Il grido d’aiuto di Lopez: “salvate l’ATP di Valencia”
Non c’è pace per l’ATP di Valencia. Tornato 250 dopo sei anni nella categoria 500 (in precedenza si giocava in primavera, sulla terra all’aperto), il torneo spagnolo verte in condizioni tutt’altro che felici. Il grido d’aiuto, puntualmente sottolineato dall’account Twitter della manifestazione, è arrivato da Feliciano Lopez, seconda testa di serie ma subito eliminato per mano di Steve Johnson. “È un vero peccato – ha raccontato il tennista di Toledo davanti ai giornalisti – che il torneo abbia perso la categoria, e soprattutto non goda di grande salute. Da quando è stato trasferito all’Agorà (l’impianto che ospita il campo centrale, attualmente in ristrutturazione, ndr) ha riscosso grande apprezzamento da parte di tutti i giocatori, eppure sta faticando ad andare avanti. Credo che la colpa sia delle istituzioni, che non hanno compreso l’importanza della manifestazione e non l’hanno aiutata a dovere. In un momento economicamente difficile come quello che sta attraversando la Spagna, trovare sponsor privati è molto complicato. Mi auguro che la situazione si sblocchi presto, per evitare che la città, o addirittura la Spagna, finisca per perdere il torneo”. Attualmente numero 16 del mondo, il coetaneo di Roger Federer chiuderà l’anno fra i primi 20 per il secondo anno di fila.Non c’è pace per l’ATP di Valencia. Tornato 250 dopo sei anni nella categoria 500 (in precedenza si giocava in primavera, sulla terra all’aperto), il torneo spagnolo verte in condizioni tutt’altro che felici. Il grido d’aiuto, puntualmente sottolineato dall’account Twitter della manifestazione, è arrivato da Feliciano Lopez, seconda testa di serie ma subito eliminato per mano di Steve Johnson. “È un vero peccato – ha raccontato il tennista di Toledo davanti ai giornalisti – che il torneo abbia perso la categoria, e soprattutto non goda di grande salute. Da quando è stato trasferito all’Agorà (l’impianto che ospita il campo centrale, attualmente in ristrutturazione, ndr) ha riscosso grande apprezzamento da parte di tutti i giocatori, eppure sta faticando ad andare avanti. Credo che la colpa sia delle istituzioni, che non hanno compreso l’importanza della manifestazione e non l’hanno aiutata a dovere. In un momento economicamente difficile come quello che sta attraversando la Spagna, trovare sponsor privati è molto complicato. Mi auguro che la situazione si sblocchi presto, per evitare che la città, o addirittura la Spagna, finisca per perdere il torneo”. Attualmente numero 16 del mondo, il coetaneo di Roger Federer chiuderà l’anno fra i primi 20 per il secondo anno di fila.