A parte i record e i risultati, cosa ci ha lasciato il 2015 del tennis? Ecco le dieci storie più significative, dall'incubo scommesse alle novità tecnologiche e dirigenziali, passando per il ritorno di Serena Williams a Indian Wells. 

Mancano poche ore al Natale. Prima di pensare al'anno nuovo, è tempo di guardarsi indietro. Il 2015 è stata una stagione interessante dentro al campo, ma anche fuori sono accadute cose di rilievo. Con l'aiuto di ESPN, ecco la top-10 delle vicende extra-campo più interessanti dell'anno appena concluso.

 

1 – SERENA WILLIAMS RITORNA A INDIAN WELLS

Dopo un boicottaggio durato 14 anni per i noti fatti del 2001, l'americana è tornata a giocare in California. Serena ha detto che il suo ritorno è stato il frutto di una crescita personale, della capacità di perdonare e andare oltre. Al primo turno è quasi scoppiata in lacrime al momento di scendere in campo, tanto da cedere un set a Monica Niculescu. Un infortunio al ginocchio l'ha costretta al ritiro prima della semifinale contro Simona Halep.

 

2 – CAMBI DIRIGENZIALI PER WTA E ITF

Nuovi capi per l'associazione giocatrici e la federazione internazionale. Stacey Allaster ha lasciato l'incarico con la WTA perché stressata e desiderosa di dedicarsi alla famiglia. Al suo posto è arrivato Steve Simon, ex direttore del torneo di Indian Wells. Al contrario, Francesco Ricci Bitti ha scelto di non cadidarsi dopo quattro mandati a capo dell'ITF. Le elezioni di Santiago del Cile sono state vinte dall'americano Dave Haggerty. Entrambi i cambiamenti possono dare una svolta alle rispettive organizzazioni. Simon è a caccia di un title sponsor per il tennis femminile, mentre Haggerty sta valutando se modificare l'attuale format di Coppa Davis e Fed Cup.

 

3 – L'INCUBO SCOMMESSE

Noi abbiamo seguito il caso di Daniele Bracciali e Potito Starace, ma il fenomeno ha una portata ben più ampia. Secondo la European Spors Security Association, il tennis ha più episodi sospetti di qualsiasi altro sport. Nel 2015, la ESSA ha ricevuto 195 segnalazioni di situazioni anomale: 123 riguardavano il tennis. Tra queste, una cinquantina sono state ritenute “sospette”. Il governo belga ha lanciato un'inchiesta su centinaia di scommesse relative ai tornei minori. Ogni mese, quasi ogni settimana, piovono sospetti e illazioni. La certezza è che le scommesse nel tennis muovono un giro d'affari di 5 miliardi di dollari, secondo solo al calcio. La Tennis Integrity Unit prova a vigilare, ma la lotta tra guardie e ladri non è sempre ad armi pari.

 

4 – L'ANNO DEI SUPERCOACH

La moda ha avuto il suo picco in avvio di stagione, quando persino Martina Navratilova è stata coinvolta da Agnieszka Radwanska, peraltro con pessimi risultati. Tanti giocatori hanno pensato che l'esperienza e il carisma di alcuni ex campioni potesse fare la differenza. Tuttavia, alcune partnership si sono sgonfiate rapidamente: è di pochi giorni fa la notizia delle separazioni tra Federer ed Edberg (anche se il sodalizio ha funzionato) e tra Keys e Davenport. Resistono Djokovic con Becker e Murray con la Mauresmo, ma tanti ex top-10 sono stati coinvolti a vario titolo in progetti tecnici: Goran Ivanisevic, Arantxa Sanchez, Thomas Johansson, Thomas Enqvist, Michael Chang e altri ancora. Per ora la moda resiste, vedremo quanto durerà.

