Un doppio 6-2 a Dustin Brown sancisce l'esordio stagionale di Novak Djokovic, unico top player fermo dalle ATP Finals. Il match col tedesco a Doha poteva rivelarsi insidioso, ma il numero uno del mondo l’ha controllato senza problemi dall’inizio alla fine.“I missed it”, in italiano “mi è mancata”. L’ha scritto Novak Djokovic sulla telecamera dell’ATP 250 di Doha, disegnando una pallina gialla dopo il suo primo match della nuova stagione. È durato appena 51 minuti, giusto il tempo di rifilare un doppio 6-2 al tedesco Dustin Brown e dichiarare le sue ambizioni per il 2016, in cui tenterà di nuovo di conquistare quel Grande Slam che gli è sfuggito solamente per la finale persa al Roland Garros. L’inizio è stato dei migliori, con un match in scioltezza dal primo all’ultimo punto, contro un avversario difficile per il suo stile di gioco unico, che non dà ritmo, sempre all’attacco. Al di là di qualche exploit, su tutti le due vittorie sull’erba contro Rafael Nadal, il pittoresco tennista di origini giamaicane si sta confermando nell’orbita dei primi 100 ormai dai cinque anni, alternando tornei maggiori e Challenger, e col passare dei mesi si è costruito un gioco un po’ più ragionato, rispetto al casual tennis dei primi tempi. E poi aveva già giocato due match nelle qualificazioni, mentre ‘Nole’ era al primo match assoluto dalla finale delle ATP Finals, dopo aver saltato sia l’IPTL sia l’evento di esibizione di Abu Dhabi, dove non mancava dal 2011. Un mix di fattori che poteva rendere Brown un avversario impegnativo, ma per dare fastidio al miglior giocatore del circuito ci vuole ben altro. L’ha testimoniato un match aperto con un break e chiuso con un altro, propiziato da due doppi falli consecutivi di Brown. In mezzo qualche lampo del giamaicano ma soprattutto la solita encomiabile consistenza di ‘Nole’, impeccabile da fondo e pure nelle numerose discese a rete, sempre più frequenti stagione dopo stagione.
 
SOLO NEL 2007 VINSE IL PRIMO ATP DELL’ANNO
Djokovic si è distratto solo al servizio sul 5-1 del primo set, perdendo la battuta dopo aver messo in rete una comoda volèe a campo aperto, ma ha chiuso nel successivo turno di risposta e poi ha concesso le briciole. Ha mancato quattro palle-break sull’1-0 del secondo set, ma dal 2-2 ha inserito il pilota automatico, e approfittando dei tanti errori di Brown (che difendeva i quarti di finale del 2015) ha avuto vita facile fino alla fine. Malgrado il vero Djokovic si vedrà probabilmente solo da Melbourne in avanti, il primo torneo dell’anno può già essere significativo, anche se va preso con le pinze. Nel 2015, alla sua prima apparizione al Qatar ExxonMobil Open, ‘Nole’ si arrese nei quarti di finale a Ivo Karlovic (uno dei pochi a vantare un bilancio positivo contro di lui), ma quella che poteva sembrare una sconfitta preoccupante si è poi rivelata una delle sei gocce in mezzo a un mare di 82 vittorie, undici titoli e il nuovo record assoluto di punti nell’arco di una sola annata. “Era il mio primo match dopo sei settimane – ha detto il campione di Belgrado nell’intervista post-match – e ho scelto il posto migliore per iniziare la stagione. Conosco Dustin da anni, ma non avevo mai giocato contro di lui. Ha un tennis particolare, spinge ogni palla, sono felice di come è andata”. Solo nel 2007, nell’ormai scomparso evento di Adelaide (sostituito da Brisbane), il numero uno del mondo ha vinto uno dei tre tornei d’apertura della stagione. Per ripetersi dovrà conquistare altri quattro match, a partire da quello di mercoledì contro Fernando Verdasco o Malek Jaziri. Due nomi che non spaventano affatto. Ma siamo pur sempre a inizio stagione.
 
ATP 250 DOHA – Primo turno
Novak Djokovic (SRB) b. Dustin Brown (GER) 6-2 6-2
Damir Dzmuhur (BIH) b. Marco Cecchinato (ITA) 6-4 6-2
Kyle Edmund (GBR) b. Martin Klizan (SVK) 6-2 6-3
Jeremy Chardy (FRA) b. Mubarak Shannan Zayid (QAT) 6-1 6-1