Il Tennis Club Prato ‘vendica’ la sconfitta del 2014 contro il Tennis Club Genova 1893, riconquistando lo scudetto femminile. È la vittoria di un grande gruppo, plasmato da Carla Mel e con Corinna Dentoni finalmente decisiva. (Foto Antonio Costantini / FIT)– Da Prato a Genova, da Genova a Prato. Dopo dodici mesi di riposo nella città della Lanterna, lo scudetto femminile torna in Toscana, al Tennis Club Prato, che si conferma come la miglior formazione del Campionato di Serie A1. Erano alla sesta finale consecutiva, e avevano raccolto appena un tricolore, a essere onesti un po’ troppo poco, visto quanto ci tengono e quanto di buono hanno costruito negli ultimi anni, investendo tanti soldi e altrettante energie per sopperire con l’entusiasmo all’assenza di una numero uno di altissimo livello. Dopo una rincorsa fatta di tante delusioni, hanno vinto nel 2013 a Rovereto, e avrebbero pure potuto accontentarsi, come peraltro fatto dai colleghi della ST Bassano, campioni fra gli uomini. Invece si sono ripresentate nel 2014 e hanno raggiunto un'altra finale, l’hanno rifatto quest’anno e hanno potuto festeggiare di nuovo, come si deve, finalmente davanti a un buon numero di spettatori, circa un migliaio. Agevolati dalla vicinanza fra Prato e Montecatini, per la prima volta sede delle finali, 300 tifosi si sono fatti volentieri una mezz’ora di macchina, viaggio ampiamente ripagato quando Corinna Dentoni ha sparato su Liudmila Samsonova l’ultima volèe di un doppio mai in discussione, chiudendo per 3-1 la sfida contro le avversarie del Tennis Club Genova 1893. Di nuovo loro, come già nelle precedenti due finali, ma obbligate a giocarsela senza una numero uno di peso come Karin Knapp, ancora alle prese con l’infortunio (e la conseguente operazione) al ginocchio che le ha fatto perdere l’ultima fetta di stagione, compreso l’intero campionato. Le sue compagne sono state bravissime ad arrivare comunque in finale, ma alla fine l’assenza si è fatta sentire.
 
UNO SCUDETTO ITALIANO AL 100%
I volti del trionfo sono praticamente gli stessi di quello di due anni fa, ma stavolta c’è una squadra italiana al 100%, senza la slovacca Zuzana Kucova ma con la piacevolissima aggiunta di Martina Trevisan, che nel frattempo è tornata una giocatrice dalla ambizioni interessanti, dopo che problemi vari avevano trasformato una brillante carriera junior in quasi 5 anni di totale inattività. È stata l’unica a perdere, con un facile 6-3 6-1 contro Alberta Brianti, perché la parmense si adatta molto meglio al veloce (nel girone, sulla terra, aveva vinto 6-3 6-3 la toscana) e perché lei era al rientro dopo qualche settimana di stop per infortunio. Per il resto, il loro ‘super week-end del tennis italiano’, come recita la locandina, è stato veramente super, a partire dalla grande rimonta di Maria Elena Camerin nel primo singolare di venerdì. Col cuore, la veneta ha rimesso in piedi un match-incubo contro la baby di origini russe Liudmila Samsonova, che a dispetto dei 17 anni compiuti da meno di un mese l’ha tramortita di vincenti fino al 6-1 3-1, confermandosi una delle (poche) note positive del campionato femminile. Quest’anno a livello ‘pro’ la giovane che si allena a Bordighera non ha combinato granché, preferendo l’attività juniores, ma sul Play-IT del PalaTerme ha mostrato perché Riccardo Piatti straveda per lei ormai da parecchi anni. Il coach comasco sbaglia raramente, e a quanto pare ci ha visto lungo anche stavolta. È mancata la vittoria, perché nei momenti chiave sono emersi i sedici anni d’esperienza a favore della Camerin, e dopo la sconfitta sono arrivate le lacrime, ma il potenziale su cui lavorare è merce rara, rarissima per un'azzurra.
 
