Impazza il dibattito sulla presenza di tennisti gay nel circuito ATP. Stakhovsky, sia pure scottato dopo le frasi di due mesi fa, continua a pensare che non ci siano. “Ce ne saremmo accorti”. Rennae Stubbs: “E' scandaloso che l'abbiano tenuto nel Consiglio ATP”. 

Errare è umano, perseverare è diabolico. A quanto pare, Sergiy Stakhovsky non molla. Un paio di mesi fa hanno fatto (molto) discutere le sue dichiarazioni sulla presunta omosessualità di diverse giocatrici nel circuito WTA, mentre “non credo che ci siano gay tra i top-100 ATP”. Le frasi in sé non erano clamorose, se non uscita infelice: “Non farei giocare a tennis mia figlia perché si troverebbe in un ambiente dopo a metà delle tenniste sono lesbiche”. Ci fu una ferma condanna, con tanto di tweet da parte di Martina Navratilova. Durante lo Us Open, l'ucraino è tornato sull'argomento dopo aver avuto qualche problema disciplinare con il Council ATP, di cui fa parte. “Confermo il mio pensiero: credo che ci siano tante lesbiche nel tour. Ma non ho nessun problema in questo senso". Sul circuito maschile ha concesso un ragionamento terra terra. "Con 100 o 128 giocatori, se qualcuno è diverso te ne accorgi. Nello spogliatoio siamo tutti nudi o in asciugamano, se ci fosse qualcosa di diverso me ne accorgerei”. La frase sulla figlia, a suo dire, è stata fraintesa. “Nel corso degli anni ho sviluppato ottime relazioni con le giocatrici, quindi so come funziona nello spogliatoio femminile. Tra l'altro sono amico di diversi coach uomini del circuito WTA e mi hanno detto che ci sono parecchie lesbiche. Nessuno sarebbe maltrattato, per me non ci sono problemi se qualcuno è gay. Viviamo in un mondo dove ognuno ha il diritto di essere quello che vuole. Non credo proprio che la comunità del tennis farebbe discriminazioni con un tennista se dovesse fare coming out”. Le frasi dello scorso luglio hanno creato qualche imbarazzo nel Consiglio Giocatori dell'ATP, di cui Stakhovsky è tra i membri più attivi. Dopo anni di presidenza Federer, adesso il ruolo è ricoperto dal doppista Eric Butorac. Ne fanno parte anche Isner, Wawrinka, Simon e Anderson. Il rappresentante dei coach è il nostro Claudio Pistolesi.


JAMES BLAKE E I DIRITTI UMANI

“Nessuno di noi è stato felice delle affermazioni di Sergiy – riferisce Butorac – dopo una serie di discussioni, abbiamo deciso di mantenerlo nel Consiglio. Non abbiamo diffuso un comunicato, ma penso che in futuro potremmo farlo. I giocatori sono molto sensibili verso i diritti dei gay. Non sono d'accordo con quanto detto da Stakhosvky”. Qualche tempo fa è nata “Ahtlete Ally”, associazione che supporta l'inclusione di atleti omosessuali nel mondo dello sport. Ne fanno parte Andy Roddick, James Blake, Mardy Fish, Martina Navratilova e Rennae Stubbs. Quest'ultima ha detto che le frasi di Stakhovsky non meritavano molta considerazione. “Ovviamente l'ambiente WTA è più tollerante perché molte più donne si sono aperte in questo senso. In casa ATP non è successo, ci vorrebbe un tennista coraggioso come è successo a Jason Collins. Posso garantire che l'85% dei giocatori nello spogliatoio lo tratterebbero con assoluto rispetto”. Sull'argomento è intervenuto anche James Blake. Secondo l'ex n. 4 ATP è quasi impossibile che non ci sia un gay nel tour. “Se dovesse venir fuori qualcuno, mi auguro che sarebbe benvoluto e quelli come Stakhovsky fossero emarginati. Questo tema mi appassiona perché e simile ai movimenti per i diritti umani”.

"STAKHOVSKY NEL COUNCIL? SCANDALOSO"
Con una coerenza quasi ammirevole, l'ucraino continua a sostenere che non ci sono gay nel circuito ATP, almeno tra i primi 128. “I giocatori parlano tra loro, esistono delle comunità, tutti parlano con tutti. Per questo credo che le voci avrebbero spinto a venire fuori. Secondo me, in questo momento, dire che c'è un gay nel tour è una sciocchezza. Ripeto, passiamo troppo tempo negli spogliatoi”Ben diversa la situazione nel circuito WTA, dove Martina Navratilova e Billie Jean King hanno messo in moto vere e proprie battaglie. Ci fu il famoso caso di Amelie Mauresmo nel 1999 e tanti altri meno noti. L'omosessualità è talmente sdoganata che Casey Dellacqua, senza aver fatto annunci in precedenza, ha candidamente informato che la sua compagna era diventata madre. “Ma è totalmente sbagliato dire che metà delle giocatrici sono lesbiche – ha detto la Stubbs, che oggi lavora come commentatrice – per me è scandaloso che Stakhovsky sia ancora nel Consiglio ATP. I suoi commenti sono del tutto oltraggiosi”. Per adesso, tuttavia, l'argomento continua ad essere un tabù, almeno nel circuito maschile. Quanto tempo dovremo ancora aspettare prima di avere il primo coming out? O qualcuno pensa che abbia ragione Stakhovsky?