Nel 2016, il serbo e lo svizzero saranno i primi atleti di sempre a sfondare il muro dei 100 milioni di premi ufficiali. Chi sarà il primo a centrare l'obiettivo? Federer è ancora avanti, ma la rimonta del serbo è furiosa. Nei guadagni extra-tennis, tuttavia… 

Novak Djokovic e Roger Federer saranno i primi a superare i 100 milioni di dollari in guadagni ufficiali. Non è mai successo, nemmeno nelle altre discipline. Tra le battaglie del 2016, dunque, ce ne sarà un'altra: chi sarà il primo a superare la soglia? In questo momento Federer ha un vantaggio piccolo ma significativo: ad oggli gli hanno bonificato 97.303.556 sul conto corrente, mentre Djokovic segue a 94.050.053. Il distacco di oltre tre milioni sembra sufficiente, ma non è proprio così. Intanto basta dare un'occhiata ai guadagni del 2015. Primo atleta nella storia, Djokovic ha superato il muro dei 20 milioni in un anno, mentre Federer si è fermato a 8. Se la tendenza dovesse restare tale, nel 2016 ci sarà il sorpasso e Nole diventerà lo sportivo più ricco nella storia dello sport. Bisogna capire se il sorpasso (ammesso che avvenga!) arriverà prima del fatidico muro dei 100 milioni. In questo senso sarà decisivo l'Australian Open. Se i montepremi di Doha (Djokovic) e Brisbane (Federer) non basteranno a rovesciare gli equilibri, l'Australian Open può farlo. Il vincitore del primo Slam stagionale poterà a casa l'impressionante cifra di 3,85 milioni di dollari australiani: insomma, in caso di sesto titolo a Melbourne, il serbo avrebbe la grande chance di tagliare prima di Federer il traguardo dei 100 milioni. Al contrario, a Federer “basterà” vincere l'Australian Open per superare il muro.

IL TENNIS E' SEMPRE PIU' RICCO
I guadagni dei migliori tennisti sono sbalorditivi, soprattutto se paragonati a quelli del passato. Senza contare le entrate dovute a sponsor, gettoni di presenza e attività varie. Rod Laver, unico uomo nella storia a chiudere per due volte il Grand Slam (la prima risale al 1962, in piena epoca dilettantistica) ha chiuso la carriera con un “misero” montepremi di 1,5 milioni di dollari. All'epoca era una cifra importante, ci mancherebbe, ma non è paragonabile a quelle di oggi neanche tenendo conto della rivalutazione monetaria. John McEnroe, la cui carriera si è sviluppata tra gli anni 70 e 80, ha chiuso con 12,5 milioni di dollari. Prima che arrivasse l'attuale generazione, il più ricco di sempre era Pete Sampras: al momento del ritiro, aveva guadagnato 43.235.316 dollari. Tra l'altro, sta per essere superato da Andy Murray. Come detto, tra premi torneo e bonus vari, Djokovic ha chiuso il 2015 con 21,5 milioni di dollari. “E' stata la migliore stagione della della mia carriera, con tanti momenti salienti. Mi ha ispirato a continuare così e spero di mantenere questo livello anche nel 2016”.


FEDERER E' ANCORA PIU' PAGATO DAGLI SPONSOR

C'è però una classifica in cui Federer gli sta ancora davanti, ed è quella (per nulla ufficiale) dei guadagni ricavati dagli sponsor. La fonte più attendibile è la nota rivista Forbes, che ogni anno pubblica la classifica degli sportivi più pagati. Nel 2015, Federer avrebbe intascato la bellezza di 58 milioni di dollari in attività extra-campo, quinto sportivo in assoluto. Da parte sua, Djokovic si trova in tredicesima posizione con 31 milioni. Eppure si fa rappresentare dalla potentissima IMG, che ha puntato su di lui dopo aver perso sia Federer che Nadal. Sia lo svizzero che lo spagnolo si sono messi in proprio. L'enorme ricchezza del tour ATP si riscontra anche tra le donne, dove è ancora più accentuata la differenza di guadagno tra le migliori tenniste e le atlete di qualsiasi altra disciplina. Nella classifica delle atlete più pagate, infatti, è pieno zeppo di tenniste. Maria Sharapova guida la classifica dei guadagni da diversi anni, mentre negli incassi ufficiali domina Serena Williams con ben 74 milioni di dollari, più del doppio di Masha. Diciamo che il tennis è in salute. Ma mentre Federer e Djokovic si contendono il titolo del primo uomo da 100 milioni di dollari, nei bassifondi del ranking si vive una realtà fatta di fame, rinunce e una dolorosa linea di galleggiamento. Ma questa è un'altra storia.