Non è semplice abituarsi a perdere quando vinci un torneo dopo l'altro. Per questo, Serena era infuriata dopo la sconfitta contro Svetlana Kuznetsova. Oltre 50 errori l'hanno condannata. Non intasca un titolo da 7 mesi e adesso arriva l'odiata terra battuta… 

Il dominio è finito? Giusto domandarselo, anche se con Serena Williams bisogna andarci cauti. Per ora i numeri non le sono amici: chiuderà il primo trimestre del 2016 senza neanche un titolo. Certo, in Australia e a Indian Wells ha perso in finale. Ci sta. Ma la sconfitta contro Svetlana Kuznetsova fa pensare, anche perché il Miami Open è il suo torneo preferito. L'ha vinto otto volte e con la Florida ha un legame speciale. Invece ha incassato un preoccupante 6-7 6-1 6-2. “Sveta” ha servito bene e le ha fatto giocare più palle possibili: tanto è bastato per battere una numero 1, come non le capitava da sette anni (Roland Garros 2009). E pensare che nei turni precedenti aveva avuto bisogno di tre set per battere sia Carina Witthoeft che Caroline Garcia. Perso il primo set al tie-break (va detto che Serena avrebbe dovuto vincerlo più facilmente), ha preso in mano la partita e si è aggiudicata ben 10 punti di fila a cavallo tra il secondo e il terzo. Sotto 3-0 nel set decisivo, Serena ha provato a a tornare in partita, ha avuto la palla del 2-3, ma una volta fallito l'aggancio si è un po' lasciata andare. Ha meritato di perdere perché ha commesso 55 errori gratuiti contro i 18 della russa, che nei quarti sfiderà Ekaterina Makarova in un derby tra connazionali. Curiosamente, la Makarova non aveva ancora giocato un solo match a livello WTA quando la Kuznetsova vinceva a Miami nel 2006. “Sono troppo vecchia! – ha scherzato – sono stata tante volte in questo campo, mi piace, il pubblico è splendido”.


ATTEGGIAMENTO SBAGLIATO

C'è il rischio che Serena si presenti a Wimbledon senza neanche un titolo in stagione. Adesso arriva la stagione su terra battuta, laddove è certamente più vulnerabile. Anche per questo, forse, era indemoniata: 20 minuti dopo la sconfitta è scappata via a bordo della sua Mini Cooper, quasi sgommando. Le avevano appena stoppato un'imbattibilità di 20 partite a Key Biscayne. L'ultima volta che aveva perso prima nei quarti risaliva al 2000 (KO contro Jennifer Capriati). Il suo atteggiamento ha ricordato quello dopo la sconfitta a New York contro Roberta Vinci. Prima di scappare via ha tenuto una conferenza stampa durata meno di tre minuti. “Ho fatto del mio meglio, non posso mica vincere ogni partita – ha detto – certe tenniste giocano contro di me come non era mai successo nella loro vita. Devo essere sempre al 300%”. Per lei, stra-abituata a vincere, deve essere frustrante non vincere un torneo da ben sette mesi (l'ultimo titolo, il 69esimo, è arrivato a Cincinnati lo scorso agosto). Pur senza dare colpe al caldo e all'umidità, ha ammesso di non essersi mossa troppo bene. “Forse è stata una delle cose che oggi non ha funzionato. Ovviamente sono delusa, ma qui ho vinto un sacco di volte, quindi è ok”. Difficile crederle, anche perché il linguaggio del corpo racconta una storia diversa rispetto alle parole. Forse era nervosa perché il pubblico non ha risposto, lasciando semivuoto il campo centrale. Al contrario, Victoria Azarenka si conferma la giocatrice del momento e diventa la favorita, a maggior ragione dopo il doppio 7-6 con cui ha battuto Garbine Muguruza in un match molto bello, in cui ha ripreso per i capelli il tie-break del primo set (da 4-6 a 8-6) ed è stata brava a vincere il secondo dopo che la spagnola l'aveva riagganciata da 5-2 a 5-5, con tanto di matchpoint annullato.

 


WTA PREMIER MANDATORY MIAMI – Ottavi di Finale

Svetlana Kuznetsova (RUS) b. Serena Williams (USA) 6-7 6-1 6-2

Ekaterina Makarova (RUS) b. Elina Svitolina (UCR) 6-1 6-4

Timea Bacsinszky (SUI) b. Agnieszka Radwanska (POL) 2-6 6-4 6-2

Simona Halep (ROM) b. Heather Watson (GBR) 6-3 6-4

Johanna Konta (GBR) b. Monica Niculescu (ROM) 6-2 6-2

Victoria Azarenka (BLR) b. Garbine Muguruza (SPA) 7-6 7-6

Madison Keys (USA) b. Irina Camelia Begu (ROM) 6-3 6-1