DENTONI FINALMENTE DECISIVA
Il TC Genova può cullarla per ripresentarsi più forte l’anno prossimo, mentre il TC Prato si coccola le sue ‘vivaio’, da una Lucrezia Stefanini fondamentale nel girone con 6 vittorie in 7 incontri, alla coppia di giovanissime Peoni-Piccinetti, ma pure Corinna Dentoni, che non è più una ragazzina ma la voglia di lottare nel circuito ancora non l’ha persa. E finalmente è arrivato il suo momento anche nel campionato. Nel girone ha giocato meno degli altri anni perché impegnata a vincere un paio di tornei ITF, ma nei play-off col Tennis Club Parioli ha vinto entrambi i suoi singolari, e poi ha lasciato il segno anche in finale. Era la sua sesta, e non aveva mai vinto nemmeno un punto: zero su cinque in singolare, zero su uno in doppio. Stavolta è cambiato tutto: nel singolare ha tenuto a distanza Alice Balducci, e l’ultimo punto del doppio-scudetto l’ha vinto lei, dopo che già nel primo set aveva chiuso con un ace, contro un duo Brianti-Samsonova che ha pagato lo scarso affiatamento. Il team, all’unanimità, ha preferito 'Luda' alla Balducci con l’obiettivo di mescolare le carte, ma il tentativo – e nemmeno una chiacchierata-briefing nel parcheggio del palazzetto – non ha funzionato. Mentre Dentoni e Camerin fanno coppia fissa da una vita, loro avevano giocato insieme una volta sola, un match ininfluente nell’ultima giornata del girone, e la differenza si è vista. “Quest'anno ho rimesso a posto alcune cose sul piano personale e ho ritrovato la voglia di giocare”, ha raccontato la Dentoni ai microfoni. Probabilmente alludeva anche al fidanzato Roberto Marcora (che nell'A1 maschile si è salvato ai play-out col suo SC Selva Alta), presente in tribuna già da venerdì, ed entrato in campo a darle un bacio dopo il match-point.
  
“LA NOSTRA SERIE A1 DURA TUTTO L’ANNO”
Lo scudetto l’ha meritato Prato, al 100%. Hanno fatto più punti nel Girone 2, avevano un bilancio migliore negli scontri diretti (4-0 all’andata, 2-2 al ritorno) e poi sono più squadra di qualsiasi altro team. Il merito è di Carla Mel, instancabile guida delle Carla’s Angels, come recitava uno striscione un paio d’anni fa, durante la finale vinta a Rovereto. Mentre sulla panchina del TC Genova si sono dati il cambio Federico Placidilli e Giorgia Mortello (con lo storico capitano Marco Lubrano vigile a bordo campo), lei si è fatta tutti i quattro incontri, saltando in piedi a ogni punto come se fosse l’ultimo. E nella foto finale era quella che il suo scudetto lo esibiva con più orgoglio, davanti a tutti i tifosi pratesi, riconoscibili per le magliette bianche preparate per l'occasione. “Sembra una storia senza fine – ha detto– e mi auguro rimanga così a lungo. I presupposti ci sono, abbiamo tante giovani interessanti, del vivaio. Non è facile ripetersi sempre, ma l’obiettivo è di essere qua anche in futuro. L’anno scorso Karin Knapp e ha fatto la differenza, quest’anno lei non c’era e la sfida è stata più equilibrata, ma comunque durissima. Se mi sento il collante della squadra? Assolutamente sì. Potrei essere la mamma di queste ragazze, di alcune forse addirittura la nonna. Ho un rapporto fantastico con tutte loro, un contatto continuo. La nostra Serie A1 non dura solo due mesi, io le ragazze le vedo tutto l’anno. Il segreto è proprio questo”. Ed è anche un consiglio per tutte le avversarie. Ma per fare una torta tricolore non basta la ricetta. Ci vuole molto di più.
 
TENNIS CLUB PRATO – TENNIS CLUB GENOVA 1893 3-1
Maria Elena Camerin (TC Prato) b. Liudmila Samsonova (TC Genova) 1-6 6-4 7-5
Alberta Brianti (TC Genova) b. Martina Trevisan (TC Prato) 6-3 6-1 
Corinna Dentoni (TC Prato) b. Alice Balducci (TC Genova) 6-4 6-3
Camerin/Dentoni (TC Prato) b. Brianti/Samsonova (TC Genova) 6-3 6-2