– Evidentemente scosso da una nottata passata insonne a causa del neonato Gioele, il nostro Federico Ferrero ha cominciato la chat di giornata con la famosa citazione di Fiodor Dostoevskij: la bellezza salverà il mondo. Frase, suppongo, rivolta alla sua amata Giulia, più che al nostro Riccardo Bisti, intento ad organizzare i pezzi di giornata. Volendo replicare emozioni simili se non proprio medesime, mi sono appollaiato sul campo 2, quello meno frequentato dai fans, e da sotto la tettoia riservata alla presse ho cominciato a godere dello show di Benoit Paire, un tipo che ho suggerito agli organizzatori di far allenare solo su un campo con tribune e far pagare 5 euro di biglietto, perché lo spettacolo li vale tutti.
Un’intervista saggiamente condotta dal nostro Marco Caldara sui tavolini dell’Aspria Harbour Club, era stata sufficiente a farci scoprire un personaggio quantomeno singolare che, sceso in classifica solo a causa di un brutto infortunio, voleva ricostruirsi la classifica giocando i challenger italiani per motivi più che validi: “Mi piace la mozzarella, il prosciutto e il vino”, ammetteva mentre prenotava l’ennesimo tavolo dal Trotter di Michele, uno che ti riempie di cibo pugliese fino al midollo. Ma se fuori dal campo è particolarmente apprezzato (dalle donne come dagli uomini: probabile sostituisca il buon Feliciano Lopez quale icone gay del circuito ATP), è dentro che offre il meglio di sé, almeno per chi non ha altre mire e interessi.
Oggi giocava contro una sorte di suo opposto, un portoghese (entrato di diritto, sia chiaro) di nome Joao Sousa, pedalatore come pochi, dotato di due fondamentali niente male ma totalmente privo di fantasia nel gioco. Uno di quelli che Benoit fatica a comprendere, ancor prima che a battere, forse schifato da un tennis così monocorde. Infatti, mi hanno raccontato che per mezz’ora si è lasciato prendere a pallate, finendo sotto di un break. E’ in quel momento, con colpevole ritardo, che ho fatto capolinea sul campo. Sotto 4-3 e servizio Sousa, nell’ordine gli ho visto giocare: smorzata di dritto col peso all’indietro, rovescio anomalo (o inside-out, come si dice oggi), finta di drop di dritto in chop seguito da rovescio lungolinea vincente e scambio a ritmo folle chiuso da volée smorzata, giocata con l’indolenza di chi sembra dire: “Tutto qui?”.
Recuperato il break, non c’è stata più partita, come sarebbe giusto accadesse sempre in simili circostanze. Quel che impressiona, a noivoyeur, è soprattutto il rovescio: dai tempi di Safin non ne ricordo uno altrettanto violento. Quello di Djokovic è più regolare, più preciso, più quello che volete, ma se ne facciamo una gara di pura velocità esecutiva, Paire non ha rivali. Ma fin qui, la cosa sarebbe quasi accettabile. Diventa misteriosa quando la palla gli arriva proprio nel mezzo e lui, a differenza del 99% dei suoi colleghi che si girerebbero sul dritto, si sposta sul rovescio con un movimento che ricorda quello del pugile che evita il cazzotto. In realtà, Paire cerca solo di togliersi la palla dalla pancia e colpirla più forte possibile. Ma farlo col rovescio bimane è roba da lui e solo lui.
Vien da chiedersi se un talento simile è in qualche modo intrappolabile in schemi meno estemporanei per renderlo (bestemmia!) un po’ meno fantasioso e un po’ più solido. Servirebbe probabilmente un dritto meno ballerino, giocato con eccessivo uso del polso, per alcuni brutto stilisticamente, ma comunque très chicanche se resta il suo lato debole, come lui stesso ha ammesso urlando un bel “quel coup droit de merde” dopo averne sbagliati un paio.
Ma forse è meglio così: certe perle è meglio restino nascoste, a disposizione solo di chi li capisce. Come quando ha giocato l’ennesima smorzata di dritto camminando in avanzamento, per lui robetta elementare. E mentre Sousa si affannava in un’impossibile rincorsa, Benoit già si avvicinava alla panchina, sogghignando. Ecco le Nouveau Magicien sta tutto in questo gesto qui.
MASTERS 1000 MONTECARLO – Secondo turno
Benoit Paire (FRA) b. Joao Sousa (POR) 6-4 6-3
MASTERS 1000 MONTECARLO – Secondo turno
Benoit Paire (FRA) b. Joao Sousa (POR) 6-4 6-3