È scattato un po’ in sordina il Masters 1000 di Shanghai, l’unico dell’anno a contare su tutti i primi sedici del mondo. Da martedì si fa sul serio, con l’esordio di Roger Federer e altri due top ten. Fra i motivi d’interesse spicca un quesito: Djokovic è davvero imbattibile?Solitamente, le prime due giornate dei Masters 1000 sono avare di particolari spunti, ma dal martedì si entra nel vivo, con l’esordio dei primi big. Anche a causa del fuso orario antipatico, lo Shanghai Rolex Masters, ottava tappa dell’anno e unica asiatica, in Europa affascina meno di altri eventi dello stesso livello, ma dai giocatori è amatissimo. È stato più volte eletto dagli stessi come il miglior ‘1000’, e prova a confermarsi con un parterre d’eccezione: fra i primi otto tornei di categoria della stagione, è l’unico che annovera fra le sedici teste di serie i primi sedici del mondo. E visto lo scarso interesse dei giocatori verso il torneo di Parigi-Bercy, è probabile che rimanga tale anche dopo l’appuntamento francese. Il favorito numero uno è ovviamente Novak Djokovic, fresco di sesto successo a Pechino, dove per cinque giorni ha tenuto un livello mostruoso. La dice lunga il doppio 6-2 rifilato in finale a Nadal, che per certi tratti ha giocato alla grande, ma non è comunque riuscito a combinare granché. Non basta per inserire il maiorchino fra i potenziali outsider, e giocare i primi due match contro Karlovic e (probabilmente) Raonic non è la miglior notizia possibile, ma il Nadal del China Open può guardare lontano. Nei Masters 1000 sul veloce non arriva in semifinale da Miami 2014, e potrebbe essere giunto il momento per ritrovarlo fra i migliori quattro, a patto che i problemi al piede accusati in finale siano spariti del tutto. Non la penserà così Stan Wawrinka, probabile avversario nei quarti e reduce dal bel titolo a Tokio. Ma se Nadal vuole tornare Nadal non è certo dello svizzero che deve avere paura. Nella parte bassa del tabellone anche Federer, che – Coppa Davis a parte – torna nel circuito a un mese dalla finale di New York. Si è presentato in Cina in un clima rilassato, per difendere il titolo dello scorso anno. Una situazione ben diversa rispetto a quella di tre anni fa, quando venne minacciato di morte sul web da un fanatico, che postò su un noto sito sportivo cinese una sua foto con la testa mozzata, e la scritta “sappiate che ucciderò Roger Federer”. Venne aumentata la sicurezza, e non successe nulla.
TORNA MURRAY, OCCHI SU FOGNINI
Mister diciassette Slam ha ricaricato le batterie, si è allenato e ora è pronto per la parte di stagione che nelle ultime stagioni gli ha dato le maggiori soddisfazioni. Sulla distanza corta, quest’anno ha battuto Djokovic sul cemento in due occasioni (su tre sfide), e sarebbe curioso vederli di nuovo uno contro l’altro, per scoprire se la versione cinese del campione serbo è veramente imbattibile come sembra. Lo Shanghai Rolex Masters segna anche il ritorno di Andy Murray, in cerca di riscatto dopo lo Slam più deludente degli ultimi cinque anni. Il numero due del mondo, campione nel biennio 2010-11, è il principale candidato a duellare con Djokovic in semifinale, e prima di Berdych nei quarti non pare avare chissà quali ostacoli. Potenziali outsider? I soliti, su tutti Nick Kyrgios, che all’esordio ha spazzato via Andreas Haider-Maurer sparando tredici ace in otto turni di servizio, e contro il Nishikori visto a Tokio può sognare l’exploit. Ma dovrà stare doppiamente attento, visto che il mese di squalifica per i fatti di Montreal è sempre dietro l’angolo. Non lo sconterà solo se fino alla fine di febbraio non accumulerà oltre 5.000$ di multe, ed eviterà condotte antisportive. La scorsa settimana in Giappone ci è andato molto vicino nel match contro Benoit Paire: l’ATP ha chiuso un occhio, ma non lo farà per sempre. Nella zona di tabellone dell’australiano c’è anche Fabio Fognini, l’altro grande motivo d’interesse del torneo almeno per i colori azzurri, che hanno già perso Andreas Seppi ma possono contare anche su Simone Bolelli (esordio contro Pospisil). Il ligure deve dare continuità all’ottima semifinale di Pechino, e più in generale al rendimento delle ultime settimane. Dodici mesi fa a Shanghai rimediò una figura pessima perdendo dalla wild card Wang, quest’anno può solo fare meglio. Esordio contro Joao Sousa, quindi eventuale match intrigante contro Kevin Anderson, fresco di ingresso fra i primi dieci del mondo. Sarebbe un bel test, per capire veramente cosa attendersi dal finale di stagione del nostro numero uno.
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