Pazienza e calcolatrice. Ecco i due ingredienti che dovranno accompagnarci fino a giovedì, quando si chiuderà il Gruppo Rosso delle WTA Finals. Con la sua particolare formula, il Masters si presta a situazioni non sempre chiarissime. Ne abbiamo parlato spesso: è il limite, ma anche il fascino, di una competizione che si gioca una volta all'anno. La natura del tennis resterà l'eliminazione diretta e non è un caso che la sperimentazione del Round Robin nei tornei ATP, quando il CEO era Etienne De Villiers,sia franata miseramente. Nell'ultimo match della terza giornata, Maria Sharapova ha fatto valere la sua maggiore qualità contro Simona Halep. Non era favorita, anche perché domenica aveva giocato quasi tre ore contro la Radwanska. Il primo match, invece, le è servito per entrare in palla e prendere fiducia. Se poi aggiungiamo che aveva vinto tutti i cinque precedenti, troviamo tanta logica nel 6-4 6-4 con cui ha messo una seria ipoteca per un posto in semifinale. Non c'è dubbio che sia stato il miglior match del torneo, almeno fino ad oggi. La Halep è parsa in buona condizione fisica (sembrano dimenticati i problemi al tendine d'achille che l'hanno martoriata in Cina), ma dal 4-4 nel primo set la Sharapova ha messo il turbo, vincendo sette dei successivi otto game. Ma la Halep è una lottatrice, e nel momento più difficile si è riavvicinata fino al 4-5. L'ultimo break della partita, tuttavia, regalava a Masha un successo fondamentale. Di fatto, ha un piede e mezzo in semifinale. Nella terza giornata del girone possono verificarsi sedici combinazioni e soltanto una la eliminerebbe: una sconfitta in due set contro la Pennetta e la contemporanea di vittoria della Halep, sempre in due set, contro Agnieszka Radwanska. Lo scenario non è impossibile, ma le statistiche sono dalla sua parte.
FLAVIA, "BASTERA'" VINCERE IN DUE SET
“E' stata davvero dura – ha ammesso Maria, a caldo – credo che momenti come questo vadano affrontati quando non hai giocato per un lungo periodo. Se poi affronti la numero 2 del mondo è ancora più complicato. Si è visto fino all'ultimo punto”. L'assenza di Serena Williams le offre ottime chance di andare avanti e magari vincere il suo secondo Masters dopo quello del 2004, intascato a Los Angeles battendo in finale proprio la Williams. Per Masha è stata la ventesima vittoria in carriera alle WTA Finals, che assesta il bilancio a 20 vittorie e 10 sconfitte. Il successo contro la Halep, tra l'altro, ha un certo valore statistico: è la prima volta nel 2015 che batte una top-2 WTA. L'ultima volta le era riuscito proprio contro la rumena, a Cincinnati 2014. Come detto, adesso è tempo di calcoli. Anche se le giocatrici non ne faranno, salvo situazioni estreme, lo scenario più probabile resta la qualificazione di Halep e Sharapova: ci sono 8 possibilità su 16 che vada a finire così (sette con la russa prima nel girone, una con la rumena). Al contrario, gli scenari più complicati sono l'eliminazione della russa e una qualificazione in extremis della Radwanska, che arriverebbe soltanto in caso di vittoria in due set della polacca contro la Halep e contemporanea vittoria in due set della Sharapova sulla Pennetta. Qui sotto, la mera probabilità statistica delle varie combinazioni. La Pennetta, ad ogni modo, ha un piccolo vantaggio: in caso di vittoria in due set contro la Sharapova, sarebbe sicura di qualificarsi, indipendentemente dal risultato dell'altro match. Insomma, può permettersi di scendere in campo senza fare troppi calcoli.
I POSSIBILI SCENARI-QUALIFICAZIONE
Sharapova-Halep 7/16
Pennetta-Sharapova 5/16
Halep-Sharapova 1/16
Sharapova-Pennetta 1/16
Halep-Pennetta 1/16
Sharapova-Radwanska 1/16
WTA FINALS – GRUPPO ROSSO
Flavia Pennetta (ITA) b. Agnieszka Radwanska (POL) 7-6 6-4
Maria Sharapova (RUS) b. Simona Halep (ROM) 6-4 6-4