Il 2016 di Fabio Fognini non è iniziato troppo bene. Il tennis c'è ancora, ma i risultati latitano. Dopo i quarti ad Auckland, ha raccolto due sconfitte al primo turno (Melbourne e Buenos Aires) prima che il destino gli facesse un dispetto a Rio de Janeiro. “Rottura degli addominali obliqui” ha scritto il ligure su Twitter. Un episodio traumatico, accaduto durante la partita contro Gimeno Traver, anche se si allenava con una fasciatura già da qualche settimana. Le conseguenze sono pericolose: il ranking scivola lentamente e arriva il forfait al torneo ATP di San Paolo, dove avrebbe potuto raccogliere punti preziosi. Tornerà a casa e proverà a recuperare in tempo per il primo turno di Coppa Davis, in programma tra due settimane esatte a Pesaro. Fabio farà il possibile per esserci, anche per il senso di riconoscenza verso Corrado Barazzutti. Lo ha confessato un paio di mesi fa, prima di partire per l'Australia. “Nel mio attaccamento alla Davis c'è molto di Barazzutti”. Ma non c'è dubbio che la carriera di Fabio sia giunta a un crocevia. A maggio compirà 29 anni e c'è il sospetto-timore che il meglio sia già passato. Due anni fa, di questi tempi, l'ingresso tra i top-10 sembrava questione di tempo. Ottimo sul cemento, mitico in Coppa Davis, perfetto in Sud America e competitivo anche nei tornei storicamente ostici di Indian Wells e Miami. Poi, a Napoli, la grande vittoria su Andy Murray in Coppa Davis. Bisognava spingere sull'acceleratore, ma il traguardo non è arrivato. Da allora, Fabio è tornato nella spirale di alti e bassi che ha segnato la sua carriera. Continua a fare grandi cose (tre vittorie su Nadal, due finali ATP 500 nel 2015) ma raccoglie anche sconfitte inspiegabili. E lunedì prossimo il computer gli toglierà 255 punti, facendolo scivolare in 28esima posizione. Lo scorso anno era anche uscito dai top-30, ma l'inerzia attuale sembra pericolosa. Per questo sarà opportuno sistemare a dovere il problema agli addominali, che peraltro gli avevano creato qualche fastidio già un paio d'anni fa.
MATRIMONIO TRA PARIGI E WIMBLEDON
Il 2016 sarà un anno particolare per Fabio. E' uscita in queste ore l'indiscrezione gossippara sulla data del matrimonio con Flavia Pennetta. Il settimanale “Oggi” dice che si sposeranno a giugno, a Brindisi, salvo poi spostarsi a Fasano per un ricevimento da sogno in un resort a cinque stelle. Rafa Nadal dice sempre che la cosa importante è la felicità, al di là dei risultati. E lui si sente felice. Possiamo dire lo stesso di Fognini: il suo rapporto con la Pennetta è straordinario, più solido che mai. In Australia è andato da solo (anche se lei ha fatto le nottate per seguire gli incontri), mentre in Sud America erano insieme. Hanno posato presso il Cristo Redentore di Rio de Janeiro e i più attenti avranno notato che lei è scesa in campo. Era un semplice palleggio con la mitica Maria Ester Bueno, ma la scena avrà scatenato le fantasie di Giovanni Malagò, presidente CONI che non si rassegna al ritiro della brindisina. Spera di vederla in campo proprio a Rio de Janeiro, tra qualche mese. Ma non al Jockey Club, bensì presso l'Olympic Tennis Center a giocarsi una medaglia. La vicenda Olimpiadi-Pennetta è diventato un tormentone, con mille congetture sulla mancata cancellazione di Flavia dal ranking WTA. Ma questa è un'altra storia: Olimpiadi o no, la carriera di Flavia è giunta al capolinea. Non si può dire altrettanto di Fognini, che resta il numero 1 azzurro e di certo non pensa al ritiro. Però ha bisogno di invertire la marcia e un matrimonio a giugno non sembra la soluzione ideale. Quasi tutti i tennisti scelgono altri momenti dell'anno. Il periodo di offseason è il più gettonato, anche se non sono mancate le eccezioni. Federer e Murray si sono sposati da aprile, curiosamente lo stesso giorno (l'11), mentre Djokovic è convolato a nozze pochi giorni dopo la vittoria a Wimbledon 2014. Ma nessuno si è mai sposato nel periodo compreso tra Roland Garros e Wimbledon.
ESTATE INTASATA
Il timore è che Fabio possa patire non tanto il periodo post-matrimonio (Federer e Murray, tra l'altro, giocarono benissimo) quanto il periodo antecedente. Secondo la cronaca rosa dovrebbe essere un grande evento, che necessita di preparativi, dispendioso sul piano mentale. Giocare Monte Carlo, Madrid, Roma (soprattutto!) e Roland Garros alla vigilia del matrimonio non sarà facile per Fabio. Gli faranno decine di domande sull'argomento, come se non bastassero quelle sull'eventuale ritorno agonistico della Pennetta. Il rischio di qualche risultato negativo nella parte più importante della stagione, inevitabilmente, c'è. Fabio ha speso raccolto punti importanti nei tornei su terra post-Wimbledon, ma quest'anno sarà più complicato. Dopo Wimbledon, infatti, ci saranno (speriamo!) i quarti di Coppa Davis, poi il Masters 1000 di Toronto (obbligatorio), la trasferta olimpica e poi Cincinnati e Us Open. Significa che non ci sarà spazio per raccogliere punti sulla terra battuta. Con Amburgo nella stessa settimana della Davis rischia di non poter difendere i 300 punti dell'anno scorso, e la sua estate “rossa” potrebbe limitarsi al solo torneo di Umago, in programma dal 18 al 23 luglio. Insomma, i rischi ci sono. Fabio dovrà concentrarsi al 100% sul tennis, magari cogliendo qualche bella vittoria a Indian Wells e Miami (dove non ha punti da difendere) per ritrovare punti, morale e fiducia. In quel caso, il sole potrebbe tornare a splendere nel cielo di Arma di Taggia. Indipendentemente dall'anello nuziale.