Roger regola in tre set Tomas Berdych, prendendosi la semifinale Slam numero 39, la dodicesima a Melbourne. Il ceco ci prova, ma non va oltre il 7-6 6-2 6-4 finale. Federer risparmia così energie importanti in vista del probabile match con Djokovic.Passano gli anni, 35 il prossimo 8 agosto, ma per Roger sembrano non essere affatto lunghi. Il primo quarto di finale sui campi di Melbourne ha riassunto, nelle due ore scarse di gioco, la sua carriera e quella del suo avversario, Tomas Berdych. Un fenomeno da una parte, un buono, ottimo giocatore dall'altra. Ma che, a 30 anni suonati anch'egli, sembra oramai destinato a non dover mettere mai in bacheca un torneo del Grande Slam. Superfluo sciorinare aggettivi. Nei riguardi di un giocatore, lo svizzero, arrivato per la dodicesima volta in semifinale in questo torneo (che ha vinto quattro volte), la 39esima in carriera. Praticamente perfetta, la sua esibizione quest'oggi. Il ceco s'è limitato a raccogliere le briciole, cedendo 7-6 6-2 6-4. Si è si ritrovato avanti di un break , sia nel primo che nel terzo set. Ma non ha avuto nemmeno il tempo di concretizzare le sporadiche quanto illusorie occasioni. Sereno e divertito, Federer, a fine partita, intervistato da Courier: “sono felice, mi piace giocare contro Tomas, è un avversario che mi permette di giocare al meglio i miei colpi”. Riguardo la celeberrima SABR: ”sono ormai settimane che non la gioco. Magari ne giocherò una, una soltanto, nel prossimo incontro”. Niente SABR, quindi, ma tanta concretezza. Ivan Ljubičić sta riuscendo nell'impresa di migliorare la perfezione. Sotto un sole nemmeno troppo caldo, i primi scambi sul campo della Rod Laver Arena, fanno presagire un match combattuto, ma l’esito sarà ben altro.
 
PROBABILE DUELLO CON DJOKOVIC
Berdych gioca molto profondo e angolato, Federer pare ancora assopito e, al terzo gioco, c'è subito un break per il ceco. Tomas sa in cuor suo che di occasioni non ne vedrà ancora molte scorrere lungo il match, ma pensa bene, prima con un doppio fallo, poi con un gratuito di dritto di restituire il maltolto al suo dirimpettaio. Il quale ringrazia e, oramai entrato in partita, comincia a spolverare la cattedra in attesa di salirci. Berdych, dopo aver salvato un set point ed aver arginato più volte Roger ai vantaggi, si trascina al tie-break. Ed è a questo punto che lo svizzero fa della sua racchetta un pennello e, al cospetto di un pubblico in visibilio, si porta a casa il set. Da cartolina la demi-volée smorzata con cui ottiene il primo dei tre set point. A questo punto si assiste ad un'esibizione. Il ceco, si inabissa nello sconforto. In poco più di mezz'ora Federer fa suo il secondo set. Ed è talmente tutto facile per lo svizzero che la distrazione gli fa regalare il secondo break dell'incontro, in apertura del terzo set. Ma, come nel primo, Berdych al momento di cambiare marcia dilapida tutto. E il doppio fallo sulla palla del contro-break è la pietra tombale su questo quarto di finale. Nemmeno quotato il break, decisivo, di Federer sul 4-4. Che conclude quindi la disputa con la leggiadria di un ventenne. All'orizzonte ora, con il beneplacito di Nishikori, c'è l'ennesima sfida con Novak Djokovic, che ha caratterizzato gran parte della scorsa stagione. Nessuno chiede a Roger miracoli. Perché non sarebbe affatto un miracolo se dovesse giungere la ventottesima finale in un torneo del Grande Slam.
 
AUSTRALIAN OPEN – Quarti di finale
Roger Federer (SUI) b. Tomas Berdych (CZE) 7-6 6-2 6-4