Francesca coglie una bella semifinale a Rio de Janeiro. Il livello non è più quello di un tempo, tanto che ha dovuto annullare un matchpoint alla modesta Cindy Burger, ma continua a rappresentare un esempio. E la sua condizione fisica fa invidia a tante ragazzine.Doveva essere una settimana di transizione, senza particolari glorie, invece stanno arrivando soddisfazioni inattese. A Dubai, Sara Errani è ad un passo dal primo titolo Premier in carriera. Tra lei e il traguardo c'è la sola Barbora Strycova, mai così in forma come in questo periodo. I bookmakers vedono comunque favorita la Errani, sia pure di un soffio (la vittoria di Sarita è data a 1.84). Ma non finisce qui: arrivano buone notizie anche dal Jockey Club di Rio de Janeiro, dove Francesca Schiavone ha azzannato una semifinale che le ridà ossigeno dopo che le erano scaduti i punti di Anversa 2015. La milanese non ha giocato la sua miglior partita, ma ha comunque superato Cindy Burger. L'olandese faceva parte del team di Fed Cup che qualche settimana fa ha espugnato la Russia. Il fatto è che la Burger non è stata schierata, essendo numero 187 WTA e quarta giocatrice del suo paese. A Rio, la Schiavone si è imposta 3-6 7-6 6-3 dopo una battaglia durata oltre due ore e mezza. A rendere ancora più drammatico l'incontro c'è stato il matchpoint annullato da Francesca nel tie-break del secondo set. Ha avuto un pizzico di fortuna, poiché la Burger ha sbagliato un rovescio non impossibile. Ma Francesca c'era, ha lottato, e nel terzo set ha leggermente alzato il livello. Riducendo il numero di errori, ha intascato la prima semifinale WTA dopo quasi un anno e mezzo.
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Ad esclusione delle due semifinali al WTA 125 di Limoges, colte sia nel 2014 che nel 2015, Francesca non andava così avanti dal settembre 2014, al torneo di Hong Kong. L'avventura terminò in tre set contro Sabine Lisicki, mentre stavolta se la vedrà con la croata Petra Martic, emersa da una parte di tabellone decisamente complicata. Al primo turno aveva estromesso la prima testa di serie Teliana Pereira, mentre venerdì ha battuto Lara Arruabarrena, altra giocatrice più accreditata di lei. La Martic ha un passato molto interessante: 25 anni compiuti a gennaio, è stata numero 42 WTA ma oggi langue in 162esima posizione. A Rio sembra aver ritrovato buone sensazioni. Contro la Schiavone parte leggermente sfavorita (1.85 contro 2.03), forse in virtù dell'unico precedente che ha visto imporsi l'azzurra, a Marrakech nel 2013. Per la Schiavone resta comunque una buona chance di intascare il settimo titolo in carriera, poiché nell'altra semifinale si sfideranno Shelby Rogers e la rediviva Sorana Cirstea, giocatrici tutt'altro che irresistibili. Il record di Slam consecutivi è saltato sul più bello, ma Francesca ha ancora voglia di sognare su un campo da tennis. Non importa dove, a che livello e contro chi. L'importante è che Francesca si diverta ancora. Eccome, se si diverte.
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