La Bouchard è in dubbio per l’Australian Open
A pochi giorni dall'avvio della causa legale con lo Us Open per la vicenda della caduta dello scorso settembre, in cui si è procurata una commozione cerebrale, Eugenie Bouchard ha rilasciato le prime dichiarazioni pubbliche dopo oltre due mesi. A margine di un impegno promozionale con il suo sponsor tecnico, è stata cauta sull'immediato futuro. "Sto bene, non vedo l'ora di tornare in forma e giocare l'anno prossimo. Siamo nel corso di un processo". Quando le hanno chiesto se avrebbe giocato l'Australian Open, è rimasta sul vago. "Non lo so ancora. Non voglio fare commenti o prendermi impegni in merito. Voglio solo fare del mio meglio per tornare in forma e restare positiva". Nei giorni scorsi, il suo avvocato Benedict Morelli aveva parlato con la TV canadese TSN e aveva detto che Genie aveva ancora qualche problema con l'incidente alla testa. "Speriamo che non sia un danno permanente. Sta iniziando ad allenarsi e siamo in contatto". Ovviamente ha ribadito che la battaglia legale andrà avanti e che la USTA è stata piuttosto "aggressiva" nei confronti della sua assistita. A pochi giorni dall'avvio della causa legale con lo Us Open per la vicenda della caduta dello scorso settembre, in cui si è procurata una commozione cerebrale, Eugenie Bouchard ha rilasciato le prime dichiarazioni pubbliche dopo oltre due mesi. A margine di un impegno promozionale con il suo sponsor tecnico, è stata cauta sull'immediato futuro. "Sto bene, non vedo l'ora di tornare in forma e giocare l'anno prossimo. Siamo nel corso di un processo". Quando le hanno chiesto se avrebbe giocato l'Australian Open, è rimasta sul vago. "Non lo so ancora. Non voglio fare commenti o prendermi impegni in merito. Voglio solo fare del mio meglio per tornare in forma e restare positiva". Nei giorni scorsi, il suo avvocato Benedict Morelli aveva parlato con la TV canadese TSN e aveva detto che Genie aveva ancora qualche problema con l'incidente alla testa. "Speriamo che non sia un danno permanente. Sta iniziando ad allenarsi e siamo in contatto". Ovviamente ha ribadito che la battaglia legale andrà avanti e che la USTA è stata piuttosto "aggressiva" nei confronti della sua assistita.