Sara Errani resiste un set prima di essere travolta dalla Mladenovic, che vince 7-6 6-1 e porta in vantaggio la Francia. Ora serve il punto della Giorgi contro Caroline Garcia e un mezzo miracolo in doppio. (Foto Antonio Costantini / FIT)– Era logico finisse così. Tutti erano d’accordo che Sarita Errani avrebbe affrontato con Kiki Mladenovic un’avversaria del tutto simile a quella Caroline Garcia che l’aveva già sconfitta ieri, con l’aggravante che la Mladenovic è ancor più in grado di attaccare con la risposta il servizio da enneci della Errani, che peraltro sembra peggiorare col tempo. La Errani è riuscita a illudere i meno esperti, scappando via all’inizio del match, quando la Mladenovic sembrava presa da una fretta inutile, quasi il regolamento la obbligasse a chiudere gli scambi entro i primi tre colpi.
Il peccato mortale per chi, come la Mladenovic, viene da una brutta sconfitta ed è chiamata a prendere tatticamente grandi rischi, poteva essere solo quello di partire a handicap, Tuttavia, l’equilibrio è durato fino al 6 pari perché Sarita era al solito poco spettacolare ma ammirevole nel ribattere le botte avversarie arroccata sui teloni degli sponsor. E perché, va sottolineato, la Mladenovic ha sprecato due set point sul 5-4 affossando altrettante risposte di dritto, la prima addirittura su una seconda di servizio tirata a 97 km/h, se mi credete.
Tuttavia, pensare di vincere sul duro indoor colpendo sette winner in un’ora e mezza, è troppo anche per chi, come Sarita, ha capacità difensive sopra la norma. Se a questo si aggiunge che gli errori gratuiti sono stati ben 32 (al punto che qualche collega che non l’ha troppo a cuore l’ha definita in questo momento una “pallettara fallosa”), è normale che la Mladenovic ha passeggiato, una volta che si è liberata dalle sue paure.
Della Mladenovic piace (oltre all’aspetto, da top 5 di un eventuale Tennis Playmate) l’uso della smorzata, tra le migliori del circuito ed eseguita spesso nei momenti decisivi, e non solo per autocompiacimento. È proprio con due drop shot che la Mladenovic ha recuperato il secondo break di svantaggio nel primo set (4 pari) e ha cominciato a sciogliersi un pochino.
A questo va aggiunto che i giudici di linea, probabilmente catechizzati da Jean Gachassin in persona, attuale presidente della Federazione francese ma soprattutto ex ottimo rugbista, si son ben guardati dal chiamare un qualsiasi fallo di piede alla Mladenovic, fatto che le è costato gran parte del match con la Giorgi del giorno prima. Rincuorata da tutto ciò e da un tremebondo tie-break che si è aggiudicato dopo aver rischiato di farsi agguantare (4-5 da 4-1), la partita si è praticamente chiusa lì.
Il secondo set si è aperto con un episodio storico (un ace della Errani), ma anche una meteorina avrebbe pronosticato un set facile facile per la bella francesina. Liberatasi dai fantasmi, la Mladenovic ha sprecato una palla break nel primo game ma poi ha dilagato, chiudendo 6-1 e mostrando, in questo momento e su questa superficie, di essere semplicemente una giocatrice migliore della Errani.
Ora non ci resta che sperare nella Giorgi: deve battere la Garcia in quello che promette di essere il match più spettacolare di questa due giorni marsigliese e poi pregare di trovare la miglior soluzione in doppio. Con una Errani in condizioni critiche e la Vinci impegnata a San Pietroburgo, ad affiancare Sarita sarà la giocatrice più forte ma che conosce davvero poco la specialità (Giorgi) o affidarsi all’esperienza della Schiavone? La logica direbbe comunque la prima soluzione, anche se al doppio dobbiamo ancora arrivarci.
FED CUP WORLD GROUP – PRIMO TURNO
FRANCIA – ITALIA 2-1
Camila Giorgi (ITA) b. Kristina Mladenovic 1-6 6-4 6-1
Caroline Garcia (FRA) b. Sara Errani (ITA) 6-3 7-5
Kristina Mladenovic (FRA) b. Sara Errani (ITA) 7-6 6-1
Caroline Garcia (FRA) v Camila Giorgi (ITA)
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