LLEIDA – Come da pronostico, Garbine Muguruza dispone facilmente di Roberta Vinci. L’Italia finisce in Serie B. Ma soprattutto termina un ciclo vincente che non pare avere ricambi validi.
– Niente remuntada, come d’altronde era facilmente pronosticabile. La Vinci vista ieri contro la Suarez Navarro (e probabilmente arrivata a Lleida senza eccessiva voglia, dopo aver disertato il primo turno di Fed Cup) era chiaro non avere le armi e l’energia per fermare una Muguruza apparsa tutt’altro che in grande forma, forse nemmeno degna del ruolo di numero 4 al mondo ma comunque sufficientemente centrata per rifilare un comodo 6-2 6-2 alla tarantina in 59 minuti.

Scrivere del match sarebbe un de profundis inutile (la Vinci ha raccolto 6 giochi in quattro set), tanto è apparsa rassegnata Robertina, che ha resistito quattro game prima di cominciare la caduta libera. Il gran caldo, che l’ha costretta a ricorrere all’intervento del laser-medico Francesco Parra già nel primo set, non ha certamente contribuito, ma la sensazione è che fossero già tutti convinti della sconfitta appena un’ecografia ben fatta ha riscontrato una lesione al bicipite femorale di Sara Errani, l’unica in grado di tenerci in piedi in questo difficile match (e che la costringerà a saltare anche il torneo di Stoccarda).

Non solo l’Italia finisce in Serie B dopo 18 anni e quattro successi pieni nelle ultime undici edizioni, ma soprattutto appare chiaro che è terminato un ciclo. Flavia Pennetta si è ritirata, Francesca Schiavone ha ieri dichiarato che potrebbe trattarsi della sua ultima apparizione in Fed Cup, la stessa Vinci è in odore di ritiro, magari già a fine anno e comunque la Fed Cup non pare essere più nelle sue priorità.

Quindi? Quindi chiuso un ciclo si proverà a riaprirne un altro, anche se le premesse sono davvero poco confortanti. I notevoli contributi elargiti non sono bastati a tener legata alla nazionale Camila Giorgi (diciamo suo padre, e lei di conseguenza); Sara Errani e Karin Knapp viaggiano per i 29 anni e dietro c’è il vuoto più assoluto. Dopo un lungo stop per infortunio, si può sperare nella ripresa di Nastassja Burnett o nella crescita di Alice Matteucci, 21enne di Pescara che però guarda ancora le top 300 col binocolo.

Che il Centro Tecnico di Tirrenia sia fino adesso stato un fallimento lo dicono i numeri, non le nostre opinioni, ed è venuto il momento di metterci una pezza. Un anno fa, Eduardo Infantino ci aveva chiesto due-tre stagioni per vedere un top 100 mondiale uscito da Tirrenia; in un’azienda un amministratore delegato che avesse portato questi risultati, sarebbe stato accompagnato alla porta da tempo. Vien da chiedersi se, alla fine di questo fantastico ciclo, se anche capitan Barazzutti deciderà di farsi da parte (senza peraltro avere grandi colpe) per dedicarsi solo alla Coppa Davis. Chi potrebbe prendere il suo posto? Giorgio Galimberti preme, anche se in tanti danno per scontato il passaggio da giocatrice a capitana della Schiavone. Un passaggio che però non è sempre elementare, tantomeno fin quando non vi sarà un ritiro ufficiale dalle competizioni agonistiche. La top scelta sarebbe in realtà Flavia Pennetta, per palmares, carattere e personalità, ma temo che i suoi progetti di maternità possano essere un ostacolo, almeno nella prima fase.

Tra l’altro, la Serie B non è l’unico incubo perché nel sorteggio che si terrà a Zagabria il 20 giugno, pur essendo testa di serie, l’Italia potrebbe pescare avversarie tutt’altro che abbordabili. E la sola Sara Errani (che un giorno potrebbe anche lei stancarsi di tirar la carretta nazionale) potrebbe non bastare.

FED CUP – Play off World Group I
SPAGNA-ITALIA 4-0
Garbine Muguruza (ESP) b. Francesca Schiavone (ITA) 7-6 6-0
Carla Suarez-Navarro (ESP) b. Roberta Vinci (ITA) 6-1 6-1
Garbine Muguruza (ESP) b. Roberta Vinci (ITA) 6-2 6-2
Medina Garrigues/Sorribes Tormo (ESP) b. Knapp/Schiavone (ITA) 1-1 ritiro