Sembra non esserci pace per Serena Williams: dopo il match contro la McHale vinto 6-3 5-7 6-2, sabato ha dovuto affrontare un’altra battaglia contro Zarina Diyas, numero 97 della classifica WTA. Il match è parso sin da subito molto lottato, la Diyas, classe 1993, si è dimostrata un’avversaria di tutto rispetto, spesso pronta a mettere in difficoltà la numero uno del mondo. Serena, nel primo set, si è portata in vantaggio 5-4 e 30-0. Proprio nel momento in cui doveva chiudere il set, si sono fatte vive alcune insicurezze. La kazaka è così riuscita a ribaltare il game e a pareggiare la situazione. Serena ha iniziato a lamentarsi, a piangere, a mostrare un volto sofferente e a dare la colpa alle corde se la palla non restava in campo. Atteggiamenti che una n.1 non dovrebbe adottare. Nonostante le difficoltà, è riuscita a portare a casa il primo set per 7-5.
SEMPRE LA MIGLIORE, MA MENO DOMINATRICE
Il secondo è iniziato in discesa: sin da subito, Serena si è dimostrata incisiva e precisa, il punteggio era nelle sue mani, 4 giochi a 0. Ma ancora una volta è stato necessario lottare con il mostro (o fantasma?) che ogni tanto aleggia nella sua testa, tanto che la Diyas è rientrata nel match vincendo tre game consecutivi. Sia pure con qualche patema, Serena ha conquistato anche il secondo set con il punteggio di 6-3. Del resto si sa, la capacità di un campione è anche quella di saper portare a casa la partita anche quando niente sembra andare per il verso giusto. Ormai è da mesi che la Williams sta dimostrando di non essere più la Serena di cui eravamo abituati, forse in troppe situazioni abbiamo dato per scontato il suo talento, forse le abbiamo dato troppe responsabilità, tra cui quella di essere la più forte di sempre. Proprio per questo motivo crediamo che Serena, con le difficoltà che sta manifestando negli ultimi match, stia cercando di togliersi un peso; quello di essere umana. Nella caccia al nono titolo a Miami il prossimo avversario si chiama Svetlana Kuznetsova. E non sarà per nulla facile.
WTA PREMIER MANDATORY MIAMI – IL TABELLONE