Appena sul cammino di ‘Nole’ arriva un top-10, ecco che il numero uno alza il livello. Jo-Wilfried Tsonga fa i miracoli e lo trascina al tie-break sia nel primo sia nel secondo set, lui li vince entrambi 7-2 e si prende la semifinale (e la sfida numero 48) contro Nadal.Parlando dei top player, i colleghi dicono spesso che conviene affrontarli nei primi turni, perché più passano i giorni e più il loro livello si alza. Non è un caso, dunque, che Novak Djokovic abbia giocato il suo miglior match al Masters 1000 di Indian Wells nei quarti di finale, appena ha trovato dall’altra parte della rete il primo top-10. Ed è ancor meno casuale che la sfida contro Jo-Wilfried Tsonga sia finita 7-6 7-6, con la differenza in due tie-break vinti piuttosto agevolmente. Segno che giocare alla pari è una cosa, vincere è tutt’altro. C’è ancora qualche dettaglio da sistemare, alcuni alti e bassi da limare, ma il pomeriggio californiano ha detto che ‘Nole’ arriverà pronto alla semifinale contro Rafael Nadal, atto numero 48 di una rivalità che negli ultimi due anni si è spostata nettamente dalla parte del campione serbo. Djokovic e Tsonga hanno offerto al pubblico del Centrale un match godibile, con qualche frangente non troppo spettacolare ma altrettanti passaggi di altissimo livello, specialmente grazie al francese, capace a tratti di giocare al 110%. Il fatto che non gli sia bastato per vincere nemmeno un set, tuttavia, la dice lunga sul livello di Djokovic. La sensazione è che a tratti abbia concesso qualcosa di troppo, ma ha abituato tutti troppo bene: vederlo sbagliare un paio di palle in più del solito è sempre sorprendente. Tuttavia, non ha sbagliato praticamente nessuna di quelle importanti, chiudendo con meno della metà dei gratuiti di un avversario che ha spesso giocato a tutto braccio, manovrando (bene) il gioco con un back senza peso per poi spolverare le righe col drittone, il suo marchio di fabbrica.  
 
NON BASTANO NEMMENO I MIRACOLI
La strategia ha permesso a Tsonga di riaprire un secondo set che sembrava finito quando, dopo aver regalato un primo break con due doppi falli consecutivi, il francese ha dovuto fronteggiare due palle del 5-2 pesante. Ma proprio la difficoltà gli ha dato la forza di reagire. Le ha salvate entrambe e poi è clamorosamente rientrato nel match, mettendo Djokovic all’angolo con la tattica più semplice (e allo stesso tempo difficile) del mondo: tirare forte sulle righe. Gli è stato in campo praticamente tutto, e il quasi 5-2 e servizio per ‘Nole’ si è trasformato in un 6-5 Francia, e 0-30 in risposta. Ma purtroppo per lui non è bastato, e lo sforzo compiuto per rifarsi sotto gli è costato carissimo in un tie-break a senso unico. Djokovic è scappato subito 2-0, poi ha lasciato con grande sportività un punto che il giudice di sedia gli aveva assegnato (non vedendo un suo leggero tocco su un passante largo del francese), ma il ‘regalo’ non ha cambiato la situazione: 7-2 e primo set in cascina. Stesso esito, ma andamento diverso, per il secondo parziale. Tsonga è salito di un break, ma l’ha restituito immediatamente giocando un pessimo quarto game, e poi si è tenuto a galla con servizio e diritto fino a un nuovo tie-break, salvando due match-point sul 5-4 con altrettanti diritti vincenti da vedere e rivedere. Ma visto cosa ha dovuto fare per rimanere nel set era abbastanza scontato che non l’avrebbe vinto, e così è stato, con un nuovo 7-2 deciso da Djokovic nel sesto punto, con uno splendido diritto lungolinea che ha scritto fine sulle pellicola. Per vincere il torneo potrebbe volerci qualcosina in più, visto che Raonic continua a fare faville. Mentre Nadal, pur ottimo semifinalista, spaventa meno. Lo dice il 10-1 nelle ultime 11 sfide.
 
MASTERS 1000 INDIAN WELLS – Quarti di finale
Novak Djokovic (SRB) b. Jo-Wilfried Tsonga (FRA) 7-6 7-6