Dopo 14 sconfitte consecutive nel Tour, scocca anche l’ora del siciliano. A Bucarest sfodera un gran match contro Marcos Baghdatis, lo stordisce di smorzate e la spunta in due set, confermando il trend di un torneo che porta fortuna agli azzurri. Ma purtroppo è vicino alla scomparsa…

Durante il match contro Milos Raonic a Montecarlo, alcuni progressi di Marco Cecchinato non sono passati inosservati. Uniti all’arrivo dei tornei europei sulla terra battuta, hanno offerto al siciliano la maturità giusta per prendersi la prima vittoria nel circuito maggiore ATP, e il tanto atteso successo non ha tardato ad arrivare. Se l’è preso a Bucarest, in un torneo che si conferma come una sorta di talismano per i colori azzurri. Fabio Fognini ci ha giocato la sua prima finale nel Tour, Volandri e Gaudenzi una delle loro ultime, mentre nel 2011 consegnò la prima vittoria nel circuito maggiore (e poi il primo quarto di finale) ad Alessandro Giannessi. Cinque anni più tardi la gloria tricolore tocca a Cecchinato, che ha fermato a 14 la sua striscia di sconfitte consecutive nel Tour, e l’ha fatto rifilando un convincente 6-2 6-4 a un signor giocatore quale l’ex top-10 (e finalista Slam) Marcos Baghdatis, quest’anno capace di una finale all’ATP 500 di Dubai. Insomma, un successo vero, importante, il primo in carriera contro un top-50, malgrado sia arrivato su un Centrale ‘da Challenger’, con tribune provvisorie (e nemmeno troppo grandi) solo sui lati lunghi del campo, a causa dell’inagibilità del vecchio Centrale, fra le cause principali della quasi certa scomparsa del Nastase Tiriac Trophy. Prima di morire, il torneo nato nel lontano 1993 ha regalato una bella gioia al palermitano, consegnandogli non solo un successo atteso due anni, ma anche la prima vittoria dell’anno nel tabellone principale di un torneo, utile a smuovere una classifica che lo vedeva ormai prossimo all’uscita dai top 100. È stato bravo a non demordere, continuando a giocare nel Tour principale malgrado una sconfitta dopo l’altra, e ne ha avuto ragione questa settimana, rinunciando a difendere il suo titolo del 2015 al Challenger di Torino per darsi un’altra possibilità. Finalmente è stata quella buona.

MATCH TATTICAMENTE PERFETTO
La prima vittoria nel circuito maggiore è un po’ come il primo punto ATP, la prima partecipazione a un torneo del Grande Slam. Un traguardo importante, che significa aver raggiunto un certo livello. Cecchinato attendeva solo il momento propizio per dimostrarlo, e non è un caso che dopo il successo abbia esultato appena, quasi fosse sicuro che con l’arrivo della terra rossa europea sarebbe scoccata anche la sua ora. Se l’è presa con un gran bel match, partendo meglio e soprattutto con un atteggiamento molto propositivo. Malgrado il calibro del rivale ha cercato comunque di prendere in mano lui gli scambi, di comandare col dritto per non permettere al cipriota di prendergli il rovescio. L’ha fatto correre, con pazienza, spingendolo lontano dal campo per poi colpirlo con la smorzata, una vera arma letale. Ne ha giocate tantissime, quasi tutte col diritto, comprese quella che gli ha dato il match point sul 5-4 (col rivale al servizio) e quella con cui l’ha convertito, sfruttando la prima palla-break a sua disposizione nel secondo set. Lui invece ne aveva concesse quattro sparse in tre game diversi, tutte salvate con coraggio, fra serve&volley e precise palle corte, a far vedere al rivale che non gli avrebbe regalato nulla. Segnali che, messi insieme, hanno prodotto un successo di spessore, utile a dimenticare per qualche ora il processo sportivo a suo carico per un presunto illecito-scommesse, ma soprattutto per confermare il livello raggiunto dal 23enne palermitano. Specialmente sulla terra battuta ha il tennis per stare con agio fra i primi 100, e questo è il periodo dell’anno in cui deve raccogliere più punti possibile, a partire dal torneo rumeno. Al secondo turno trova Damir Dzumhur, uno dei giocatori più in forma del momento, che ha appena battuto Berdych e sfiorato i quarti a Montecarlo. Dopo aver superato una testa di serie poteva pescare meglio, ma guai a darlo per spacciato.

ATP 250 BUCAREST – Primo turno
Marco Cecchinato (ITA) b. Marcos Baghdatis (CYP) 6-2 6-4
Paolo Lorenzi (ITA) b. Diego Schwartzman (ARG) 6-3 6-4
Robin Haase (NED) b. Andrea Arnaboldi (ITA) 7-6 6-4