Conviene fare la stessa premessa fatta fra gli uomini: stravincere da juniores non è garanzia di successo fra i grandi. Anzi, potrebbe quasi risultare un’arma a doppio taglio, e in Italia lo sappiamo bene. Arrivano i primi contratti importanti e parecchie interviste, che generano una popolarità tanto effimera quanto difficile da gestire per dei teenager. Alcuni ci riescono e sfondano anche fra i ‘pro’, altri non ci vanno nemmeno vicino e finiscono per meritarsi a pieno titolo l’appellativo di bidoni. Per questo, specialmente a qualche genitore (e ce ne sono tanti) convinto di avere in casa il nuovo Djokovic, conviene talvolta far dare uno sguardo alle classifiche juniores degli anni scorsi. Ci sono delle top-10 mai arrivate nemmeno fra le prime 100, per non dire peggio. Dopo avervi proposto l’analisi del ranking ITF maschile di dieci anni fa, ecco il femminile…
10. MIHAELA BUZARNESCU (Romania)
In Romania erano pronti a far festa, con tre giocatrici nelle prime 10. In realtà, nessuna ha combinato granché fra le grandi. La peggiore è stata Mihaela Buzarnescu, che fra le juniores è stata anche numero 4, ma poi non è mai entrata nemmeno fra le prime 100 della classifica WTA. I piazzamenti negli Slam si sono trasformati in piazzamenti nei tornei ITF, e dei Major (vinse lo Us Open in doppio) non ne ha più vista nemmeno l’ombra. Partecipazioni in singolare: zero. In doppio: altrettante. Oggi è numero 206, e il suo 2016 ancora non è iniziato. Sempre se inizierà.
Best ranking WTA: 141
9. YUNG-JAN CHAN (Taiwan)
La taiwanese è arrivata fra le prime 50 in singolare a 17 anni, poi già da giovanissima ha scoperto che era più comodo guadagnarsi da vivere col doppio, strada comune a tanti di quelli che non ce l’hanno fatta da soli. Ha continuato anche col singolare, ma senza particolari acuti. Da una che da under 18 è arrivata fino alla seconda piazza del ranking (anche se i tornei asiatici l’hanno aiutata parecchio) ci si aspettava di più. Ma a differenza di altre ha trovato comunque il modo per togliersi qualche soddisfazione. Tre finali Slam non si buttano via, nemmeno se vanno condivise con la sorella Hao-Ching.
Best ranking WTA: 50
8. ALEXA GLATCH (Stati Uniti)
Un’altra di quelle che le top 100 non le hanno mai toccate. Ma sfiorate sì, quando a 20 anni è stata 102, best ranking che resiste sette anni più tardi, fra tanti tornei ITF e qualche apparizione nel circuito maggiore. Può dire di essersi tolta la soddisfazione di difendere per due volte i colori della nazionale di Fed Cup (e ha pure giocato da titolare), ma più per le assenze delle connazionali illustri che per meriti propri. Tuttavia, nel 2009 il suo quarto d’ora di gloria se l’è ritagliato: in Repubblica Ceca ha steso prima la Benesova e poi la Kvitova, firmando due punti fondamentali nel 3-2 finale.
Best ranking WTA: 102
7. ALEXANDRA DULGHERU (Romania)
È stata fra le prime 30, e un paio di titoli WTA li ha portati a casa, entrambi a Varsavia. Quindi non si può parlare di fallimento. Certo, in 17 Slam ha messo appena tre volte il naso al terzo turno, ma se un infortunio al ginocchio non l’avesse frenata per parecchi mesi nel 2012, forse avrebbe pure combinato qualcosa in più. Stabile top 100, oggi ha 26 anni, è numero 56 e la sua stagione è iniziata con un buon quarto di finale ad Auckland, prima che la Kerber la sbattesse fuori al secondo turno a Melbourne. E in più…
Best ranking WTA: 26
6. RALUCA OLARU (Romania)
… può sempre dire che le due compagne top-10 di allora se la passano peggio di lei. Detto della Buzarnescu, in singolare non ha sfondato nemmeno Raluca Olaru, campionessa nel 2006 al Bonfiglio. In singolare ha giocato appena una finale a Bad Gastein, vinto titoli solo a livello ITF e non è mai entrata nelle prime 50, tanto da aver cessato l’attività da un paio d’anni. Sta continuando a provarci in doppio, ma senza una partner stabile (ne ha cambiate 8 negli ultimi 10 tornei) e con risultati non proprio emozionati. Ha vinto quattro titoli, ma la classifica ha detto al massimo 44.
Best ranking WTA: 53
5. DOMINIKA CIBULKOVA (Slovacchia)
Massimo numero 3 fra le junior, massimo 10 fra le grandi. Ma con un fisico da juniores e una differenza molto pesante: una finale Slam. Ciò che non le era riuscito da teenager, ‘Domi’ l’ha fatto a 24 anni, arrivando a sfidare Na Li per il titolo a Melbourne. Non ha alzato il trofeo, ma la sua parte l’ha fatta. Quattro titoli WTA (in undici finali) non sono tantissimi, ma quell’Australian Open è una favola da raccontare all’infinito. E anche se non ha avuto particolare seguito (da allora solo un quarto) ci si può accontentare. Anche perché il sito WTA dice che in una decina d’anni da ‘pro’ ha messo insieme oltre 7 milioni di dollari di soli montepremi.
