Più che uno spareggio è stata un'agonia, l'incontro messo in piedi da Stan Wawrinka ed Andy Murray. Alla fine l'ha spuntata chi ha sbagliato di meno (59 errori non forzati in due): lo svizzero, semifinalista al Masters per la terza volta. La seconda contro il connazionale Roger Federer. Poco spettacolo in campo. E quel poco è stato proprio Stan a regalarlo, una volta messa al sicuro, o quasi, la semifinale. Uno Stan ben lungi dal top del suo livello, più volte graziato da un Murray che a un certo punto ha improvvisamente spento la luce. Si è palesato nella sua versione peggiore, mettendo assieme, tra un'imprecazione e una racchetta sfasciata, una serie di errori che nemmeno in un intero torneo. I due non si affrontano da due anni, dai quarti di finale dello Us Open del 2013. Entrambi partono timidi, nervosi. Il primo ad avere l'opportunità di fuga è Andy Murray, nel terzo gioco. Ma le due palle break sono cancellate da Stan con un ace e un vincente di rovescio. Non succede più nulla fino all'ottavo gioco. Andy serve con palle nuove, ma ad approfittarne è Wawrinka. Lo svizzero si ricorda di quanta potenza e classe è dotato e con quattro vincenti ottiene il break. Va a servire per il set, ma lo fa malissimo. Di certo non è aiutato dal giudice di sedia, che si rende autore di una chiamata scellerata, ma ci mette del suo con un doppio fallo e una volèe giocata come il peggiore dei pallettari. Racchetta scagliata, set riaperto per la gioia del pubblico, tutto schierato con lo scozzese. Ci si trascina al tie break. Wawrinka è ancora furente per l'occasione dilapidata, lo scozzese ne approfitta issandosi sul 4 a 2.
MURRAY NERVOSO E FISCHIATO
Ma ecco entrare in scena il teatrino degli orrori. Stan non ha bisogno di fare nulla. Murray affossa prima in rete un dritto facile facile. Poi due erroracci di rovescio. Quindi, per non farsi mancare nulla, altri due disastri con il dritto. Cinque regali di un Natale sin troppo anticipato, che consegnano il set a Wawrinka. Il secondo set si apre proprio con lo scozzese al servizio. Wawrinka, dopo tanta manna dal cielo, decide di metterci anche del suo, approfittando del vuoto pneumatico del suo avversario. Sale in cattedra, e comincia a piazzare saette, in ogni angolo del campo. Le ciliegine sulla torta ce le mette proprio Andy, che continua ad aumentare il bottino di errori non forzati. C'è subito il break in apertura, quindi. Ce n'è un secondo, al sesto gioco. Tutto troppo facile, tutto troppo bello. Stan va a servire per il match, sul 5 a 2. E invece di chiudere, regala un sorriso al pubblico e a un Andy oramai con la testa sotto la doccia. E si fa riavvicinare. Serve qualcosa in più dell'autolesionismo per perdere questo match: Stan serve nuovamente per il match e va sotto 15-40. Il suicidio è dietro l'angolo. Wawrinka salva la prima con il rovescio, la seconda con l'ennesimo disastro di Murray. E arriva al match point. Con Murray subissato dai fischi della sua gente, che non gli perdona di aver disintegrato la racchetta. Stan fallisce la prima occasione. Murray gliene regala un'altra, scaraventando ancora una volta la palla in rete. E l'agonia finisce, con un rovescio dello scozzese mandato alle ortiche. E' semifinale per Stan, quindi. Ma contro Roger Federer dovrà giocare molto, molto meglio. Per Andy ora c'è la Davis. La grande occasione per rendere memorabile il suo 2015.
ATP WORLD TOUR FINALS – Gruppo Ilie Nastase
Andy Murray (GBR) b. David Ferrer (SPA) 6-4 6-4
Rafael Nadal (SPA) b. Stan Wawrinka (SUI) 6-3 6-2
Rafael Nadal (SPA) b. Andy Murray (GBR) 6-4 6-1
Stan Wawrinka (SUI) b. David Ferrer (SPA) 7-5 6-2
Rafael Nadal (SPA) b. David Ferrer (SPA) 6-7 6-3 6-4
Stan Wawrinka (SUI) b. Andy Murray (GBR) 7-6 6-4