A sorpresa, l'energica Stacey Allaster abbandona il vertice dell'associazione giocatrici. “La morte di Drewett mi ha aperto gli occhi e ho individuato nuove prorità”. Sotto la sua guida, la WTA ha incassato un miliardo di dollari. Già iniziata la ricerca del successore. 

L'uscita di scena di Stacey Allaster potrebbe avere conseguenze non trascurabili per il tennis femminile. La canadese, 52 anni, amministratore delegato WTA dal 2009, abbandonerà l'incarico venerdì prossimo, con un paio d'anni anticipo rispetto a un contratto valido fino al 2017. Si tratta di una transizione importante, poiché la Allaster si è battuta duramente per dare visibilità e prestigio al tennis femminile. Magari ha sbagliato qualcosa, magari non tutto è andato per il verso giusto, però ha messo un impegno incredibile nel suo compito. Membro WTA dal 2006, è salita al vertice nel luglio 2009 e la rivista Forbes l'aveva nominata una delle “donne più potenti nel mondo dello sport”. Come saranno ricordati i suoi 6 anni di presidenza? La scelta strategica più importante, probabilmente, è stato il focus sull'Asia, sublimato dallo spostamento a Singapore delle WTA Finals. Sotto la sua guida, la WTA si è garantita ricavi per un miliardo di dollari tramite vari contratti, tra cui una serie di accordi televisivi che hanno massimizzato l'esposizione del tennis femminile. Le WTA Finals a Singapore sono il più grande accordo commerciale mai realizzato dalla WTA per l'evento di fine anno. “Per me è stato un privilegio guidare l'organizzazione fondata da Billie Jean King e lavorare con le migliori atlete del mondo. Per 25 anni ho dedicato la mia vita professionale allo sport – ha detto la Allaster – ma la recente perdita del mio caro amico Brad Drewett mi ha fatto riconsiderare alcune priorità della vita. Adesso è tempo di dedicare ad altro le mie energie. Quando sono arrivata alla WTA, il mio obiettivo era lasciare l'organizzazione su una base più solida e sono orgogliosa della strada percorsa fino a qui”.


CHI SARA' IL SUCCESSORE?

La Allaster è stata amata, davvero, da quasi tutti. A parte i saluti istituzionali di Billie Jean King, su Twitter sono piovuti decine di saluti da parte delle giocatrici. Troppi, per pensare che fossero frasi di circostanza. Le sono grate per essersi battuta per l'uguaglianza di genere: non solo per i montepremi, ma anche sul piano etico. Non ne ha fatta passare una, diramando subito comunicati di ferma condanna non appena sentiva odore di sessismo: lo ha fatto quando Shamil Tarpischev aveva definito “fratelli” le sorelle Williams e più recentemente quando Sergiy Stakhovsky aveva ironizzato sul (presunto) gran numero di lesbiche nel tour. Più in generale, ha svolto un ruolo fondamentale nella Roadmap WTA, che ha permesso di ottimizzare il calendario e renderlo più adatto alle esigenze delle giocatrici. Attualmente, la offseason WTA è di ben due mesi e non si sentono più le giocatrici lamentarsi. Tra l'altro, rispetto a quando è nata la Roadmap, i montepremi sono aumentati del 100%. Per adesso non emergono nomi sul possibile successore. L'unica dichiarazione arriva da Lisa Grattan, una delle sue più strette collaboratrici. “Stacey è stata una leader eccezionale e la sua è una perdita importante. Adesso pensiamo al futuro e siamo convinti che il suo successore consegnerà il top a giocatrici, tornei e partner. Il processo per individuare un nuovo amministratore delegato è già in corso”. Sarà interessante vedere se sceglieranno ancora una donna, evidentemente più attenta a certe questioni, oppure ci sarà un ritorno al passato: prima della Allaster, l'ultimo amministratore delegato WTA era stato Larry Scott.

 

STACEY ALLASTER

Nata e cresciuta in Ontario, Canada, Stacey Allaster ha iniziato a giocare a tennis all'età di 12 anni. Ha frequentato il Notre Dame College School e si è laureata nel 1985. Ha lavorato per la federazione tennistica dell'Ontario come coordinatrice e direttrice dello sviluppo. In seguito è stata direttrice della Rogers Cup. Nel 2006 è entrata nella WTA come presidente, salvo diventare Amministratore Delegato nel 2009. Il suo contratto, rinnovato nel 2011, le conferiva il ruolo fino al 2017. Risiede in Florida con il marito John Milkovich e due figli (adottati), Jack e Alexandra.