'odore dello Us Open. E pare che le intenzioni siano serissime. Ma le emozioni, almeno nei primi game, latitano. I turni di servizio durano un niente e c'è davvero poco spazio per chi risponde. Poi arriva l'ottavo game. Dieci minuti di insensatezza che vedono Murray dilapidare tre palle break, e dall'altra un Gasquet che solo al ventesimo punto riesce a venirne a capo. Rispolverando, di tanto in tanto, le meraviglie di rovescio che pochi come lui riescono a disegnare. Dopo tanto sprecare, ecco che cominciano a palesarsi i primi accenni di ipocondria in Murray.
I VECCHI VIZI DI GASQUET
Con il volto di chi sta soffrendo i dolori più atroci gioca un game disastroso, concede il break, non fa nulla per recuperarlo e il set è bello che andato. Ma la recita inizia e finisce qui. Una volta in svantaggio, decide che è ora di salire in cattedra e comincia un'altra partita. Cinque giochi consecutivi, con il francese che si salva dall'onta del bagel ma nulla di più. E pure il terzo set comincia all'insegna della mattanza. Murray mostra i denti. Gasquet pare a corto di fiato e concentrazione. Il break , per lo scozzese, arriva al terzo game. Con i titoli di coda che già scorrono inesorabili. Certo, l'insana tendenza all'autolesionismo dello scozzese è sempre lì, pronta a saltar fuori da un momento all'altro. E il break subito restituito, senza che il francese contribuisca più di tanto, ne è la dimostrazione. Ma Andy, almeno in questo è fortunato. Ha di fronte chi dell'autolesionismo ha fatto una ragione di vita. E il game sul 4 pari, giocato dal francese come non ci fosse un domani e culminato con un doppio fallo, mettono subito le cose in chiaro. Lo scozzese, senza fatica alcuna, chiude poi per 64. E la semifinale è sua. In attesa di affrontare Roger Federer, che nel match notturno ha disposto in due set di Feliciano Lopez.
MASTERS 1000 CINCINNATI – Quarti di finale
Novak Djokovic (SRB) b. Stanislas Wawrinka (SUI) 6-4 6-1
Alexandr Dolgopolov (UKR) b. Tomas Berdych (CZE) 6-4 6-2
Andy Murray (GBR) b. Richard Gasquet (FRA) 4-6 6-1 6-4
Roger Federer (SUI) b. Feliciano Lopez (SPA) 6-3 6-4