In tutto il 2015, Horacio Zeballos aveva intascato 122.000 dollari. Piombato fuori dai top-100, era uscito persino dal giro della Davis argentina. La vittoria a Vina del Mar di tre anni fa, quando battè Rafael Nadal, era rimasta il suo unico momento di gloria. E invece il destino gli ha concesso un'altra chance. E che chance: poche ore prima dell'atteso Federer-Del Potro sono andati a cercarlo negli spogliatoi: “Ehi Horacio, Federer non gioca: in campo ci vai tu”. Il marplatense ha colto l'occasione, ma adesso la sua vicenda al Miami Open sta assumendo le sembianze di una favola. In un match dalle mille emozioni ha battuto Fernando Verdasco col punteggio di 1-6 6-4 7-6, peraltro dopo aver annullato un matchpoint. L'epica è accresciuta con l'atteggiamento di Zeballos, che non ha fatto niente per nascondere un principio di crampi. Verdasco è caduto nella trappola psicologica: per tutto il terzo set, il madrileno è parso più preoccupato delle condizioni di Zeballos che del suo gioco. Ha avuto un matchpoint sul 6-5 ma si è fatto risucchiare fino al tie-break, perso dopo il punto più bello della partita, uno scambio di 24 colpi chiuso con un passante fuori di pochi centimetri. Zeballos si è accasciato al suolo gridando “por favor, por favor” mentre attendeva il verdetto di occhio di falco. Da parte sua, un furioso Verdasco è scappato via stringendo appena la mano all'avversario ed è parso molto nervoso anche in conferenza stampa, dove si è rifiutato di parlare delle condizioni fisiche dell'avversario. Era furioso.
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Per Zeballos è il miglior risultato in un Masters 1000, nonché la prima volta che vince due partite di fila in un torneo ATP dopo oltre due anni (San Paolo 2014). Negli ottavi se la vedrà con David Goffin, reduce dalla semifinale a Indian Wells e parso in forma smagliante. Il belga ha lasciato appena due giochi a Viktor Troicki. Nel frattempo la parte alta del tabellone si è allineata agli ottavi: salvo lo spot lasciato libero da Roger Federer (e acciuffato da Zeballos), le gerarchie sono state quasi tutte rispettate. Il ranking è stato sovvertito da Gilles Simon (n.18 del draw), bravo a superare Marin Cilic (n.11), ma non si può certo parlare di sorpresa. Nella notte italiana è arrivato l'unico risultato davvero clamoroso: la sconfitta di David Ferrer per mano del govane francese Lucas Pouille. Prosegue l'avventura di Novak Djokovic, al 26esimo successo nelle ultime 27 partite giocate a Miami. L'ultima sconfitta risale a tre anni fa, quando si fece sorprendere da Tommy Haas. Il serbo si è dovuto impegnare contro Joao Sousa, bravo a non arretrare il raggio d'azione e a sostenere alcuni scambi ad alta velocità, portandone a casa un buon numero. “Sousa mi ha fatto giocare, mi ha sorpreso la sua capacità di giocare con i piedi sulla riga. Pensavo giocasse un po' più indietro. E' un buon giocatore, talentuoso e veloce. Per fortuna nel secondo set ho trovato il modo di leggere il suo servizio e non gli ho più dato la possibilità di manovrare lo scambio” ha detto il serbo dopo il 6-4 6-1 che l'ha spinto negli ottavi, dove avrà un match super-interessante contro Dominic Thiem (impeccabile contro Nishioka). Sarebbe un altro passettino verso il Masters 1000 numero 28, sorpasso definitivo su Rafael Nadal dopo l'aggancio firmato a Indian Wells.