Scocca l’ora del primo Masters 1000 della stagione, sul cemento di Indian Wells. Non c’è Federer, ma il torneo californiano si consola con (quasi) tutti gli altri. Atteso grande spettacolo nel quarto di Murray, con Berdych, Raonic, Kyrgios, Monfils e Tomic. L’analisi.È andato il primo Slam e il primo turno di Coppa Davis, ora tocca al primo Masters 1000 della stagione. Si parte da Indian Wells, deserto californiano, per quello che per impianti e preferenze dei giocatori è il vero quinto Slam del circuito, reso un paradiso dalla saggia mano del proprietario del torneo Larry Ellison, noto patron di Oracle. A Coacchella Valley ci sono tutte le comodità amate dai giocatori, a partire da 29 campi e l’occhio di falco su tutti quelli utilizzati per il torneo, come non avviene nemmeno nei tornei del Grande Slam. Quest’anno negli States piangono l’assenza di Roger Federer, che aveva inserito il Bnp Paribas Open nel suo calendario, salvo poi modificarlo per il noto problema al ginocchio, ma potranno consolarsi con quasi tutti i migliori, a partire – ovviamente – da Novak Djokovic. Quarto dopo quarto abbiamo analizzato il tabellone, l’unico della stagione insieme a quello dell’evento gemello di Miami a ospitare 96 giocatori.
 
MASTERS 1000 INDIAN WELLS – IL TABELLONE COMPLETO
 
PRIMO QUARTO
La presenza di Novak Djokovic basta e avanza per far passare tutto il resto in secondo piano. Ma stavolta c’è un però. Il serbo non è affatto piaciuto in Davis Cup, perdendo il doppio e poi lottando cinque ore contro Mikhail Kukushkin, ottimo giocatore ma non certo all’altezza del più forte. Significa che, forse, non è nelle sue migliori condizioni, anche se c’è da scommettere che appena metterà piede sul cemento statunitense (dove ha vinto quattro volte, comprese le ultime due edizioni) le preoccupazioni svaniranno. Dopo il bye riservato a tutte le 32 teste di serie, al secondo turno ‘Nole’ dovrebbe avere Gabashvili, al terzo Kohlschreiber, poi Bautista-Agut. Lo spagnolo sta giocando alla grande, e potrebbe rivelarsi il primo test di un certo livello. L’altra testa di serie “alta” del suo sport è Jo-Wilfried Tsonga, che invece in Davis ha passeggiato contro il Canada ai Caraibi, ma non sta sicuramente attraversando il suo momento migliore. Per questo, conviene forse dare maggiore fiducia a Dominic Thiem, chiamato a confermare quanto di buono mostrato prima sulla terra di Buenos Aires e poi sul cemento di Acapulco. I due titoli l’hanno lanciato alla posizione numero 13, ma se vuole salire ancora (e lo farà) è giunta l’ora di arrivare in fondo anche nei Masters 1000. Interessante il possibile match di terzo turno con Jack Sock, un altro destinato a salire nel ranking. Non diventerà un campionissimo come molti dicono di Thiem, ma anche lo statunitense  (che nel 2015 arrivò agli ottavi) ha in canna qualche colpo di un certo spessore.
 
Quarto di finale ipotetico: Djokovic-Tsonga
Principale insidia ai big: Dominic Thiem
 
