COPPA DAVIS – Fabio non tradisce: con ordine e attenzione tiene a bada le bizze di Andrey Rublev, pericoloso solo nel primo set. Mancate tre chance per chiuderlo, il russo si spegne. L’Italia agguanta la parità dopo la prima giornata: può andare bene anche così.Metterci la faccia. Insieme a "NMM" (non mollare mai) è diventato uno degli slogan di Fabio Fognini. A volte l’ha usato bene, altre meno, ma quello che conta è che l’abbia fatto a Irkutsk, dove ci ha messo la faccia salvando l’Italia da un potenziale 0-2, ma soprattutto ha usato la testa. Il suo match contro il baby fenomeno Andrey Rublev era soprattutto un duello mentale, e se è diventato poco più di una passeggiata il merito non è solo dei tanti errori del russo, ancora acerbo per vincere con continuità match così importanti, ma anche per il modo in cui Fabio l’ha gestito. Nel 7-6 6-2 6-2 finale c’è stato un solo vero passaggio a vuoto, e per un match dell’azzurro è una mezza notizia. Va detto che c’è mancato pochissimo per perdere il primo set (condotto 5-2) e probabilmente vita a tutt’altro match, ma alla fine è stato meglio così. Nella testa del russo, un set perso per 6-3 avrebbe avuto un peso diverso rispetto al 7-6 con tre set-point mancati, che si è trascinato dietro nei giochi successivi, dando all’incontro la piega desiderata da Fognini. Rublev ha tutto per diventare un grande giocatore e lo diventerà, ma per il momento non è ancora pronto. E la sua sfrontatezza non è per forza un bene. Gli ha permesso di riaprire il set, ma gli si è rivoltata contro sulle prime due chance per chiuderlo. Con un pizzico di esperienza in più avrebbe giocato con maggiore attenzione, invece ha provato a spaccare lo scambio in entrambi i casi incappando in due errori con il diritto. Da lì in poi è stato bravo Fognini. Con due servizi vincenti è salito 9-8, e con un passante da vedere e rivedere si è conquistato un vantaggio preziosissimo, decisivo, mentre Rublev raccoglieva un warning per condotta antisportiva dopo aver scagliato un paio di palline sul soffitto della Bajkal Arena. È stata l'ultima parte interessante del suo match. Dopo il cambio campo è successa la stessa cosa avvenuta nel primo singolare ma a nazionali invertite: per il giocatore in vantaggio è iniziata la discesa.
UN 1-1 CHE SODDISFA A METÀ
Tuttavia, rispetto al duello Gabashvili-Bolelli ci sono delle differenze. Perché se il bolognese non ha mai dato l’impressione di poter rientrare, contro Rublev era necessario non abbassare mai la guardia. Sarebbero bastati un paio di errori nei momenti sbagliati per aiutarlo a cacciar via la negatività e ritrovare il punch (e il diritto) delle seconda parte del primo set. Ma oggi, fra i due quello mentalmente meno stabile era il russo. Fabio l’ha capito e ha usato l’esperienza per fare ciò che di solito fanno gli avversari contro di lui: tenere un livello costante dall’inizio alla fine e attendere qualche regalo. Sia nel secondo sia nel terzo set il ligure ha allungato subito e tenuto sempre il rivale a distanza, concedendo delle palle-break solo nell’ultimo game di entrambi i parziali. Troppo tardi per rientrare in partita. “Sono contento perché ho giocato un buon match – ha detto a caldo l’azzurro – contro un avversario potenzialmente pericoloso. C’era un po’ di tensione, perché entravo in campo sullo 0-1, ma era un punto da fare ed è importante averlo fatto grazie a una grande prestazione. Ho iniziato bene, poi mi sono un po’ complicato la vita, ma è andata bene comunque. È stato fondamentale vincere il primo set e tenere un livello alto per tutto l’incontro”. Fra i due singolari della prima giornata, alla vigilia spaventava maggiormente il secondo. Guardando il bicchiere mezzo pieno, dunque, chiudere sull’1-1 dopo aver ceduto malamente il primo non è affatto male. Certo, se Bolelli avesse giocato il match che poteva giocare gli azzurri si troverebbero sul 2-0, ma ormai è inutile pensarci. Per Fabio e Simone c’è già in arrivo il doppio, probabilmente contro Donskoy/Kravchuk, inseriti da Tarpishev in sede di sorteggio ma soprattutto schierati anche nell’ultimo match contro la Spagna. A differenza di quanto accade molto spesso, l’impressione è che non sarà un match fondamentale, perché arrivare all’ultima giornata sull’1-2 non sarebbe sinonimo di sconfitta. Ma dal punto di vista psicologico c'è una differenza abissale.
COPPA DAVIS 2015 – World Group Play-Off
RUSSIA-ITALIA 1-1
Teimuraz Gabashvili (RUS) b. Simone Bolelli (ITA) 7-6 6-1 6-3
Fabio Fognini (ITA) b. Andrey Rublev (RUS) 7-6 6-2 6-2
Circa l'autore
Post correlati
Essere vulnerabili, e ammetterlo, è una grande risorsa
Vulnerabili lo siamo tutti, anche e soprattutto i tennisti, in un’epoca in cui la pressione per il risultato è...