Che Benoit Paire potesse giocarsela alla pari col Murray attuale era prevedibile. Che arrivasse fino al 6-2 3-0 e servizio un po’ meno. Ma che abbia perso da quella situazione, invece, sorprende fino a un certo punto. Il francese è così, tutto o niente, bianco o nero, prendere o lasciare. E al mondo del tennis conviene prenderlo, perché è un esemplare unico, da conservare come i panda, anche quando perde match come quello odierno, già vinti in almeno un paio di occasioni. La prima nel secondo set, contenitore di una lista di occasioni perse lunga tutto il Country Club di Montecarlo: 3-0 e servizio, 4-2 e palla-break, 5 palle del 5-3, 3 chance consecutive per il 6-6. Tutto inutile: 7-5 Murray e tutto da rifare. Ovvero, per molti, sconfitta in arrivo. L’altra nel terzo, quando è ripartito alla grande mettendo di nuovo all’angolo il Murray degli ultimi mesi, distratto, estremamente negativo e di nuovo amante dei monologhi, contro sé stesso, il suo angolo o qualsiasi cosa gli passi per la testa. In mezzo a sei palle-break volate via, la gran parte con un diritto che nei momenti importanti è veramente troppo ballerino (altrimenti, uno con le sue qualità non sarebbe 22 al mondo), Paire è riuscito a convertirne una e si è presentato a servire sul 5-4. È lì che ha dato sfoggio di tutte le sue qualità, positive come la splendida smorzata con cui ha salvato la prima palla-break (peraltro concessa con una pessima smorzata che avrebbe consigliata altra soluzione nel punto seguente), negative come la fretta di chiudere il punto sul 40-40 e il doppio fallo nel punto seguente, che ha consegnato a Murray il 5-5. Altra palla-break vanificata nell’undicesimo game, e crollo nel seguente, aperto col 15-0 e poi perso con quattro punti di fila, compreso l’immancabile doppio fallo finale. Così, ai quarti contro Milos Raonic ci va Andy Murray, totalmente incolore ma bravo a lottare quando basta. La stessa cosa che ha fatto il suo prossimo avversario, rimasto in campo 2 ore e 31 minuti per battere il sorprendente Damir Dzumhur. Si erano già affrontati a Miami, e il bosniaco era uscito con le ossa rotte. Stavolta, invece, ha lottato con un forsennato arrivando fino al 5-5 del tie-break decisivo, prima di cedere 6-3 4-6 7-6.
MASTERS 1000 MONTECARLO – Ottavi di finale
Andy Murray (GBR) b. Benoit Paire (FRA) 2-6 7-5 7-5
Milos Raonic (CAN) b. Damir Dzumhur (BIH) 6-3 4-6 7-6
Tutto Paire in un match. E Murray ringrazia
Con Benoit Paire in campo non ci si annoia mai. Sale 6-2 3-0 e servizio contro un pessimo Murray, poi lo rimette in partita e inizia una dura battaglia. Il francese serve sul 5-4 al terzo, ma perde tre game di fila fra errori e doppi falli. Murray ai quarti con Raonic: 6-3 4-6 7-6 a Dzumhur.