La netta vittoria di Djokovic stimola le motivazioni giuste nello svizzero, che ha bisogno di poco più di un'ora per ridimensionare Tomas Berdych. Il ceco parte meglio, ma si scioglie dopo pochi game e il secondo set è una gioiosa esibizione per Roger. 

Lo spettacolo deve ancora cominciare. Potrebbe essere questo il leit motiv al termine della prima giornata delle ATP World Tour Finals. Dopo la facile vittoria di Djokovic su Nishikori, Roger Federer non ha voluto essere da meno. In poco più di un'ora, lo svizzero ha disposto a piacimento di Tomas Berdych, mai apparso falloso e impreciso come questa sera. Eppure i primi scambi sembravano raccontare un'altra storia. Game d'apertura facile facile per il ceco e poi un immediato break, ottenuto a zero, complice due doppi falli svizzeri. Il pubblico rumoreggia, Federer si scompone appena. Sono le avvisaglie di un match combattuto e spettacolare? Nulla di tutto questo. Lo svizzero comincia a prendere sul serio la faccenda e tanto basta per far crollare il castello di carte del ceco. Prima un nastro fortunato, poi un attacco in contropiede ed è subito controbreak. Ottenuto a zero. Le certezze del ceco cominciano a scricchiolare. Le percentuali al servizio si fanno sempre più preoccupanti. Nel quinto gioco ci sono ancora due palle break per Roger. Il ceco argina in qualche modo, ma ha bisogno di alzare il suo livello di gioco se vuole venirne capo. Lo spettacolo latita, il set procede senza sussulti. Nemmeno una SABR ad entusiasmare un annoiato pubblico. Berdych continua a servire male (è ormai attorno ad un misero 30% di prime) e a inanellare errori non forzati di dritto. Gioco facile, per Roger, ottenere il break, al termine di un game (il nono) disastroso da parte del ceco. Roger chiude la pratica, e il set, con un game a 15, suggellato dall'ennesimo dritto facile facile sbagliato da Berdych.


DOPPIO PREMIO PER FEDERER

Il secondo set comincia così com'è finito il primo. Con il ceco disastroso, al servizio e negli scambi. C'è subito la palla break. E c'è l'ennesimo errore di Tomas col dritto, che si affossa in rete e spiana la strada a Roger anche in questo parziale. Se l'incontro del pomeriggio non aveva entusiasmato, quella di questa sera pare addirittura peggio. Berdych non riesce a sostenere uno scambio che sia uno. Nel terzo gioco Roger ha la palla per mettere la pietra tombale sull'incontro. Il break arriva al termine dello scambio più lungo dell'incontro. E scrive la parola fine sulla storia di questa partita. Roger comincia a divertire e divertirsi. Sin troppo. Palle corte come non ci fosse un domani, con l'avversario che assiste impassibile. Ormai è un'esibizione, ma il ceco farebbe volentieri a meno. Troppo facile per Federer. Coi titoli di coda che stanno scorrendo, rispolvera, con poca fortuna, anche la SABR. E il ceco riesce a portarsi a casa, quasi malvolentieri, un paio di game di magrissima consolazione. Ma la musica è finita, i tifosi se ne vanno. Federer chiude anche il secondo set e manda tutti a casa. In poco più di un'ora, così come Nole nel pomeriggio. Domani è un altro giorno. E si spera che cominci finalmente lo spettacolo. Nei due match di esordio se n'è visto davvero, troppo poco. E come Nole, a fine partita ha intascato due trofei: il primo come giocatore più amato dagli internauti, il secondo come giocatore più sportivo, il premio intitolato al suo coach Stefan Edberg. Che non poteva mancare nelle foto di rito.
 

ATP WORLD TOUR FINALS – Gruppo Stan Smith

Novak Djokovic (SRB) b. Kei Nishikori (GIA) 6-1 6-1

Roger Federer (SUI) b. Tomas Berdych (CZE) 6-4 6-2