SECONDO QUARTO
Mentre i suoi diretti concorrenti era impegnati in Coppa Davis, Rafael Nadal ha avuto tutto il tempo per preparare a dovere la prima trasferta dell’anno negli Stati Uniti, ma basterà? Le sconfitte lottate contro Thiem e Cuevas (bravi, ma insomma…) in Sudamerica non sono affatto un buon biglietto da visita, ma sul cemento di Indian Wells ‘Rafa’ ha spesso fatto molto bene, ripagando con tre titoli gli sforzi di Larry Ellison. Lo spagnolo, infatti, è l’unico ‘privilegiato’ del lotto, visto che il magnate gli mette a disposizione la sua proprietà, dotata di campi da tennis, così che possa recarsi al torneo solo per gli incontri. Stare completamente alla larga dall’attenzione dei tifosi potrebbe dargli una mano, anche se i problemi – per quanto visto nelle sue ultime uscite – sono ben altri. Il primo potrebbe già arrivare all’esordio, visto che Gilles Muller (opposto prima a Estrella) sa il fatto suo, e col suo serve&volley non gli darà modo di trovare il ritmo ideale. Nel suo ottavo anche lo spauracchio Verdasco, che però non può sempre giocare come a Melbourne, il sempre insidioso Simon e pure Grigor Dimitrov. Insomma, non sarebbe una sorpresa se Nadal non riuscisse nemmeno a bissare il quarto di finale di dodici mesi fa. Dovesse farcela, troverebbe probabilmente ad attenderlo Kei Nishikori, oppure John Isner. Quando gioca in casa lo statunitense aumenta la sua pericolosità, e in California vanta addirittura una finale, raggiunta nel 2012 dopo la vittoria per 7-6 al terzo su Djokovic. Una cattiva notizia per il giapponese e pure per Andreas Seppi, unico italiano in gara. Dovesse superare il test Donald Young, l’altoatesino se lo troverebbe di fronte al secondo turno.
 
Quarto di finale ipotetico: Nadal-Nishikori
Principale insidia ai big: John Isner
 
TERZO QUARTO
Sulla carta è lo spicchio di tabellone più legato alle sue due teste di serie: Stan Wawrinka e Richard Gasquet. Il Cilic visto in Coppa Davis in Belgio fa ben poca paura, tanto che l’unica vera insidia sembrerebbe David Goffin. A patto che Alexandr Dolgopolov non decida di giocare di nuovo il suo miglior tennis. In carriera nei Masters 1000 ha raggiunto due semifinali, entrambe negli Stati Uniti: due anni fa proprio a Indian Wells e lo scorso anno a Cincinnati. Vuol dire che le condizioni di gioco gli piacciono particolarmente ed esaltano il suo tennis diverso dagli altri. Gasquet potrebbe trovarlo al terzo turno, e c’è da scommettere che ne farebbe volentieri a meno. L’assenza di particolari ‘outsider’ è mitigata dalla presenza di un match di sicuro interesse per gli americani e non solo: Taylor Fritz contro Frances Tiafoe. Entrambi in gara con una wild card, sono probabilmente le due principali speranze Usa per i prossimi anni, in una delle loro primissime apparizioni a certi livelli. Un match da non ci perdere.
 
Quarto di finale ipotetico: Wawrinka-Gasquet
Principale insidia ai big: Alexandr Dolgopolov
 
ULTIMO QUARTO
Da un quarto un po’ povero a uno, l’ultimo, ricchissimo. Il potenziale secondo turno fra Berdych e Juan Martin Del Potro (che all’esordio ha un qualificato) è sicuramente il match più importante della prima – mezza – settimana, ma i nomi di spessore sono tantissimi. A partire dai due favoriti per i quarti di finale: Andy Murray e Tomas Berdych, fino a Milos Raonic, che dopo la semifinale all’Australian Open si è preso una lunga pausa e ha saltato la Coppa Davis per un fastidio all’adduttore. È lui la principale insidia al britannico e al ceco, che però dovranno guardarsi anche da gente come Bernard Tomic, Nick Kyrgios o Gael Monfils. Dispiace che per pochi posti gli australiani siano finiti in due ottavi separati: dopo le polemiche dello scorso week-end sarebbe stato interessante vedergli uno contro l’altro, in un match da security a bordo campo (e non per vegliare sul pubblico). Invece il primo è dalla parte di Raonic (terzo turno) e Berdych, mentre il secondo potrebbe trovarsi di fronte Murray, ma dovrà passare da un terzo turno ad alto tasso tecnico contro Gael Monfils. Per lo scozzese, reduce dalle cinque ore di battaglia con Kei Nishikori sul veloce indoor di Birmingham, due turni d’esordio che non annunciano particolari insidie: prima uno fra Dzumhur e Granollers, poi il portoghese Joao Sousa, ultimo ammesso fra le teste di serie. In sintesi, è stato fortunato nei primi due match, ma dopo poteva andargli decisamente meglio.
 
Quarto di finale ipotetico: Murray-Berdych
Principale insidia ai big: Milos Raonic