FED CUP – Al termine di una giornata infinita, la Repubblica Ceca si aggiudica la quarta Fed Cup negli ultimi cinque anni. Alla Russia non sono bastati i punti della Sharapova: sul 2-2, il punto decisivo arriva da Pliskova e Strycova, che ha lavato via tanti brutti ricordi. 

Sempre loro, soltanto loro. Per la quarta volta negli ultimi cinque anni, la Repubblica Ceca si aggiudica la Fed Cup. Potremmo ripetere gli stessi concetti espressi nel 2011, nel 2012 o magari l'anno scorso. Invece c'è qualcosa di nuovo, un teorema inedito. Si pensava che un successo dovesse passare per forza da Petra Kvitova e Lucie Safarova, invece stavolta gli scatti sono diversi. L'ultimo punto è arrivato da Karolina Pliskova e Barbora Strycova, un nome nuovo e uno di secondo piano. Al termine di una giornata infinita, durata oltre sette ore, il duo ceco ha superato Vesnina-Pavlyuchenkova col punteggio di 4-6 6-3 6-2 e mandato in visibilio la 02 Arena di Praga, piena in ogni ordine di posti. E' stato un successo di squadra, per carità, ma forse l'immagine più bella riguarda proprio la Strycova. E' diversa dalle compagne, lontana dai canoni della stangona dell'est europeo, in qualche modo rispettati da Kvitova, Safarova e Pliskova. Lei non arriva al metro e sessantacinque e fatica a tenere la linea. Anzi, diciamolo pure: ha la tendenza a ingrassare. Non la vive bene, a tal punto che qualche anno fa ha ordinato via internet l'Acai Berry Thin, un prodotto per dimagrire. Chiamò anche la casa produttrice per rassicurarsi sul contenuto del prodotto. Ovviamente le dissero di non preoccuparsi, invece fu pizzicata dall'antidoping e si è fatta sei mesi di squalifica. E' tornata più forte di prima, e nemmeno il divorzio ne ha rallentato un'ottima stagione, tanto da volare al numero 20 WTA. Per anni è stata sposata col suo coach Jakub Herm Zahlava. Si sono lasciati e ha ripreso a chiamarsi Strycova. E oggi, nonostante un titolo WTA in singolare e 17 in doppio, non sarà più ricordata per essere stata una promessa mancata. Già, perché da ragazzina è stata numero 1 del mondo, vincendo due volte l'Australian Open (una in finale su Maria Sharapova!).


PROTAGONISTE A SORPRESA

Sarà ricordata come importante artefice di un successo ottenuto in mondovisione, in un match che sembrava perduto dopo che la Sharapova aveva battuto in rimonta la Kvitova. Si sapeva che avrebbe potuto non essere decisivo, ma sul 2-1 per la Russia non era facile ipotizzare un sorpasso, anche perché Petr Pala ha ritenuto opportuno lasciare fuori la Safarova e chiedere l'ennesimo sforzo alla Pliskova, che pure sabato aveva giocato il match numero 78 in stagione. Ha giocato il 79esimo, battendo in due set una Pavlyuchenkova travolta dall'emozione, e già che c'era ha fatto ottanta giocando il doppio decisivo insieme alla Strycova. E' stata una finale strana, in cui tante potenziali protagoniste sono rimaste fuori: detto della Safarova, anche lo storico doppio ceco Hradecka-Hlavackova non è stato nemmeno convocato. Ma c'è anche stato il caso Kuznetsova. Arrivata giovedì, avrebbe ancora potuto essere inserita in squadra, ma Anastasia Myskina ha preferito confermare Ekaterina Makarova, assente dallo Us Open. Si pensava che fosse in condizione per giocare almeno in doppio, invece niente. E così, accanto alla Vesnina, è scesa in campo una Pavlyuchenkova un po' in bambola. A dimostrazione di come la Fed Cup sia completamente diversa al tour, dove aveva fatto sfracelli negli ultimi tornei. Nel momento più importante si è sciolta come neve al sole. E i numeri sono impietosi: nei tre punti persi dalla Russia, lei era in campo.


GLI ERRORI DELLA MYSKINA

Questa finale sarà ricordata come un successo strategico del saggio Petr Pala, un uomo che ha saputo creare un clima perfetto in un gruppo di ragazze. Ma probabilmente anche per gli errori della Myskina. La scelta di convocare la Makarova è stato un clamoroso sbaglio. C'era la Kuznetsova disponibile: stanca dopo il WTA Elite Trophy, ok. Ma la Pliskova era rimasta in Cina ancora di più…Avrebbe potuto tornare utile, dare più opzioni…invece si sono trovate con tre sole giocatrici e una Vesnina priva della sua storica compagna di doppio. E la carenza di affiatamento è emersa, impietosa, nel secondo e nel terzo set. Insomma, Anastasia ha certamente qualche colpa. Non va crocifissa per non aver schierato la Sharapova nel doppio decisivo: Masha sarebbe stata più indicata della Pavlyuchenkova, per mille motivi, ma è probabile che sia stata lei a decidere di non giocare. Anche per questo, l'assenza della Kuznetsova è troppo grave. E così, dopo aver stoppato il sogno di Barbara Rittner, il capitano ceco ha bloccato anche quello della Myskina, ovvero diventare la quarta donna a vincere la Fed Cup sia da giocatrice che da capitana. In questo ristretto club rimangono Margaret Court, Chris Evert e Billie Jean King. E intanto a Praga è tempo di festeggiamenti, perché a vincere non ci sia abitua mai.

 

FED CUP 2015 – FINALE

REPUBBLICA CECA – RUSSIA 3-2

Petra Kvitova b. Anastasia Pavlyuchenkova (RUS) 2-6 6-1 6-1

Maria Sharapova (RUS) b. Karolina Pliskova (CZE) 6-3 6-4

Maria Sharapova (RUS) b. Petra Kvitova (CZE) 3-6 6-4 6-2

Karolina Pliskova (CZE) b. Anastasia Pavlyuchenkova (RUS) 6-3 6-4

Pliskova / Strycova (CZE) b. Vesnina / Pavlyuchenkova (RUS) 4-6 6-3 6-2