L’ingresso del pugliese tra i top-100 aveva fatto sorgere una domanda: “Tirrenia ha finalmente prodotto un top-100 ATP?”. Giancarlo Palumbo, tra i responsabili del Centro Federale, sgombra il campo da equivoci. “No. Da noi ha solo fatto degli stage”. E rilancia su Gaio e Giannessi.

Poco più di un anno fa, abbiamo trascorso un’istruttiva giornata al Centro FIT di Tirrenia. Abbiamo scoperto come si lavora, l’aria che si respira e tante altre cose interessanti. Il nostro cicerone fu uno dei responsabili, l’infaticabile Giancarlo Palumbo. Poco prima di salutarci, ci eravamo seduti a un tavolo e abbiamo affrontato uno degli argomenti più scottanti dei dodici anni di attività del Centro: la mancata produzione di top-100 ATP. Palumbo si armò di foglio e matita, indicandoci i migliori giocatori per annata, dal 1989 al 1997. Tra i vari nomi, a suo dire, ci sarebbero stati gli agognati top-100. Leggendo il bel pezzo di Federico Ferrero su Thomas Fabbiano, capace di raggiungere l’obiettivo dopo averlo rincorso ai quattro angoli del globo, ci è tornato in mente l’incontro di un anno fa. E la domanda ci è sorta spontanea: “Con la classifica a due cifre di Fabbiano (n.98, anche se è subito sceso al 106), si può dire che Tirrenia ha finalmente prodotto un top-100?”. Per avere la conferma, abbiamo contattato direttamente Palumbo. Il tecnico campano ci ha risposto e ha rifiutato di…vincere facile. Alla nostra domanda, la risposta è stata chiara e precisa. “No. Fabbiano non può essere considerato un prodotto di Tirrenia. E’ venuto, ci mancherebbe, ma si è limitato a qualche stage”. Una bella dimostrazione di onestà intellettuale quando avrebbe potuto sottolineare gli aiuti economici avuti da Fabbiano fino a, grossomodo, il 2009. O il fatto che negli anni precedenti, la comunicazione istituzionale della FIT puntava forte tanto sul pugliese così come su Matteo Trevisan e Daniel Alejandro Lopez Casaccia. Invece ha semplicemente evitato di dare a Tirrenia meriti che (in questo caso) non ha. Per tutta la carriera junior, il coach di Fabbiano è stato Mario Pierri ed è giusto ricordare – e sottolineare – il suo lavoro.

“OCCHIO A GIANNESSI E GAIO”
Ma la caccia al top-100 resta aperta. “Avete fatto bene a chiamarmi – ha detto Palumbo – ricordo quel che vi ho detto l’anno scorso ed è giusto aggiornarsi. Ad esempio, avete visto la crescita di Giannessi e Gaio?”. Un implicito proclama, la convinzione che il “benedetto” top-100 griffato Tirrenia sarà uno dei due. O magari tutti e due. Gaio ha iniziato da un paio di mesi un interessante progetto tecnico con Daniele Silvestre. Oggi è n. 212 ATP e vanta come miglior risultato una semifinale in Messico. E’ lontano dall’agognato traguardo, ma se guardiamo dov’era Fabbiano alla sua età…scopriamo che era esattamente nella stessa situazione. Va detto che “Tommy” avrebbe poi centrato una bella qualificazione allo Us Open subito dopo l’ingresso nei top-200. Insomma, ci aspettiamo belle cose dal faentino nelle qualificazioni del Roland Garros. La storia di Giannessi è diversa: non avesse avuto una montagna di guai fisici, probabilmente avrebbe raggiunto il traguardo almeno tre anni fa. L’anno scorso è ripartito forte e oggi è numero 188 e ha perso nei quarti a Barletta. Per centrare l’obiettivo, ha bisogno di giocare una grande primavera-estate. Può certamente farcela. L’aggiornamento continua.