Djokovic e Wawrinka strappano il pass per le semifinali di Parigi Bercy rifilando un doppio 7-6 a Berdych e Nadal, che pure hanno avuto setpoint in tutti i quattro set perduti. Rafa recrimina per un errore incredibile. Match conclusi oltre l'1 di notte: programmazione da rivedere. 

Il venerdì sera di Parigi Bercy, nell'immenso palazzone che da quest'anno si chiama “AccorHotels Arena” (dazio da pagare al business del ventunesimo secolo), si è trasformato in una “Notte dei tie-break”. La legge del tennis è chiara: molto difficilmente il tie-break premia il giocatore meno forte. Una legge dura da accettare per Rafael Nadal, che all'1.12 ha visto sfumare il 46esimo scontro diretto contro Novak Djokovic. Con un doppio 7-6, Stan Wawrinka lo ha battuto per la terza volta negli ultimi quattro scontri diretti, mostrando una qualità maggiore rispetto a un generoso Rafa. Ammirevole, quasi commovente nel tentativo di ritrovare le sensazioni del giocatore che fu. Invece ha buttato nell'immondizia sei setpoint, equamente spartiti tra primo e secondo set. Il Rafa dei tempi d'oro non avrebbe mai perso, nemmeno contro un avversario che tira più forte di lui e non soffre i suoi pallettoni incrociati di dritto. Questa partita andrebbe mostrata ai maestri che si ostinano a insegnare il rovescio a due mani ai ragazzini. Wawrinka ha dimostrato che anche con il rovescio a una mano si possono sostenere effetti, angolazioni e altezze importanti. Nadal ha fatto la sua partita, aiutato da un campo piuttosto lento, ma la chiave sono stati gli errori. Troppi. Alla fine saranno 30, dodici in meno rispetto ai 42 di Wawrinka. Di solito ne commette un terzo dell'avversario. A volte un quarto. Il punto-simbolo è arrivato nel tie-break del secondo set. Dobbiamo raccontarlo. Avanti 5-2, ha preso in mano il gioco e aveva uno smash facile facile. Wawrinka c'è arrivato alla meno peggio e ha tirato un altro pallonetto, ancor più lento e corto del precedente. Rafa c'è andato famelico ma tranquillo…boom! Smash in mezzo alla rete. Incredibile.


CON NORMAN E' UN NUOVO WAWRINKA

Sul punto successivo si è presentato a rete, in evidente stato confusionale, ed è stato punito da un passante ravvicinato di Wawrinka, al corpo, peraltro corretto dal nastro. E' comunque arrivato a setpoint, ma Stan l'ha giocato con accortezza e aggressività. Qualche minuto infilava un passante in corsa e poteva esultare. Con lui la fidanzata Donna Vekic, 19 anni e già sguardi da attrice consumata, come una Barbara Feltus qualsiasi. E coach Magnus Norman, vero artefice del nuovo Wawrinka. Il modo in cui lo svizzero sta in campo è radicalmente cambiato da quando si è spostato in Svezia. Ed è lui, nonostante l'età non più giovanissima (ha scavallato i 30 anni), l'unico capace di avvicinarsi ai migliori. E batterli. Vincere due Slam in questa epoca è stata un'impresa eccezionale. Non sarà troppo contento Novak Djokovic, che lo troverà in semifinale (non prima delle 17, diretta Sky Sport 2). Il serbo sa bene che Stan, in questo momento, è ben più pericoloso di Rafa. Ma forse non gli dispiacerà l'idea di prendersi la rivincita della finale del Roland Garros, match che gli ha rovinato la caccia grossa stagionale. Con questa sconfitta, Nadal dice addio alla speranza di vincere almeno un Masters 1000 nel 2015 (l'ultima volta era successo nel 2004) ma le sensazioni non sono cattive. A Londra può giocare un Masters dignitoso, magari acciuffare un posto in semifinale con un pizzico di fortuna. Certo, contro gli altri Big non vince da un'eternità….


UNA PROGRAMMAZIONE ANACRONISTICA

Chi invece ha quasi dimenticato il sapore della sconfitta è Novak Djokovic. Nel primo match della sessione serale, slittato di circa 45 minuti a causa della durata dei primi due incontri, ha battuto Tomas Berdych con identico punteggio: un 7-6 7-6 che lo soddisfa per il rendimento al servizio (niente break subiti, mentre contro Simon era successo cinque volte) ma ha mostrato un Nole non così in palla, diciamo all'80%. Dopo una stagione mostruosa, condita da 75 vittorie su 80 partite, ci poteva stare. Berdych ha avuto un setpoint sul 6-5 nel primo set e altri due nel tie-break del secondo. Ma è emerso il giocatore più forte, più abituato a vincere. “Non volevo assolutamente andare al terzo set – ha detto Djokovic – ma dobbiamo fare i complimenti a Berdych. Mi ha costretto sulla difensiva con la profondità dei suoi colpi, specie con il dritto. Si è deciso tutto su pochi punti e avrebbe potuto andare diversamente. Sono orgoglioso di come mi sono comportato nei momenti difficili”. Per Nole è il ventesimo successo consecutivo e mantiene intatta la possibilità di vincere sei Masters 1000 in un anno, come non è mai capitato. In semifinale parte nettamente favorito, con quote molto sbilanciate a suo favore: i bookmakers, probabilmente, tengono conto dell'orario in cui Wawrinka ha chiuso contro Nadal. Avrà meno di 16 ore per recuperare. E' l'assist per dire due parole sulla programmazione: da sempre, i quarti a Bercy sono così suddivisi: due alle 14, due dalle 19.30. Andava bene quando il campo era molto veloce e c'era un altro tipo di giocatori. Oggi è diverso. Pensate a che ora avrebbero finito se Isner non si fosse fatto male in avvio di terzo set, o se soltanto uno dei due match serali fosse arrivato al terzo. Avremmo fatto le 3 di notte. Soluzione? Facile: giocare tre match a partire dalle 12 e collocare la sessione serale alle 20.30 (o alle 21), magari accompagnandola con un doppio, in modo da giustificare un secondo biglietto. Chissà se l'anno prossimo ci penseranno.

 

ATP MASTERS 1000 PARIGI BERCY – Quarti di Finale

Novak Djokovic (SRB) b. Tomas Berdych (CZE) 7-6 7-6

Stan Wawrinka (SUI) b. Rafael Nadal (SPA) 7-6 7-6

 

SEMIFINALI (Diretta Sky Sport 2)

Ore 14.30 – Andy Murray (GBR) vs. David Ferrer (SPA)

Ore 17 – Novak Djokovic (SRB) vs. Stan Wawrinka (SUI)