 

5 – SEMPRE PIU' SOLDI…

In cima alla piramide si sta sempre meglio. I tornei del Grande Slam hanno raddoppiato i montepremi in pochi anni, ma anche i Masters 1000 hanno incrementato di un buon 50% (nonostante qualche mugugno). L'ATP non ha mai raccolto così tanti soldi in sponsorizzazioni, mentre le strategie della WTA hanno pagato, soprattutto in termini di accordi per i diritti televisivi. Per la prima volta dopo tanto immobilismo, anche i challenger e i futures (questi solo dal 2016) stanno incrementando i soldi in palio. Ma la forbice tra i ricchi e i poveri continua ad essere larghissima. E questo non va bene.

 

6 – ….E SEMPRE PIU' TECNOLOGIA

Migliorano lentamente i supporti statistici a disposizione del pubblico e degli addetti ai lavori. Il tennis è stato criticato perché è un po' indietro rispetto ad altre discipline, eppure qualcosa si muove. L'ITF ha siglato un accordo di 14 milioni di dollari per offrire i punteggi in tempo reale, anche nei tornei più piccoli. E' stata la risposta alle strategie dell'ATP (che offrirà più statistiche grazie all'accordo con Infosys) e della WTA (la cui partnership con SAP offre alcuni dati extra ai coach, che possono discuterne con le giocatrici quando vengono chiamati ai cambi campo).

 

7 – TRE SETTIMANE TRA ROLAND GARROS E WIMBLEDON

Modificando un'abitudine secolare, il tennis ha messo sette giorni di spazio in più tra Parigi e Londra, aumentando di una settimana la stagione sull'erba. Sul lungo termine dovrebbero emergere più giocatori “da erba” e non soltanto tennisti che adattano il loro gioco nelle settimane “verdi”. La pensa così Roger Federer, secondo cui ci saranno sempre più 'erbivori'. Sono nati alcuni nuovi tornei, e dall'anno prossimo si giocherà sul verde addirittura a Palma de Maiorca, dove hanno organizzato un torneo WTA. Il passaggio è stato tutto sommato indolore.

 

8 – VILAS NON SI ARRENDE E VUOLE IL NUMERO 1

Un paio d'anni fa, alcuni argentini mandarono all'ATP una documentazione che attestava una verità secondo loro inconfutabile: Guillermo Vilas sarebbe stato numero 1 del mondo per cinque settimane nel 1975 e altre due nel 1976. Il problema è che all'epoca le classifiche non erano aggiornate con regolarità. A maggio, è arrivata la risposta definitiva. “Non possiamo inserire questa versione del ranking nella storia ufficiale”. Grande delusione per Vilas, che tra l'altro rischia di vedersi scippare il record di titoli sulla terra battuta: guida con 49, ma Rafa Nadal dista appena due lunghezze.

 

9 – LE DIFFICOLTA' DEI TORNEI PIU' PICCOLI

Gli Slam e i grandi tornei scoppiano di salute, ma non si può dire altrettanto per gli eventi più piccoli. Alcuni sono scomparsi, altri restano a galla con il respiratore artificiale. Sono morti i tornei di Valencia, Bogotà e Dusseldorf, mentre altri vanno avanti a fatica. Tra questi Memphis, Amburgo, Metz e Buenos Aires. La tendenza andrà avanti anche nei prossimi mesi, con la scomparsa del torneo WTA di Florianopolis che dovrebbe spostarsi in Svizzera. Alcuni tornei hanno problemi economici, mentre altri faticano a raccogliere un buon pubblico.

 

10 – OFFSEASON COSA?

I giocatori hanno chiesto un periodo più lungo per vacanze e preparazione invernale, ma poi giocano esibizioni di vario tipo. Quest'anno la vicenda è diventata quasi grottesca, con l'IPTL scattata subito dopo la finale di Coppa Davis e durata ben 18 giorni, quattro in più rispetto all'anno scorso. Senza dimenticare che nei giorni precedenti si era giocata la Champions Tennis League, un campionato simile ma limitato alle città indiane. E poi ci sono le tante piccole esibizioni in giro per il mondo, benefiche o con fini di lucro. Diciamo che i tennisti non avranno più grosse argomentazioni per lamentarsi del calendario, anche se rinunciare ai maxi-ingaggi IPTL è davvero dura….