Williams, Azarenka, Muguruza e Suarez-Navarro: sono i nomi di alcune delle giocatrici che potrebbero capitare sulla strada dell’Italia di Fed Cup negli eventuali play-off di aprile. Sarebbe meglio evitarli: quasi tutte le sfide potrebbero rivelarsi molto delicate.Se la trasferta a Marsiglia dovesse andar bene, il futuro dell’Italia di Fed Cup sarà la semifinale di sabato 16 e domenica 17 aprile, contro Russia o Olanda. Se invece le azzurre dovessero rimediare una nuova sconfitta contro la Francia, nemmeno troppo improbabile visto che Sara Errani non sta certo attraversando il suo miglior periodo e Camila Giorgi è sempre un’incognita, alla nazionale di Corrado Barazzutti toccheranno di nuovo i play-off per rimanere nel Gruppo Mondiale. Le eventuali avversarie si conoscono già, ma solo quattro delle formazioni in gara nel World Group 2 potrebbero veramente finire sulla strada dell’Italia. Ci sono match interessanti, addirittura uno da Gruppo Mondiale come Spagna-Serbia. Nel complesso, tutte le formazioni  sembrano abbastanza competitive: guai a sottovalutarle. Abbiamo analizzato gli incontri del prossimo week-end per saperne di più.
 
AUSTRALIA-SLOVACCHIA
Si gioca a Bratislava, sul veloce indoor, e le padrone di casa devono ringraziare l’ITF. Daria Gavrilova, da poco naturalizzata australiana e reduce dagli ottavi a Melbourne non è stata ancora resa eleggibile per giocare la Fed Cup, quindi – malgrado l’appello di Tennis Australia – alla Aegon Arena non ci sarà. Un bel regalo per le padrone di casa, che in singolare si troveranno di fronte Sam Stosur e la non irresistibile Jarmila Wolfe (ex Gajdosova). Nel complesso, Schmiedlova e Cibulkova paiono favorite, ma una delle due dovrà battere la Stosur per evitare di finire al doppio, dove le australiane hanno qualcosa in più. Considerato che ad aprile la Gavrilova – mai schierata in precedenza dalla Russia, con polemiche annesse – potrebbe fare il suo esordio con l’Australia (a marzo la decisione del board ITF), per le nostre sarebbero meglio le padrone di casa, anche se nel 2015 la Schmiedlova ha vinto due tornei WTA, battendo in finale le due singolariste azzurre. L’Italia non sfida la Slovacchia dal 2002, ma al tempo si giocava la Final Four in sede unica, dunque la squadra ospitante andrà sorteggiata. Inutile dire che sarebbe meglio la terra all’aperto: toglie un po’ di pericolosità alla Giorgi, ma aumenta parecchio le quotazioni di Sara Errani. Nel complesso, comunque, anche l’Australia (sicuramente in casa) spaventa fino a un certo punto, Gavrilova o meno.
 
CANADA-BIELORUSSIA
Una doppia notizia ha tarpato le ali al Canada: l’assenza (con tanto di polemiche sui social) della loro numero uno Genie Bouchard e la presenza di Victoria Azarenka. Sarebbe bastata la ‘Vika’ dell’anno scorso, ma se ci aggiungiamo che sta di nuovo giocando alla grande, le speranza delle padrone di casa sono ridotte al lumicino. Nel Quebec giocheranno due fra Zhao, Dabrowski, Abanda o Wozniack, tutte fuori dalle prime 300, e sono destinate a raccogliere pochissimo anche nei singolari contro la numero due rivale, che sia la Govorstova o la Sasnovich. Chissà, dunque, che il capitano bielorusso Eduard Dubrou non decida di fare esordire in singolare la diciassettenne Vera Lapko, numero uno della classifica mondiale juniores e reduce dalla vittoria all’Australian Open under 18. Dopo tre match di doppio, potrebbe essersi meritata una chance. Vincerà la formazione europea, che l’Italia potrebbe affrontare sia in casa sia in trasferta. Naturale, anche in questo caso, augurarsi un match casalingo, anche se il fattore campo potrebbe non essere fondamentale. La Azarenka fa paura dappertutto, ma le compagne non sono irresistibili. Terra o veloce sarebbe un match apertissimo, da doppio decisivo. Dovesse succedere l’impensabile, l'Italia andrebbe in Canada, probabilmente contro la Bouchard. Ma non succederà.
 
STATI UNITI-POLONIA
Non c’è Serena Williams, ma nemmeno Agnieszka Radwanska, la cui assenza dovrebbe bastare agli Stati Uniti per portare a casa la vittoria e presentarsi ad aprile a caccia del Gruppo Mondiale, sfuggito nel 2015 a Brindisi contro l’Italia. Nella trasferta sul cemento di Kailua Kona, Hawaii, le polacche potranno contare su una sola top 100, Magda Linette, non all’altezza di nessuna delle quattro convocate da Mary Joe Fernandez: Venus Williams, Stephens, Vandeweghe e Mattek-Sands. Vinceranno le padrone di casa, candidate a diventare l’ostacolo più difficile per le quattro perdenti del Gruppo Mondiale. Se ci sarà anche l’Italia, Sara Errani e compagne dovrebbero far visita alle rivali negli Stati Uniti, quindi sicuramente sul veloce. Con Serena in formazione (e ci dovrebbe essere: c’era anche nel 2015 a Brindisi malgrado un Grande Slam da provare a conquistare) ci vorrebbe una vera e propria impresa, perché le nostre partirebbero sfavorite in tutti i quattro singolari, e pure nell’eventuale doppio. Ma anche senza la numero uno gli americani vantano una squadra tostissima, specialmente sul duro. Va detto che negli ultimi sette anni le azzurre le hanno già affrontate cinque volte, tre negli ultimi tre, e hanno sempre vinto. Ma stavolta conviene augurarsi che finiscano da un’altra parte.
 
SPAGNA-SERBIA
Due top ten e una ex numero uno del mondo: il match del week-end, nel World Group 2, si gioca allo Sports Centre di Kraljevo, dove la Serbia ospiterà la Spagna di Muguruza e Suarez-Navarro. Dopo anni lontano dai riflettori, tutti puntati sul team maschile di Coppa Davis, la formazione iberica sembra pronta non solo per un ritorno ad altissimi livelli, ma addirittura per conquistare il titolo. Tuttavia, quest’anno il compito è la promozione, ed è molto difficile immaginare che non arrivi. Jankovic e Jovanovski sono due ottime giocatrici ma molto probabilmente non basteranno a fermare il team capitanato da Conchita Martinez, che potrà contare anche sulle doppiste Lara Arruabarrena, al rientro in campo dopo i sospetti di Melbourne, e Lourdes Dominguez Lino. A meno di miracoli della Jankovic, che non è più da un pezzo la giocatrice salita fino in vetta al ranking WTA, vincerà la Spagna e anche piuttosto agevolmente, candidandosi con gli Stati Uniti al ruolo di grande spauracchio dei play-off. L’ultima sfida con l’Italia risale al 2008, anno della (brutta) sconfitta al primo turno al PalaVesuvio di Napoli, quindi le azzurre dovrebbero giocare in trasferta. Non ci sarebbe il problema della superficie (in casa la Spagna non gioca sul veloce addirittura dal 2002!) ma giocare fuori casa è sempre più difficile. Farlo contro due top ten – che insieme formano pure un doppio da finale al Master – può diventare impossibile.