Best ranking WTA: 10
4. CAROLINE WOZNIACKI (Danimarca)
La magica vittoria a Wimbledon non l’ha saputa replicare, tanto che quello londinese è l’unico Slam che non l’ha mai vista ai quarti, e proprio un titolo in uno dei quattro grandi tornei è stato a lungo la sua ossessione. Ma la danese è una di quelle che la sua promessa l’ha rispettata eccome. Anzi, numeri alla mano ha fatto pure qualcosina in più. Da under 18 non è mai stata in vetta al ranking, da ‘pro’ sì, dall’11 ottobre 2010, quando ha approfittato di un periodo non troppo felice per le avversarie per regalarsi una soddisfazione che rimarrà per sempre, come le due finali a New York. Non è arrivato un titolo, ma sulle copertine ci è finita comunque grazie a un fisico da far invidia a quasi tutte le colleghe. E il suo muro difensivo ventitré successi WTA li ha prodotti, alcuni pure particolarmente preziosi. Gli anni migliori sembrano ormai alle spalle, ma non è detta l’ultima parola.
Best ranking WTA: 1
3. AGNIESZKA RADWANSKA (Polonia)
Nel 2005 era numero 3, l’anno dopo è stata anche uno, e ha detto addio ai tornei giovanili con in tasca Roland Garros e Wimbledon. Nel Tour WTA la ‘maga’ non si è spinta così in là, ma è stata comunque numero 2, ha vinto l’ultimo Master di fine anno e altri diciassette tornei. Malgrado qualche pausa, è fra le top ten da una vita, e sta aspettando che arrivi la sua ora per mettere la firma su un titolo Slam. Sette quarti, quattro semifinali e una finale (Wimbledon 2012) dicono che è una delle più costanti. Se lo meriterebbe: ce l’hanno fatta giocatrici meno forti.
Best ranking WTA: 2
2. AGNES SZAVAY (Ungheria)
Ha 19 anni ha centrato i quarti a New York ed è salita su fino alla tredicesima posizione, appena cinque stagioni più tardi ha detto basta. Nel caso dell’ungherese Agnes Szavay, reginetta al Roland Garros del 2005, si è messa in mezzo la sfortuna, con un problema cronico alla schiena che l’ha obbligata a digerire tante delusioni, sino all’inevitabile addio alle competizioni, con tanto amaro in bocca. Ha fatto comunque in tempo a mettere in bacheca cinque titoli WTA, ma quel quarto allo Us Open rimane il suo miglior risultato. Proprio a New York ha giocato l’ultimo match ufficiale, nell’edizione 2012.
Best ranking WTA: 13
1. VICTORIA AZARENKA (Bielorussia)
L’unica ad aver confermato al 100% quando mostrato da ragazzina. Numero uno ITF a 15 anni, numero uno WTA a 22; vincitrice di due Slam da junior, altrettanti da ‘pro’. Vika ha giocato quattro finali Slam, vinto 18 titoli ed è diventata una delle più valide alternative al dominio di Serena Williams. Poi ha accusato vari infortuni e si è un po’ persa per strada, ma sta tornando. A Brisbane ha riassaporato un titolo dopo oltre due anni, e se a Melbourne non avesse svattuto conto il torneo della vita di Angelique Kerber… Ma il 2016 potrebbe essere il suo anno, e c’è da scommettere che difficilmente smetterà con tanti Slam vinti da professionista quanti ne vinse da juniores. Fossimo la sua connazionale Vera Lapko, attuale numero uno ITF, firmeremmo ora per avere una carriera come quella di Vika.
Best ranking WTA: 1
Dall’analisi emerge un dato curioso: delle prime cinque di allora, due sono state numero 1, la Radwanska 2, la Cibulkova 10 e la Szavay 13. Mentre delle colleghe posizionate fra la quinta e la decima posizione solo una è entrata fra le prime 30. Significa che le vincitrici degli Slam giovanili sono riuscite a confermarsi ad altissimi livelli anche fra le professioniste, mentre per le altre top 10 c’è stata poca gloria. Il dato è comunque da interpretare. Significa che vincere gli Slam giovanili è garanzia di successo? No. Forse vuol solamente dire che chi dimostra di saper vincere in certi palcoscenici ha qualche possibilità in più delle altre. Ma è piena la classifica di giocatrici che queste possibilità le hanno perse per strada.
Top-10 senza alcuna garanzia
SPECIALE – Dopo gli uomini, ecco le donne: diamo un'occhiata alla top-10 junior di dieci anni fa. Va meglio rispetto all’ATP: due giocatrici sono arrivate in vetta al ranking WTA, una terza è poi stata numero 2. Ma non tutte hanno sfondato, anzi…